Manovra 2026, ipotesi fondi aggiuntivi per l’assistenza agli anziani non autosufficienti

Economia
©IPA/Fotogramma

Introduzione

Il governo Meloni sarebbe pronto a potenziare, nella prossima Legge di bilancio, il Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza (Fna). Le risorse arriverebbero dalle norme sui caregiver che sono tuttora ancora in attesa di attuazione. Ecco gli aspetti delle misure che verrebbero rifinanziate per il prossimo anno.

Quello che devi sapere

Che cos’è il Fondo per la Non Autosufficienza

Istituito nel 2006, il Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza mira a finanziare i servizi di assistenza per i cittadini anziani non autosufficienti e persone con disabilità grave. L’utilizzo delle risorse viene garantito alle singole Regioni che sul territorio sviluppano una rete di servizi, dal supporto domiciliare a centri diurni, assegni di cura e interventi di sollievo.

 

Per approfondire: Bonus anziani da 850 euro, cosa devono fare gli eredi in caso di decesso del beneficiario?

Che cos’è il Fondo per la Non Autosufficienza

Istat: “Vive solo un anziano non autosufficiente su tre”

Secondo l'Istat, nel 2021 gli anziani non autosufficienti in Italia costituivano una platea di circa 3,86 milioni di persone, quasi un terzo (28%) della popolazione over 65 totale. Di questi, oltre un milione e mezzo convinvono con una patologia grave che richiede assistenza continuativa per azioni vitale come il nutrimento, la pulizia personale e l'utilizzo dei servizi igienici. Il rapporto rileva inoltre che circa un terzo degli anziani non autosufficienti dichiara di vivere solo e quasi la metà (44%) lamenta di non ricevere adeguata assistenza.

 

Per approfondire: Bonus anziani Inps, verso requisiti meno stringenti per ampliare beneficiari. Le ipotesi

pubblicità

Assistenza domiciliare sociale

Secondo quanto riporta l'ANSA, nel fondo per il 2026 potrebbero convergere in primo luogo risorse fresche sul fronte dell’assistenza sociale, sia domiciliare sia integrata con i servizi sanitari. A essere interessate sarebbero le persone anziane prive di autonomia, con autonomia ridotta o a rischio emarginazione, che richiedono un supporto nello svolgimento delle attività fondamentali della vita quotidiana.

Soluzioni abitative solidali

Tra le forme di sostegno psico-socio-educativo rientrano anche le soluzioni abitative, a partire dalle strutture che offrono la coabitazione solidale, come previsto da interventi del Pnrr. Le risorse mirano a un potenziamento delle reti intergenerazionali, con modifiche nell’abitazione per andare incontro alle esigenze della persona. Di questo aspetto fanno parte soluzioni domotiche e tecnologiche come i servizi di telesoccorso che più in generale favoriscono l’interazione personale e contrastano l’isolamento di soggetti che hanno bisogno di assistenza.

pubblicità

Servizi sociali di sollievo

Un secondo approdo delle risorse che potrebbero essere stanziate in Manovra riguarda i servizi sociali di sollievo per gli anziani non autosufficienti e le famiglie che li assistono. Su questo fronte, sono diverse le tipologie di aiuti messi in campo dalle Regioni, dal pronto intervento per le emergenze, diurne e notturne, alla sostituzione temporanea degli assistenti familiari in caso di ferie, malattia o maternità. 

Il supporto dal Terzo settore

Vanno poi considerati i servizi che valorizzano la collaborazione offerta dagli enti del Terzo settore, anche tramite progetti partecipati - secondo quanto previsto dal relativo codice – così come forme di volontariato locale o reti di prossimità.

pubblicità

Servizi di supporto

Il possibile potenziamento del Fondo per la Non Autosufficienza punta anche a favorire l’incrocio tra domanda e offerta di assistenti familiari in collaborazione con i centri per l’impiego sparsi sul territorio. I centri verrebbero incentivati a offrire un servizio di qualità in tutte le fasi del contatto, dalla formazione del personale all’assistenza gestionale, legale e amministrava per le famiglie che fanno domanda.

Bonus anziani

Sul fronte del supporto economico, da quest'anno è inoltre attivo il bonus anziani. Introdotta con il decreto legislativo 29 del 2024, la prestazione universale contribuisce al sostegno economico dei soggetti non autosufficienti con più di 80 anni di età. La misura, di carattere sperimentale, terminerà, salvo proroghe, il 31 dicembre 2026 e per tutta la durata resta in vigore l’esenzione da imposizioni fiscali e il divieto di pignoramento.

pubblicità

Il requisito sanitario per il bonus anziani

Oltre all’età, l’ottenimento dell’assegno mensile da parte dell’Inps dipende dal riconoscimento di un bisogno assistenziale gravissimo. Il beneficio spetta ai soggetti con disabilità grave valutata secondo i criteri dell’articolo 3 del decreto ministeriale 26 settembre 2016 e in tutti i casi in cui occorra un’assistenza giornaliera. Va riconosciuta una situazione in cui il venir meno della prestazione, da parte di una o più persone, anche per un breve lasso di tempo, rischia di compromettere la salute del soggetto fino a causarne la morte. Spetta alla commissione medico-legale dell’Inps valutare in ogni caso la gravità del titolare del bonus seguendo le indicazioni fornite dalla commissione tecnico-scientifica. Il bonus non è cumulabile con altri aiuti pubblici destinati alla stessa finalità.

Invecchiamento progressivo

L’esigenza di garantire un’assistenza sempre più capillare risponde infine al progressivo invecchiamento della popolazione con una platea sempre più vasta di italiani non autosufficienti. Stando alle previsioni di Istat e Censis, nel 2040, un terzo della popolazione avrà almeno 65 anni, metà dei quali over 80. A crescere saranno le famiglie anziane sole che richiederanno un aumento del personale di assistenza, a partire da colf e badanti, con un conseguente aumento di spesa per le famiglie.

 

Per approfondire: Manovra 2026, risorse per 16 miliardi: le possibili misure dal Fisco alla Sanità

 

pubblicità