Bonus anziani da 850 euro, cosa devono fare gli eredi in caso di decesso del beneficiario?

Economia
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Introduzione

Con la comunicazione n. 2821 del 26 settembre 2025, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha fornito le istruzioni pratiche relative al versamento delle mensilità maturate, ma non ancora corrisposte, della componente integrativa della Prestazione Universale, nota anche come "Bonus anziani", destinata agli anziani in condizioni di non autosufficienza e con redditi contenuti, nell’eventualità di morte del titolare. Ecco cosa sapere.

Quello che devi sapere

La parte fissa della misura

L’INPS premette subito nel messaggio che per la parte fissa della misura (equivalente all’indennità di accompagnamento) valgono le disposizioni già diffuse con la nota n. 15972/2013, che disciplinano le modalità di pagamento agli aventi diritto.

 

Per approfondire: Bonus anziani, come richiedere gli arretrati dell’assegno integrativo: le istruzioni Inps

La rendicontazione

Per quello che concerne invece l’assegno assistenziale di 850 euro, prima di procedere alla liquidazione agli eredi delle somme arretrate, è necessario presentare la documentazione che giustifichi le spese effettivamente sostenute dal beneficiario. Di conseguenza, l’erogazione delle somme sarà possibile unicamente a seguito della trasmissione telematica della domanda da parte dei familiari aventi titolo, con modalità che verranno rese note in un successivo avviso, una volta attivata la procedura dedicata.

 

Per approfondire: Bonus anziani Inps, verso requisiti meno stringenti per ampliare beneficiari. Le ipotesi

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Cosa si riporta

Ai fini della percezione dei ratei maturati dell’assegno di assistenza, l’erede deve rendicontare la spesa sostenuta dal deceduto beneficiario della Prestazione Universale:

  • nel caso di assunzione di lavoratore domestico, mediante l’allegazione in procedura della copia del contratto di lavoro (qualora non già allegato precedentemente) e delle copie delle buste paga quietanzate intestate al de cuius;
  • nel caso di servizi di assistenza, mediante l’allegazione della copia delle fatture regolarmente quietanzate intestate al de cuius (secondo il messaggio n. 949 del 18 marzo 2025)

Come avviene l’erogazione

L’importo dei ratei maturati viene liquidato per tutte le mensilità spettanti e non erogate precedentemente a seguito della verifica della corretta rendicontazione della spesa sostenuta. Per quanto attiene al mese del decesso, il rateo della prestazione può, comunque, essere erogato per intero, previa regolare rendicontazione, fino all’ammontare massimo di 850 euro, anche se il decesso interviene nel corso del mese

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In caso di morte prima dell’inizio dei pagamenti ordinari

Il messaggio INPS chiarisce le modalità operative per consentire agli eredi di percepire le rate della Prestazione Universale maturate fornendo alcuni esempi. Il primo riguarda un richiedente che ha inoltrato l’istanza di Prestazione Universale il 15 gennaio 2025, ma è venuto a mancare il 15 maggio dello stesso anno, prima che partissero i pagamenti ordinari. In questa circostanza, gli eredi potranno ottenere le rate relative al periodo compreso tra gennaio e maggio 2025, fino a un tetto massimo di 850 euro mensili, purché la richiesta sia accompagnata da idonea documentazione. Per quanto riguarda maggio, la somma sarà liquidata interamente solo se dalle buste paga del personale domestico o dalle fatture per servizi di cura risulteranno spese pari o superiori a 850 euro; in caso contrario, verrà erogato esclusivamente l’importo giustificato

In caso di morte lo stesso mese della domanda

L'Inps porta poi alcuni esempi di casistiche possibili come nel caso della domanda presentata il 5 agosto 2025 e decesso intervenuto il 20 dello stesso mese: poiché il diritto alla Prestazione Universale decorre dal primo giorno del mese di presentazione della domanda, gli eredi potranno percepire l’intera mensilità di agosto, fino al limite di 850 euro, seguendo le medesime modalità di rendicontazione previste nell’esempio precedente

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In caso di morte a inizio mese

Nel caso di istanza presentata, ad esempio, il 10 gennaio 2025 con erogazioni regolarmente avviate fino a luglio, il decesso avvenuto il 5 agosto 2025 consente agli eredi di richiedere il rateo di agosto, con un massimale di 850 euro. Anche in questo scenario, l’importo sarà riconosciuto integralmente o parzialmente in base alle spese effettivamente comprovate, secondo quanto illustrato nel primo esempio

In caso di morte dopo ricovero in struttura socioassistenziale

Un’ulteriore situazione riguarda la domanda depositata, ad esempio, il 10 febbraio 2025 e il successivo decesso del beneficiario il 4 maggio 2025, dopo il ricovero in una RSA avvenuto il 24 marzo. In tale ipotesi, la prestazione si interrompe a partire dalla data di ingresso nella struttura; tuttavia, ai fini della quota integrativa, l’intero mese di febbraio 2025 potrà essere riconosciuto se correttamente rendicontato. Per marzo, invece, valgono le stesse condizioni già illustrate nel primo esempio

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Cos’è il bonus anziani

Introdotta con il cosiddetto "Decreto Anziani" (decreto legislativo 29 del 2024), la Prestazione Universale contribuisce al sostegno economico di soggetti non autosufficienti con più di 80 anni di età. La misura, di carattere sperimentale, ha debuttato all'inizio di quest’anno e, salvo proroghe, terminerà il 31 dicembre 2026. Per tutta la durata della fase sperimentale restano in vigore l’esenzione da imposizioni fiscali e il divieto di pignoramento. Oltre all’età, l’ottenimento dell’assegno mensile da parte dell’Inps dipende dal riconoscimento di un bisogno assistenziale gravissimo. Il beneficio spetta ai soggetti con disabilità grave valutata secondo i criteri dell’articolo 3 del decreto ministeriale 26 settembre 2016 e in tutti i casi in cui occorra un’assistenza giornaliera. A incidere sulla possibile assegnazione anche requisiti sociali come il valore Isee e la titolarità dell’indennità di accompagnamento.

 

Per approfondire: Bonus anziani, la precisazione dell’Inps sui requisiti: vale l’Isee ristretto. Cosa cambia

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