Le province in cui le famiglie risparmiano di più: Biella prima, Ragusa ultima. Classifica
Un’indagine del Centro Studi Guglielmo Tagliacarne quantifica la propensione al risparmio delle famiglie a livello provinciale. I più “oculati” d’Italia sono i biellesi: fanno segnare una propensione al risparmio del 15,4% del proprio reddito disponibile nel 2022. La popolazione che mostra una maggiore capacità di risparmio è al Nord ovest, mentre i residenti del Sud fanno più fatica, anche a causa delle minori entrate. Fatica che si registra anche nelle città metropolitane, dove pesa il maggiore costo della vita
- In quale provincia vivono le famiglie italiane più attente al risparmio? Una risposta a questa domanda arriva da un’indagine realizzata dal Centro Studi Guglielmo Tagliacarne, che quantifica la propensione al risparmio delle famiglie a livello provinciale. Ecco la classifica
- Secondo l’indagine, il popolo più “oculato” d’Italia sono i biellesi: fanno segnare una propensione al risparmio del 15,4% del proprio reddito disponibile nel 2022. Al secondo posto ci sono gli abitanti della provincia di Vercelli, col 13,8%. Al terzo posto, col 13,1%, si piazza Asti
- Dall’altra parte, agli ultimi posti della classifica troviamo Siracusa, Crotone e Ragusa (foto): secondo l’indagine, in queste province le famiglie riescono a mettere da parte solo il 4,6% del loro reddito
- Nel complesso, la popolazione che mostra una maggiore capacità di risparmio è al Nord ovest: 10,8%, con picchi dell’11,1% in Piemonte. Seguono Lombardia (10,8%) ed Emilia-Romagna (10,1%), che scalza la Liguria e la fa scivolare in quarta posizione rispetto al 2019. La media nazionale si attesta all’8,4%. I residenti del Sud, invece, fanno più fatica ad accantonare un gruzzoletto per il futuro, anche a causa delle minori entrate. Fatica che si registra anche nelle città metropolitane, dove probabilmente pesa il maggiore costo della vita
- Milano e Roma si trovano rispettivamente al 12esimo (11,1%) e al 60esimo posto (7,3%). “Se in valore assoluto le due capitali del Paese concentrano il 18,4% del risparmio del Paese, molto diversa è la situazione rapportata al reddito delle famiglie che, invece, premia la provincia italiana. A testimonianza di un ruolo ancora forte di queste realtà più piccole di potere alimentare anche il processo di investimenti delle imprese familiari locali”, ha sottolineato Gaetano Fausto Esposito, direttore generale del Centro Studi Tagliacarne
- Ha aggiunto: “Tante realtà del Sud si trovano in fondo, ma occorre considerare che lì il reddito familiare è di circa il 32% inferiore a quello del Centro-Nord, il che si traduce in una necessaria maggiore propensione al consumo, soprattutto di beni primari. Dal 2014 al 2022 l’incidenza della spesa media mensile per prodotti alimentari nel Sud è passata dal 21,7 al 23,5% sul totale degli acquisti. Questo anche in virtù di una brusca accelerazione dei prezzi che, dopo la pandemia, sono cresciuti in misura maggiore nel Sud rispetto al resto del Paese”
- “La geografia del risparmio conferma le distanze tra Nord e Sud, frutto in primo luogo della diversa entità del reddito disponibile”, spiega l’indagine. Nelle prime 20 posizioni della classifica, troviamo 19 province del Nord: l’unica del Sud è Avellino, al numero 20. Sul fronte opposto, 18 province del Sud occupano le ultime 20 posizioni: le uniche del Centro sono Latina (92esima) e Livorno (96esima). Tuttavia, 16 province del Sud avanzano nel ranking rispetto al 2019: spiccano i casi di Bari e di Matera, che recuperano 7 posizioni
- Nelle piccole province, spiega ancora l’indagine, si registra la maggiore propensione al risparmio. Nelle prime dieci posizioni della classifica, infatti, troviamo Biella, Vercelli, Asti, Modena, Varese, Alessandria, Pavia, Novara, Piacenza, Cremona: province che nella maggioranza dei casi non superano i 400mila abitanti
- Bisogna scorrere fino all’undicesimo posto, occupato da Genova, per trovare la prima città metropolitana per propensione a risparmiare, seguita in dodicesima posizione da Milano. Roma, invece, si colloca in 60esima posizione, per quanto in recupero di quattro posizioni rispetto al 2019. Napoli è al 78esimo posto. Guardando alla classifica del risparmio delle famiglie in valori assoluti, Milano è in cima, “rincorsa” da Roma e Torino
- Dall’indagine emerge che a riuscire a mettere da parte un po' del proprio reddito sono soprattutto i residenti nelle province con una rilevante presenza di nuclei familiari stranieri. In particolare, nelle 48 province che hanno una incidenza di famiglie composte unicamente da stranieri superiore a quella media nazionale, la propensione al risparmio si attesta al 9,1% contro il 7,5% del complesso delle altre province. Tra queste province si segnalano Modena, Cremona e Cuneo, che vedono una propensione al risparmio oscillante fra l’11 e il 13%
- Altro target che sembra in grado di accantonare risorse in maniera maggiore rispetto alla media sono i single. Nelle 45 province nelle quali la quota di famiglie monocomponente supera la media nazionale, la propensione al risparmio è del 9,1%, contro l’8,1% del dato nazionale. Non a caso, spiega l’indagine, le tre province salite sul podio per propensione al risparmio hanno tutte una quota di famiglie di single superiore alla media nazionale