L’oro vola e segna nuovo record. Quali sono i motivi del successo del bene rifugio?
Lunedì 1 aprile l’oro è salito fino a 2.265,73 dollari all'oncia. Le cause della spinta verso l’alto sono tre: la speranza di un taglio dei tassi da parte della Fed, la domanda cinese e le tensioni geopolitiche. Ecco cosa sta succedendo e cosa c’è da aspettarsi
- L'oro continua a correre: nella giornata di lunedì 1 aprile è salito fino a 2.265,73 dollari all'oncia, segnando un nuovo record. I motivi della spinta verso l’alto sono tre: la speranza di un taglio dei tassi da parte della Fed, la domanda cinese e le tensioni geopolitiche
- La cifra di ieri segna un rialzo dell’1,6% rispetto alla chiusura di giovedì, dopo aver raggiunto una serie di massimi nelle ultime sessioni. Anche il prezzo dei future Usa sull’oro è stata in progresso
- Poco più di una decina di giorni fa l'oro aveva sfondato il muro dei 2.200 dollari l'oncia, con un doppio segnale per l'economia globale: da una parte la quasi certezza che la Fed inizierà a tagliare i tassi di interesse, trovandosi costretta ad accettare un'inflazione superiore al suo obiettivo. Dall'altra l'incertezza elevatissima di in uno scenario geopolitico (ed economico) pericoloso che innesca la corsa al bene rifugio per eccellenza
- Secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg, da diversi trimestri la domanda cinese di oro è sostenuta. La banca centrale cinese ha aumentato notevolmente le sue riserve di lingotti, facendo acquisti in tutti gli ultimi 16 mesi. L’acquisto dell’oro è in forte ascesa tra i giovani cinesi
- L'oro è balzato fino a cifre che sono quasi il doppio di dieci anni fa. I più catastrofisti pensano che la corsa del bene rifugia nasca dai timori che i 34.000 miliardi di dollari di debito a stelle e strisce costringano la Fed a disinnescare il 'buco' nel bilancio federale ricorrendo a più inflazione, che ridurrebbe il rapporto debito/Pil
- Da questo scenario, con l'esigenza di difendere valore dall'inflazione, verrebbe la corsa all'oro, che spesso sembra andare a braccetto col bitcoin. La Fed è orientata al taglio dei tassi. E lo scenario delle banche centrali in assetto espansivo piace agli investitori del metallo giallo
- La corsa del metallo giallo è una buona notizia anche per le banche centrali che lo usano come riserve, fra le quali spicca la Banca d'Italia che con le sue 2.452 tonnellate d'oro è seconda soltanto alla Federal Reserve e alla Bundesbank
- Il ruolo dell’oro come bene rifugio spicca anche in un’epoca di instabilità geopolitiche, con il timore che il conflitto in Medioriente (in foto) possa allargarsi. Gli ultimi rialzi si collocano in un trend di medio periodo che vede le quotazioni in salita del 12,2% a 6 mesi e dell’11% rispetto alla metà di marzo 2023
- I record del prezzo dell’oro nelle recenti settimane sembrano essere spinti da flussi speculativi. Come spiega il Corriere della Sera, la domanda delle banche centrali che diversificano le loro riserve ha compensato i deflussi dagli investimenti passivi in Etf ed è diventata un altro fattore strutturale, insieme ai tassi di interesse reali, per i prezzi dell’oro
- Secondo diversi esperti, l’oro potrebbe stabilizzarsi a 2.250 dollari per oncia, sulla base di un cambio di rotta della Fed