Fed lascia tassi fermi fra 5,25% e 5,50%. Nel 2024 previsti tre tagli del costo del denaro

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Il costo del denaro resta fermo ai massimi da 23 anni. È la quinta volta consecutiva che i tassi non vengono ritoccati. La Banca centrale americana, in un comunicato, ha ribadito che serve maggiore fiducia in una traiettoria di calo stabile dell'inflazione prima di tagliare i tassi di interesse. Powell: "Continueremo a decidere riunione per riunione"

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La Fed ha scelto di lasciare i tassi di interesse invariati: il costo del denaro resta fermo in una forchetta fra il 5,25% e il 5,50%, ai massimi da 23 anni. La decisione è arrivata dopo due giorni di riunioni. La Banca centrale americana, in un comunicato, ha ribadito che serve maggiore fiducia in una traiettoria di calo stabile dell'inflazione prima di tagliare i tassi di interesse. È la quinta volta consecutiva che i tassi non vengono ritoccati. Nel 2024, da quanto emerge dalle tabelle allegate alla decisione di politica monetaria, sono previsti tre tagli del costo del denaro, per un totale di 765 punti base.

Il Pil Usa

La Fed, inoltre, prevede che il Pil degli Stati Uniti crescerà del 2,1% quest'anno e del 2% nel 2025 e nel 2026. Il tasso di disoccupazione, invece, è stimato al 4% quest'anno e al 4,1% nel 2025 (4% nel 2026). L'inflazione nel 2024, continua la Federal Reserve Bank si attesterà al 2,4%, per poi scendere al 2,2% nel 2025 e al 2% nel 2026. Il tasso core nell'inflazione sarà al 2,6% quest'anno, per poi calare nel 2025 e nel 2026.

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Powell: "Continueremo a decidere riunione per riunione"

È appropriato iniziare a tagliare i tassi a un “certo punto quest'anno”, ha confermato il presidente della Fed Jerome Powell, definendo l'inflazione ancora troppo elevata. "Continueremo a decidere riunione per riunione”, ha aggiunto. E ancora, ribadendo l'impegno della Fed a riportare l'inflazione al 2%, Powell ha spiegato: “Riteniamo che la nostra politica” sui tassi sia "probabilmente al picco di questo ciclo di strette. Se tagliamo troppo presto potremmo vedere l'inflazione rialzare la testa, se tagliamo troppo tardi potremmo danneggiare l'economia. Ci sono rischi da tutte e due le parti”.

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La decisione della Fed

"I recenti indicatori suggeriscono che l'attività economica si sta espandendo a una velocità solida. L'inflazione è rallentata nell'ultimo anno ma resta elevata", si legge nel comunicato finale della Fed. Nella nota si precisa che l'outlook economico "è incerto e la Fed continuerà a fare attenzione ai rischi di inflazione". "La Fed non ritiene appropriato ridurre i tassi fino a quando non avrà maggiore fiducia sul fatto che l'inflazione si muova in modo sostanziale verso il 2%", aggiunge il comunicato, mettendo in evidenza che la Banca centrale Usa continuerà a monitorare le implicazioni che arrivano dai dati economici ed è pronta ad aggiustare la rotta se dovessero emergere rischi che potrebbero impedire il raggiungimento del doppio obiettivo della massima occupazione e della stabilità dei prezzi.

Kazuo Ueda, governor of the Bank of Japan (BOJ), center, attends a monetary policy meeting with deputy governors, Ryozo Himino, second left, and Shinichi Uchida, left, and Ryosei Akazawa, Japan's state minister of finance, second right, and Tatsunori Ibayashi, Japan's state minister of cabinet office, right, at the central bank's headquarters in Tokyo, Japan, on Tuesday, Jan. 23, 2024. The BOJ is expected to keep its main monetary policy settings steady when it announces the outcome of its meeting Tuesday. Photographer: Kiyoshi Ota/Bloomberg via Getty Images

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