Influencer, indagine Ue: solo il 20% dichiara la pubblicità sui social media
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Stando ai dati raccolti da Bruxelles, il 97% delle figure attive in questo mondo pubblicizza beni o servizi online. Ma solo una su cinque dichiara la natura commerciale dei suoi post. Anche di questo si è parlato nella puntata di "Numeri" di Sky TG24 del 15 febbraio
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L’INDAGINE UE SUGLI INFLUENCER E LA PUBBLICITÀ
- La professione dell’influencer finisce sotto la lente d’ingrandimento dell’Unione europea, soprattutto per verificare il rispetto delle norme a tutela dei consumatori in tema di pubblicità. Anche di questo si è parlato nella puntata di Numeri di Sky TG24 del 15 febbraio
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IL 97% DEGLI INFLUENCER FA PUBBLICITÀ ONLINE
- Secondo la Commissione europea, il 97% degli influencer fa pubblicità online attraverso i suoi post. È quanto emerge da un'indagine condotta insieme alle autorità nazionali per la tutela dei consumatori di 22 Stati membri, della Norvegia e dell'Islanda, sui post sui social media di 576 influencer. A seguito dell'indagine a tappeto, 358 di loro sono stati selezionati per ulteriori approfondimenti
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L'OBBLIGO DI COMUNICAZIONE
- Le regole sono chiare: è sempre la Commissione ad aver stabilito che “gli influencer coinvolti in attività commerciali sono tenuti a comunicare la pubblicità in modo trasparente”
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SOLO IL 20% DICHIARA LA PUBBLICITÀ
- Questo non è però quello che succede, stando ai dati raccolti a Bruxelles: solo il 20% degli influencer dichiara sistematicamente la pubblicità presente nei loro post
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IN POCHI SI IDENTIFICANO COME "VENDITORI"
- C’è poi abbastanza confusione proprio sul lavoro in sé dell’influencer. Se è vero che il 78% esercita regolarmente di fatto un’attività commerciale, è vero anche che solo il 36% è registrato come “venditore” a livello nazionale
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LE ETICHETTE PER SEGNALARE GLI SPOT
- E ancora, l'indagine svela che il 38% degli influencer non ha utilizzato le etichette della piattaforma utilizzata per rivelare quali sono i contenuti commerciali, come la levetta "partnership a pagamento" di Instagram. Al contrario, hanno optato per diciture diverse, come "collaborazione" (16%), "partnership" (15%) o ringraziamenti generici al marchio partner (11%)
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IL 21% DEGLI INFLUENCER PUBBLICIZZA ATTIVITÀ NON SALUTARI
- Un altro dato rilevante messo in evidenza dalla Commissione è il fatto che il 21% degli influencer presi in esame pubblicizza attività considerate non salutari, dal cibo spazzatura ad attività legate al gioco d’azzardo. Anche su questo è aperta una riflessione in seno all’Unione europea