Incentivi auto 2024, aiuti fino a 13mila euro. Urso: "Risorse per nuclei a basso reddito"
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Il ministro delle Imprese e del Made in Italy ha annunciato un Dpcm che verrà varato a gennaio e prevederà nuovi incentivi per chi acquista un’auto, non necessariamente elettrica o ibrida. Godono di una maggiorazione del 25% gli acquirenti che hanno un Isee inferiore a 30 mila euro. Contributi previsti anche per chi sceglie di cambiare la moto, il taxi o il proprio parco auto commerciale, nel caso delle pmi
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- Tornano gli incentivi per chi acquista una nuova auto, ma questa volta non soltanto per vetture elettriche e ibride. La nuova versione dell’ecobonus riservato ai veicoli prevederà incentivi maggiori per chi deciderà di rottamare le auto più vecchie e inquinanti e si andrà da un minino di 1.500 euro a oltre 13 mila euro
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- A confermarlo è stato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in un’intervista a Il Sole 24 Ore, nella quale ha anche ipotizzato la tempistica del provvedimento: “Pensiamo di poter essere pronti con il Dpcm entro gennaio. Il Fondo automotive ha una disponibilità totale di 6 miliardi fino al 2030”
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- "Abbiamo predisposto un nuovo piano incentivi, sostenibile sul piano ambientale, sociale e produttivo, con quasi un miliardo di euro nel 2024", ha detto poi Urso a Il Messaggero. Fra gli obiettivi "la rottamazione delle auto più inquinanti, le euro 0,1,2,3, con risorse destinate alle famiglie a reddito basso, prevalentemente orientate su modelli realizzati negli stabilimenti italiani, per aumentare la produzione nazionale. Per la tenuta della filiera nazionale è necessario che vengano prodotte in Italia almeno un milione di autovetture"
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- L'incentivo presenterà ancora il sistema a fasce: la prima fascia (senza rottamazione) è prevista per gli autoveicoli M1 almeno Euro 6 nella fascia di emissioni 0-20 g/km (auto elettriche). Se in contemporanea si rottama un Euro 4 il beneficio sale a 9 mila euro; con un Euro 3 si sale a 10 mila euro di contributo; con un Euro 0, 1 o 2 si passa a 11 mila euro di contributo
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- La seconda fascia di incentivi (senza rottamazione) è invece prevista per gli autoveicoli M1 almeno Euro 6 nella fascia di emissioni 21-60 g/km (auto ibride plug-in). Se in contemporanea si rottama un Euro 4 il beneficio sale a 5.500 euro; con un Euro 3 si sale a 6 mila euro di contributo; con un Euro 0, 1 o 2 si passa a 8 mila euro di contributo
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- Non sono previsti bonus, invece, per chi acquista autoveicoli M1 almeno Euro 6 nella fascia di emissioni 61-135 g/km (auto full/mild hybrid, benzina, diesel, metano, gpl). Ma se in contemporanea si rottama un Euro 4 il beneficio è di 1.500 euro; con un Euro 3 si sale a 2 mila euro di contributo; con un Euro 0, 1 o 2 si passa a 3 mila euro di contributo
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- Un dettaglio a cui fare attenzione è che le prime due fasce godono di una maggiorazione del 25% per le persone fisiche che hanno un Isee inferiore a 30 mila euro (dunque, in questa circostanza, l’incentivo massimo di 11 mila euro arriverebbe a 13.750 euro). Per tutti gli incentivi, infine, si prevede una soglia di prezzo massimo dell’automobile acquistabile, ovvero 35 mila euro per la prima e per la terza fascia e 45 mila euro per la seconda fascia
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- Contributi anche per svecchiare il parco auto commerciali delle Pmi attive nel trasporto merci. I contributi andranno dai mille ai 18 mila euro a fronte della rottamazione di un vecchio furgone fino alla categoria Euro 4
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- Tema aperto resta quello del leasing sociale, con l’Italia che resta uno dei Paesi Ue messi peggio soprattutto per quanto riguarda le auto elettriche, che stentano a decollare. Le soluzioni al vaglio, però, sono tante e dalla Francia è arrivata l’idea del “social leasing”. Idea che è piaciuta anche al governo Meloni e che partirà in via sperimentale il prossimo anno. Si tratta di un contributo alle persone fisiche che noleggiano a lungo termine (ma per almeno 3 anni) un’auto tra quelle elencate per le agevolazioni