Click day Decreto Flussi, solo il 20% chiede di regolarizzare stranieri già in Italia
Economia
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Ipa e Sky TG24
Sono giunte più di 87mila domande da parte di colf e badanti per regolarizzare o stabilire la loro posizione lavorativa nell’ambito del decreto Flussi, che prevedeva solo 9.500 posti disponibili. Altrove non si assiste alla stessa fortuna: le imprese non riescono a trovare determinate categorie e avrebbero bisogno di molta più manodopera. Di questo si è parlato nella puntata del 4 dicembre di “Numeri”, approfondimento di Sky TG24
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©IPA/Fotogramma
- È scattato ieri il click day per colf e badanti provenienti da Paesi extra Ue. Una possibilità prevista dal decreto Flussi, approvato di recente alla Camera, che disciplina l'ingresso degli stranieri nel Paese. Di questo si è parlato nella puntata del 4 dicembre di Numeri, approfondimento di Sky TG24
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- Soltanto un quinto delle domande riguarda persone straniere già presenti in Italia secondo Assindatcolf: i quattro quinti restanti riguardano nuovi rapporti di lavoro con persone non presenti in Italia
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- Secondo Assindatcolf sono state 87mila le domande per il settore di colf e badanti, a fronte di soli 9.500 posti disponibili
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- Ma chi sono i datori di lavoro? Secondo i dati dell’Osservatorio DOMINA su fornitura personalizzata INPS, i due terzi sono over 60 e soprattutto donne (56,7% contro il 43,3% degli uomini)
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- Il decreto flussi emesso dal governo stabilisce l’ingresso di lavoratori stagionali, autonomi, subordinati non stagionali e di coloro che usufruiscono dei permessi di soggiorno per studio
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- Secondo quanto previsto dal decreto flussi, gli stranieri che entreranno in Italia nel corso del prossimo triennio saranno 452mila, con quote a crescere (136mila nel 2023; 151mila nel 2024; 165mila nel 2025)
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- Per ciascuna delle quote il governo prevede una suddivisione specifica: ad esempio per i 136mila stranieri extra-UE del 2023 l’Italia prevede che 83mila siano lavoratori stagionali e 53mila non stagionali
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- Secondo i dati di Unioncamere nemmeno il decreto flussi può però davvero aiutare le nostre imprese: infatti, di 430mila assunzioni previste dalle imprese, il 50% riguarda figure cosiddette “introvabili”
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- Chi sono i lavoratori introvabili? Sono soprattutto operai specializzati nel tessile; nelle finiture delle costruzioni; fonditori, saldatori e carpentieri ma anche fabbri e costruttori di utensili
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- Secondo i dati della Fondazione Moressa, negli ultimi anni si è assistito ad una ripresa consistente degli stranieri in arrivo con il decreto flussi, dopo che negli anni Dieci tale quota si era drasticamente ridotta a poche decine di migliaia. Insuperabile il record dei primi anni Duemila, pari a 250mila persone
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- Nel 2023 il primo Paese per arrivi è stato la Guinea (15.240 persone) ma i suoi abitanti non possono accedere al decreto flussi, poiché manca un accordo con lo Stato italiano
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- Per chi arriva in Italia l’iter è obbligato e prevede la richiesta di asilo che permette, dopo 6 mesi, già di lavorare, e infine il giudizio: se accettata si può operare legalmente, altrimenti non si può lavorare
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- E gli arrivi legali? Se il datore di lavoro non trova una persona nei centri per l’impiego, dopo 15 giorni può inviare una domanda di ingresso per specifica persona dall’estero. Il cittadino straniero chiamato ha 180 giorni per recarsi in Ambasciata italiana, dove potrà ottenere il permesso di soggiorno