Superbonus, Poste Italiane rientra nel mercato della cessione del credito: le condizioni
Economia
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La società valuta l’acquisto dei crediti d’imposta da persone fisiche che abbiano sostenuto in maniera diretta i relativi oneri, si tratta delle cosiddette prime cessioni. Il corrispettivo riconosciuto è calcolato come percentuale sul valore nominale ceduto e varia in funzione della tipologia, della durata e delle annualità. Il servizio è attivo per diversi bonus
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- Dopo l'annuncio di agosto è arrivata la comunicazione ufficiale: Poste Italiane torna nel mercato della cessione dei crediti per il Superbonus 110% e altre agevolazioni
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- “A partire dal 3 ottobre 2023, Poste Italiane riattiva la piattaforma per l’acquisto dei crediti di imposta dopo una temporanea sospensione finalizzata all’adeguamento delle procedure di controllo, elaborazione, acquisizione delle pratiche a quanto disciplinato dai molteplici interventi legislativi in materia”, ha annunciato l'azienda sul suo sito
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- Poste Italiane valuta l’acquisto dei crediti d’imposta unicamente da soggetti persone fisiche che abbiano sostenuto in maniera diretta i relativi oneri, le cosiddette prime cessioni. La società al momento non acquista nessun credito d’imposta che sia stato oggetto di precedente trasferimento, inclusi i crediti d’imposta maturati a seguito di sconto in fattura
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- Poste Italiane valuta l’acquisizione solo dei crediti d’imposta per i quali il cedente si è avvalso di un intermediario fiscale riconosciuto dall’Agenzia delle Entrate per effettuare la trasmissione del “modulo di esercizio dell’opzione di cessione del credito d’imposta” e di un asseveratore
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- Il servizio è attivo per le prime cessioni e relativamente alle quote annuali fruibili a partire dal 2024 in relazione a crediti maturati a fronte di spese sostenute nel 2023 o a rate residue di spese sostenute negli anni precedenti
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- L’importo massimo cedibile è pari a 50mila euro per cliente, anche tramite più cessioni, fermo restando che il totale dei crediti ceduti dallo stesso cliente a Poste Italiane, comprensivo di quelli ceduti anteriormente alla data di riapertura del servizio, non può superare il limite di 150mila euro
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- Per il Superbonus 110% il credito d’imposta viene riconosciuto a fronte di specifici interventi in ambito efficienza energetica, riduzione del rischio sismico, installazione di impianti fotovoltaici e di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici, eliminazione delle barriere architettoniche, ripartito in 5 quote annuali o in 4 quote annuali per le spese sostenute dal 2022
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- Altri bonus cedibili sono l'Ecobonus ordinario, il Sismabonus ordinario, la ristrutturazione (recupero patrimonio edilizio), il recupero o restauro di facciate (cedibile solo per le rate residue a partire dal 2024 in poi), l'installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, l'eliminazione delle barriere architettoniche
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- Il corrispettivo riconosciuto da Poste Italiane, dopo l’accettazione del credito d’imposta, è calcolato come percentuale sul valore nominale ceduto e varia in funzione della tipologia di credito d’imposta, della durata e delle annualità cedute
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- Il corrispettivo è di 94 euro per ogni 110 euro di credito d’imposta acquistato da Poste Italiane per gli interventi relativi al Superbonus 110 con recupero in 4 anni (pari all'85,5% del valore nominale del credito d’imposta maturato)
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- È di 84,5 euro per ogni 100 euro di credito d’imposta per gli interventi diversi da quelli qualificanti per il Superbonus 110% con recupero in 5 anni (pari all'84,5% del valore nominale del credito d’imposta maturato)
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- Di 70 euro per ogni 100 euro di credito d’imposta acquistato per gli interventi diversi da quelli qualificanti per il Superbonus 110% con recupero in 10 anni (pari al 70% del valore nominale del credito d’imposta maturato)