Superbonus, niente proroga per i condomini: cosa cambia
Nonostante sia stata invocata da cittadini e imprese, non verrà estesa la misura che lascia allo Stato l’onere di coprire le maggior parte delle spese edilizie: il governo ha infatti bocciato tutti gli emendamenti che auspicavano un posticipo dello stop nel 2024. “Se il debito non diminuisce è per colpa degli 80 miliardi del Superbonus”, ha dichiarato il ministro dell’economia Giorgetti
- Niente proroga per i condomini. Il governo ha deciso che il superbonus va rimodulato: per questo tutti gli emendamenti al decreto Asset, attualmente in discussione al Senato, che prevedevano un mantenimento del 90% sono stati bocciati. Sia maggioranza che opposizione avevano infatti proposto una proroga di 6 mesi o anche di un anno per i lavori condominiali, attualmente fermi. In entrambi i casi sono arrivate delle bocciature
- Questo concretamente cosa significa? Tutti i condomini passeranno da una percentuale del 90% a una del 70%, un passaggio che sia cittadini che imprese volevano evitare
- “A nulla sono serviti gli appelli forti non solo di migliaia di cittadini e lavoratori preoccupati, ma anche di rappresentanti di categorie economiche come l'Ance considerata testualmente dal governo come portatrice di interessi tra tanti: governo e maggioranza sono sordi davanti alle difficoltà che mettono in ginocchio famiglie e imprese”, hanno dichiarato i senatori del Pd, Michele Fina, Lorenzo Basso e Nicola Irto
- Il problema maggiore sono soprattutto i crediti incagliati, “che mettono in ginocchio esodati del superbonus e imprenditori onesti che si sono fidati dello Stato ma sono oramai relegati, sempre più, nel totale disinteresse del governo. Si chiude così l’ennesima giornata di lavori parlamentari nella quale le legittime aspettative di un intero comparto sono state ancora una volta mortificate e tradite", dichiarano i senatori Pd
- Secondo fonti governative, il deficit/Pil nel 2023 sale dal 4,3% al 5,3% nel 2023 interamente per l'effetto del Superbonus 110%. Secondo quanto si apprende, i bonus edilizi avranno un impatto negativo sui conti pubblici e, in assenza di questi, il debito sarebbe sceso di un punto percentuale all'anno
- I bonus edilizi comporteranno un sostanziale incremento del fabbisogno pubblico nel corso dell'intera legislatura, riducendo gli spazi di manovra per finanziare interventi a favore dell'economia reale e delle famiglie
- "Il motivo del fatto per cui il debito non diminuisce come auspicato è perché il conto da pagare dei bonus edilizi, in particolare il Superbonus, sono i famosi 80 miliardi, ahimé in aumento, in 4 comode rate", ha dichiarato il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri che ha varato la Nadef
- A proposito della misura italiana si è espresso anche l’Eurostat, rispondendo all’Istat su come “i crediti fiscali del Superbonus relativi a quest'anno vanno classificati sui conti pubblici italiani 'come 'pagabili' nel 2023'”. I crediti d'imposta pagabili sono quelli per i quali una spesa pubblica o un obbligo pubblico devono essere riconosciuti dall’inizio; quindi, l'effetto sarà contabilizzato nel momento dell’attività di costruzione edilizia
- In merito invece alla situazione del 2024, l’Eurostat “chiede all'Istat di riesaminare la questione al più tardi entro la fine della prima metà del 2024, tenendo conto dello sviluppo dei crediti d'imposta incagliati e degli interventi che il governo potrebbe attuare per risolvere il problema”. Il presupposto, però, è che “l'ammontare dei crediti fiscali che verranno alla fine persi si rivelerà trascurabile (per i crediti fiscali 2022-2023)”
- In risposta l’Istat evidenzia come “Eurostat ha nel suo parere affermato che tali considerazioni non possono estendersi anche alle spese sostenute nel 2024 poiché, pur rimanendo valide le altre eccezioni minori, viene meno la deroga relativa alle spese già programmate nel 2022”. La valutazione, però, cambia se si ponderano i crediti incagliati, “che lascia aperta la valutazione complessiva della perdita associata a tutti i crediti Superbonus maturati sulla base del loro utilizzo effettivo, che può coinvolgere quelli maturati dal 2020”