
Tassa sugli extraprofitti delle banche, cos’è la misura approvata dal Cdm
Nel decreto Asset, approvato il 7 agosto dal Consiglio dei ministri, c’è anche una norma che riguarda la tassazione degli extraprofitti delle banche. Il ministro Giorgetti "ha approvato una norma di equità sociale. Tutti gli introiti saranno destinati a due voci: aiuto ai mutui prima casa e taglio delle tasse", ha spiegato Salvini. L'imposta straordinaria istituita per il 2023 ha un'aliquota del 40%, ma non potrà comunque superare il 25% del patrimonio netto

Nel decreto Asset, approvato il 7 agosto dal Consiglio dei ministri, c’è anche una norma che riguarda la tassazione degli extraprofitti delle banche. Il prelievo sugli extraprofitti delle banche, secondo quanto si apprende da fonti di governo, dovrebbe portare alle casse dello Stato più di due miliardi. La misura è stata approvata a sorpresa dal Cdm e inserita all'interno del decreto Asset. Ecco di cosa si tratta
Tutte le misure approvate dal Cdm
Il ministro Giorgetti "ha approvato una norma di equità sociale, che è un prelievo sugli extraprofitti delle banche limitato al 2023. Tutti gli introiti saranno destinati a due voci: aiuto ai mutui prima casa e taglio delle tasse", ha annunciato il vicepremier Matteo Salvini in conferenza stampa dopo il Cdm.
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"L'innalzamento dei tassi della Bce ha portato a un innalzamento del costo del denaro per famiglie e imprese. Non c'è stato un altrettanto solerte, veloce e importante aumento per i consumatori. Quindi in questo gap si verrà a contare un 40% di prelievo dagli extraprofitti multimiliardari delle banche. Non entriamo nel merito delle cifre, ma basta guardare gli utili del primo semestre 2023 delle banche per capire che non stiamo parlando di qualche manciata di milioni, ma si può ipotizzare di alcuni miliardi", ha aggiunto Salvini
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La tassa sugli extraprofitti bancari varrà sui bilanci 2022 e 2023. Il prelievo del 40% scatterà se il margine di interesse registrato nel 2022 "eccede per almeno il 3%" il valore dell'esercizio 2021. Percentuale che sale al 6% confrontando il 2023 col 2022
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L'imposta straordinaria, prevede ancora la norma approvata dal Cdm, deve essere versata entro il sesto mese successivo a quello di chiusura dell'esercizio antecedente a quello in corso al primo gennaio 2024

I soggetti che, in base a disposizioni di legge, approvano il bilancio oltre il termine di quattro mesi dalla chiusura dell'esercizio possono effettuare il versamento entro il mese successivo a quello di approvazione del bilancio. Per i soggetti con esercizio non coincidente con l'anno solare, se il termine di cui ai primi due periodi scade nell'anno 2023, il versamento è effettuato nel 2024 e, comunque, entro il 31 gennaio

La nuova tassa sugli extraprofitti delle banche non potrà comunque superare il 25% del patrimonio netto. L'imposta straordinaria istituita per il 2023 ha un'aliquota del 40%, ma l'ammontare dell'imposta straordinaria, in ogni caso, non può essere superiore a una quota pari al 25% del valore del patrimonio netto alla data di chiusura dell'esercizio antecedente a quello in corso al primo gennaio 2023

L'imposta straordinaria, inoltre, non è deducibile ai fini delle imposte sui redditi e dell'imposta regionale sulle attività produttive
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