
Tari 2023, scadenze e come si calcola: cosa sapere per il pagamento
Il pagamento della Tari è disciplinato dalla legge 147/2013. È obbligatorio per chiunque sia in possesso o abbia a qualsiasi titolo locali o aree scoperte che potrebbero produrre rifiuti urbani. Le tariffe sono stabilite dai singoli comuni in base ad alcune regole. Ci sono più modalità di pagamento, anche online

La Tari, acronimo di tassa sui rifiuti, sostituisce la Tares ed è l’imposta destinata a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento appunto dei rifiuti
Torna Spazzapnea, l'operazione fondali puliti per recuperare i rifiuti
Da gennaio 2014, infatti, la Tari è andata a sostituire i precedenti pagamenti per il servizio sia di raccolta che di smaltimento dei rifiuti. Oltre alla Tares (Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi) c’era la Tia (Tariffa di igiene ambientale) e la Tarsu (Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani)
Iscriviti alla nostra newsletter per restare sempre aggiornato sulle notizie di economia
Le tariffe sono stabilite dai comuni in base alla superficie e alla quantità di rifiuti prodotti e in base al costo dei servizi
Alluvione Emilia-Romagna, ci sono tonnellate di rifiuti da smaltire: le foto da Faenza
Il pagamento della Tari è disciplinato dalla legge 147/2013. È obbligatorio per chiunque sia in possesso o abbia a qualsiasi titolo locali o aree scoperte che potrebbero produrre rifiuti urbani. Quindi: locali, aree scoperte e spazi destinati a qualunque utilizzo che forniscono rifiuti urbani o assimilati
Legambiente, allarme rifiuti sulle spiagge: oltre il 70% è plastica
La superficie calpestabile rappresenta la base di calcolo della tassa sui rifiuti, poiché fa riferimento ai metri quadrati netti all’interno delle mura. Nel caso di utenze domestiche, oltre alla superficie dell’immobile si tiene conto anche del numero di occupanti

Le tariffe sono diverse e si dividono in due categorie: 1) utenze non domestiche, quelle appartenenti alle varie attività: industriali, professionali, artigianali e commerciali 2) utenze domestiche, ovvero tutte quelle superfici che sono predisposte ad abitazioni civili e pertinenze. C’è da aggiungere inoltre che alla Tari viene applicata anche l’addizionale provinciale, nella misura del 5% dell’imposta

Nel 2020 sono state introdotte alcune novità per il calcolo della tariffa. Nello specifico, è stata introdotta la revoca della categoria di rifiuti speciali assimilati agli urbani e sono state aggiunte novità sulle somme non versate e non recuperate dai comuni che gravano sugli importi richiesti ai cittadini. Infine, sono state inserite modifiche nella definizione di rifiuto urbano, norme di trasparenza più chiare per gli utenti. Sul sito di Arera si trovano maggiori informazioni

Le scadenze per il pagamento della Tari 2022 sono fissate dai singoli Comuni, sulla base di logiche amministrative locali. In linea di massima è possibile individuare i casi più diffusi, dividendo la Tari in tre tempistiche diverse: 1° rata da pagare entro la fine del mese di aprile, 2° rata da pagare entro la fine del mese di luglio, 3° rata è il saldo da versare entro la fine dell'anno

Esistono diverse modalità di pagamento a disposizione: tramite bollettino postali, Mav o modello F24. In quest’ultimo caso si può anche pagare online sul sito di Poste Italiane, sul sito dell'Agenzia delle Entrate e sul sito della propria banca
Rifiuti, la Tari costa in media 325 euro. La città più cara è Pisa. LA CLASSIFICA