Meloni: "Taglio cuneo meglio del salario minimo". Giorgetti: "Stiamo riducendo il debito"

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La presidente del Consiglio è intervenuta nella seconda giornata del Festival dell'Economia di Trento e ha parlato anche dell'alluvione in Emilia Romagna: "Non è ancora possibile la quantificazione dei danni, che sono ingenti". Poi sulle tensioni con la Francia dice: "Il fatto che governi di estrazione politica diversa dalla nostra sentano il dovere di criticarci vuol dire che il governo sta andando molto bene". Il ministro dell'Economia: “Noi prudenti, Pil all'1,2%-1,4% è un auspicio”

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Per l'Emilia Romagna sarà attivato il Fondo di solidarietà dell'Unione europea. E un taglio del cuneo fiscale strutturale è meglio del salario minimo. Sono questi alcuni degli argomenti toccati dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni in videocollegamento al Festival dell'Economia di Trento, organizzato dal Gruppo 24 Ore e Trentino Marketing per conto della Provincia autonoma e arrivato alla sua 18esima edizione. "L'ondata di maltempo che ha colpito l'Emilia Romagna è stata eccezionale, sono caduti oltre 200 millimetri di pioggia in 36 ore, sommati ai 300 caduti nello stesso territorio nella prima settimana di maggio - ha detto la premier - In 15 giorni è caduta metà di tutta la pioggia che cadrebbe nella stessa zona in un intero anno. Il bilancio è grave in tema di vittime, per cui mercoledì abbiamo proclamato il lutto nazionale, ci sono oltre 15mila evacuati, attività economiche e produttive in ginocchio. Oggi non è ancora possibile la quantificazione dei danni complessivi, che sono ingenti. Lavoreremo sulle misure e sulle richieste da fare all'Ue". Spazio anche a qualche dettaglio personale: "Sono diventata secchiona perché ero una persona insicura e siccome ero anche orgogliosa ho usato quella debolezza cercando di trasformarla in un punto di forza. Sono sempre stata sottovalutata nella vita - ha aggiunto Meloni - ma questo può essere un punto di forza perchè quando ti sottovalutano puoi anche stupire". Nel pomeriggio è poi intervenuto il ministro dell'Economia Giorgetti: “Noi prudenti, Pil all'1,2%-1,4% è un auspicio”. Il titolare del Mef, dopo aver chiarito che l'Italia sta "riducendo il deito" ha poi aggiunto: “Sul Mes non ricattiamo nessuno, ci sarà soluzione”

Meloni: "L'Emilia Romagna è una locomotiva"

Per quanto riguarda l'alluvione, ha detto Meloni, "di fronte a una catastrofe serviva una risposta immediata ed è stata data con il Consiglio dei ministri di martedì con cui abbiamo varato primi interventi per oltre due miliardi di euro, uno sforzo immane fatto in 72 ore per il quale devo ringraziare tutto il Consiglio dei ministri". "Ci siamo concentrati per dare risposte immediate alle imprese, ai lavoratori, alle famiglie, agli studenti, al comparto agricolo, sportivo, al mondo delle sanità - ha aggiunto - Abbiamo lavorato a 360 gradi per dimostrare che non ci saremo voltati dall'altra parte non solo perché è doveroso per quei cittadini ma anche perché è importante per l'Italia nel suo complesso. L'Emilia Romagna è una locomotiva e se si ferma noi non possiamo mantenere buoni parametri macroeconomici che stiamo vedendo". "Di solito, quando perdi tutto, il sentimento prevalente è la rabbia, la ricerca del responsabile, o rassegnazione. In Emilia Romagna ho trovato un popolo che spalava fango con l'orgoglio negli occhi, dicendo 'va bene, abbiamo un problema, lo risolveremo, ricostruiremo' - ha concluso la premier - Quando trovi cittadini che intanto sanno che devono partire dalla loro capacità di dare una mano, a maggior ragione devi rimboccarti le maniche. Stiamo facendo tutto quello che potevamo fare, servirà altro per la ricostruzione".

Meloni: "Fondamentale la flessibilità sui fondi"

"Saremo chiamati a trovare le risorse necessarie - ha detto ancora Meloni - Una cosa è leggere i numeri e l'altra è vedere" i danni subiti. "Attiveremo soprattutto il fondo di solidarietà, c'è anche il fondo di coesione" ed è fondamentale anche la possibilità di "flessibilità dei fondi esistenti", anche del Pnrr. "Il Pnrr riguarda soprattutto la messa in sicurezza - ha aggiunto - è un fondo strategico" per gli imprevisti. "Sono partita per il Giappone nominando un commissario alla siccità e torno" dovendone fare uno per il maltempo, "la messa in sicurezza del territorio è priorità assoluta".

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Meloni: "Il taglio del cuneo è meglio del salario minimo"

Meloni ha poi parlato del taglio del cuneo fiscale deciso con la Manovra e con il decreto del primo maggio: "Abbiamo salari da fame, il problema dell'inflazione, si dice che bisogna immaginare un salario minimo legale e poi si dice anche che abbassare il cuneo e rafforzare le buste paga è inutile: sono cose che non stanno in piedi. È meglio tagliare il cuneo che fare il salario minimo legale, che è buono sul piano filosofico ma nella sua applicazione rischia di essere un boomerang". "L'impatto del taglio che stiamo realizzando è diverso da quello fatto dai miei predecessori, e non è finito. Il taglio della tassazione sul lavoro deve essere la priorità - ha aggiunto - Ha un impatto importante con l'inflazione galoppante. È la cosa più importante che si può fare in questa fase. Non è tutto: la prima sfida è rendere questi provvedimenti strutturali, la seconda è allargarli ulteriormente".

Meloni: "Non gettiamo la spugna sulla lotta all'evasione"

"Noi non vogliamo gettare la spugna" sulla lotta all'evasione fiscale, in Manovra "abbiamo assunto 3.900 nuovi funzionari per l'Agenzia delle entrate così come siamo stati i primi a prevedere una norma contro le aziende apri e chiudi", ha detto poi Meloni, sottolineando che finora "la lotta all'evasione è stata più simile a una caccia al gettito". Invece "penso che si debba andare a combattere l'evasione sulla grande evasione, penso alle frodi sull'Iva, penso allo Stato che patteggia miliardi di euro chiedendo il rientro di milioni, con una disponibilità che non dimostra coi piccoli commercianti".

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Meloni: "Riforme e autonomia entro la legislatura"

Meloni poi ha sottolineato che non è vera la narrazione per cui "FdI è per il presidenzialismo e la Lega per l'Autonomia: presidenzialismo e autonomia sono nel programma del centrodestra che vogliamo portare avanti da anni banalmente perchè ce lo hanno chiesto i cittadini e una volta che i cittadini si sono espressi le dobbiamo fare. È quello che stiamo facendo", ci sono "tempi diversi" ma "le faremo entro la fine di questa legislatura". "La riforma delle istituzioni dello Stato è fondamentale - ha aggiunto - Ascoltiamo tutti ma partiamo da due principi per me irrinunciabili: la stabilità di governi e legislature, che è la cosa più potente che economicamente si può costruire; e il rispetto del voto dei cittadini, articolo 1 della costituzione, la sovranità appartiene al popolo. Una riforma di questo tipo non è secondaria: è la cosa più importante che si può lasciare in eredità per il futuro".

Meloni: "L'Autonomia rafforzerà la coesione nazionale"

"L'Autonomia differenziata rafforzerà la coesione nazionale, a differenza di quello che si dice - ha proseguito Meloni - perché introdurremo i Livelli essenziali delle prestazioni, che sono il vero elemento di coesione e rafforzeremo le competenze di quelle regioni che sanno spendere meglio i soldi". "Non mi stupisce che chi si straccia le vesti contro l'Autonomia differenziata in questi anni non è riuscito a spendere miliardi di fondi europei", ha aggiunto.

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Meloni: "Francia? Se ci criticano è perché stiamo andando bene"

Meloni ha poi risposto a una domanda sulle tensioni e le critiche arrivate dalla Francia: "Il fatto che diversi governi di estrazione politica diversa dalla nostra sentano il dovere di criticarci, non vuol dire che c'è un problema, vuol dire che il governo sta andando molto bene. Una certa narrazione rischia di essere smontata e questo è un problema che alcuni hanno, non con noi, ma con le loro opposizioni interne". Al G7 "con il presidente Macron abbiamo avuto un incontro molto basato sulla concretezza, come sempre. Trovo abbastanza divertente una certa lettura che si dà delle nostre relazioni, anche un po' infantile, quando si dice, vi salutate, vi parlate, vi vedete... Tra Italia e Francia ci sono rapporti secolari, non cambiano per le dinamiche di politica interna".

Meloni: "L'Italia oggi è affidabile, non accondiscendente"

"I rapporti tra nazioni alleate non dipendono dal colore dei governi, i governi fanno differenza nella postura: l'Italia oggi è una nazione seria, che cammina a testa alta ed è affidabile, dove però affidabile non significa accondiscendente, ha detto poi la premier. Come dimostrano anche le foto con Joe Biden al G7, l'Italia non è affatto "isolata a livello internazionale: quelle foto", di gesti "normali di simpatia" rivelano "la totale falsità di una narrazione fatta" prima, durante e dopo "la campagna elettorale da certa stampa e dal centrosinistra".

Meloni: "L'Ue torni in Africa o sarà depredata da altri"

La presidente del Consiglio ha parlato anche del piano Mattei per l'Africa: "La sfida è convincere tutti a portare investimenti, è una materia di cui ci stiamo occupando tantissimo" per "riportare la Ue a essere più presente in un continente altrimenti depredato da altri attori" che non hanno "proprio" lo stesso approccio.

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Giorgetti: “Noi prudenti, Pil all'1,2%-1,4% è un auspicio”

Nel pomeriggio al festival di Trento è intervenuto anche il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti: “Penso che un Pil all'1,2-1,4% è un auspicio. Guardo all'economia della Germania e deduco che qualche problema per la nostra industria lo creerà ma ci sono i servizi che dovrebbero compensare. Il governo ha sempre avuto un atteggiamento prudente sulle stime. Questo ha alimentato un clima di fiducia intorno a questo governo".

Giorgetti: “Sul Mes non ricattiamo nessuno, ci sarà soluzione”

Il ministro dell’Economia ha poi aggiunto che “in parlamento il Mes arriverà. È stata avviata una discussione in parlamento e il parlamento ha dato mandato al governo di non portarlo avanti. Il parlamento che ha preso questa posizione potrebbe cambiarla se cambieranno alcune cose, pensando che il Mes potrebbe avere anche altre finalità rispetto alle motivazioni con cui era nato. Noi non ricattiamo nessuno mettendo sul piano una cosa con l'altra. Sono fiducioso che una soluzione si troverà".

Giorgetti su Ita: “Alleanza con Lufthansa ci aprirà spazi importanti”

"Sull'accordo su Ita ci ho visto più pro che contro. Ci teniamo che il mercato del trasporto italiano funzioni”, ha detto il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti.” L’alleanza con Lufthansa ci aprirà spazi impensabili. La prospettiva di restare da soli era una pia illusione. Lufthansa ci ha creduto in questo accordo perché il mercato italiano è importante. Lufthansa è una compagnia privata e si muove con le logiche di mercato. La partecipazione dello stato italiano si ridurrà se le cose andranno bene. La storia trentennale della compagnia di bandiera hanno portato sempre alla medesima decisione. La nostra decisione ha trovato il consenso dei dipendenti e questa è una novità".

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Giorgetti: “Stiamo riducendo il debito, chiesto anche da FmI”

L'aumento del nostro debito è nato anche per "reagire a degli shock che aveva origini esterne. Ora si tratta di affrontarlo, lo stiamo riducendo e anche l'impegno che noi ci siamo assunti. In settimana è stata qui la delegazione del Fondo monetario internazionale che ovviamente ci ha chiesto anch'essa questo tipo di azione”, ha spiegato il ministro dell'Economia. "È un impegno che fa parte delle nostre responsabilità e che affronteremo”. Giorgetti ha poi aggiunto che “il debito pubblico italiano è una massa imponente, però questa situazione di grave tensione nasce da tre situazioni che non dipendono da responsabilità dei governi italiani: dopo la crisi del 2008, che non è nata certamente in Italia, dopo la crisi pandemica del 2020, che non è nata in Italia ma da qualche altra parte, dopo la guerra in Ucraina, che non è ovviamente stata generata dalla politica italiana, il debito pubblico che era attorno al 105-106% del rapporto debito/Pil è arrivato al 150%". Quando ci si chiede di garantire la riduzione del debito nel "lungo termine, per le leve che dipendono da noi, questo sicuramente avverrà. Se poi scoppiano guerra, pandemie o il sistema finanziario americano collassa, non è esattamente colpa del governo italiano", ha concluso.

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