
Pnrr, Gentiloni: "Su terza rata lavoro positivo", Giorgetti: "Questione di ore"
Dai ministri agli esponenti dell’opposizione, sono diverse le opinoni della politica italiana sulla situazione del piano nazionale di ripresa e resilienza, in attesa di sapere se ci sarà il pagamento della terza tranche o se si andrà verso una nuova proroga. Il titolare dell’Economia, Giancarlo Giorgetti: “Siamo ottimisti”

"Stanno lavorando le autorità italiane e i nostri servizi in modo credo molto positivo”. Queste le parole del commissario all’Economia, Paolo Gentiloni, rispondendo a chi gli chiedeva se in vista della scadenza imminente per il pagamento della terza rata del Pnrr italiano si vada a una nuova proroga o meno. Ma, in queste ore, sono varie le voci politiche che stanno commentando la situazione a partire dai ministri, fino all’opposizione
Pnrr, il Governo al lavoro
A margine dell’Ecofin a Stoccolma, dov’è anche Gentiloni, anche il ministro Giancarlo Giorgetti rassicura sul pagamento della terza rata del Pnrr all'Italia: "E' questione di ore, ma io penso che la situazione sia definita. Dalle informazioni che ho io la situazione è definita e quindi siamo assolutamente ottimisti”
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La "controproposta" dell'Italia sulla riforma del Patto di stabilità è "di considerare le spese di investimento, in particolare quelle eleggibili ai fini del Pnnr, e le spese per la difesa, ad esempio quelle relative all'Ucraina, in modo diverso rispetto alle altre”, ha spiegato Giorgetti. "Non si può mettere un Paese di fronte alla prospettiva di scegliere se aiutare l'Ucraina o rompere le regole del Patto di stabilità, mi sembra una cosa assurda”, ha aggiunto

"Siamo a fine aprile del 2023, come è noto il Pnrr deve completare tutti gli interventi in via definitiva a giugno del 2026. Sono poco più di tre anni, mi sembra un tempo ragionevole sul quale, visto che oggi siamo impegnati in fase di rimodulazione, è opportuno fare una attenta analisi e verifica per capire, non chi penalizzare e chi premiare, ma per capire quali settori e quali situazioni sono in grado di spendere queste risorse entro giugno 2026 con assoluta certezza”, sono le parole del ministro per gli Affari europei e il Pnrr, Raffaele Fitto

Da parte dell’opposizione, invece, la segretaria del Pd Elly Schlein ritiene che “l'atteggiamento rinunciatario del governo sul Pnrr continua a essere per noi fonte di grande preoccupazione. Non possiamo permetterci di perdere questa occasione irripetibile per il Paese” Il Pnrr "vuol dire lavoro di qualità, buona impresa e affrontare la trasformazione digitale, pensate agli investimenti che il governo non sta facendo sulla sanità pubblica e universalistica, che noi continueremo a difendere”, ha aggiunto

“C'è bisogno di più cura delle persone, noi vogliamo investire nella sanità pubblica territoriale. Ci preoccupa sentire il ministro Fitto - ha continuato Schlein - che dice che non si potranno fare le case della comunità, che sono l'idea della sanità del futuro, di prossimità. Sanità pubblica, welfare e scuola come principale via di emancipazione, un grande piano industriale. Di questo abbiamo bisogno ma non ne vediamo traccia”

Infine anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione della Festa del Lavoro a Reggio Emilia, ha evidenziato che “l’immagine del cantiere riporta al Cantiere Italia, al cantiere del Pnrr, con la ineguagliabile opportunità che offre per ridurre e colmare ritardi strutturali, sostenere strategie di crescita e favorire, con l'innovazione, più diffuse opportunità. Opportunità che interpellano il sistema delle imprese per mettere a terra le diverse iniziative”
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