
Pnrr, il governo al lavoro per salvare gli asili nido: cosa sappiamo
Entro il 30 giugno tra gli obiettivi per ottenere la quarta rata ce ne sono alcuni da rimodulare. Sono oggetto di un confronto con la Commissione i target relativi agli asili nido e alle scuole d’infanzia. L’esecutivo si prepara ad evitare disallineamenti con l’Ue. Il ministro Fitto ribadisce: “Stiamo cercando di salvare gli asili nido”. Decaro (Anci): "I Comuni non sono in ritardo”. Save the Children esprime preoccupazione

Il ministro Raffaele Fitto ieri nella sua informativa alla Camera ha voluto smentire chi accusa il governo di voler rinunciare agli interventi del Pnrr sugli asili nido. “Il governo sta cercando di salvare gli asili, salvaguardarli nell'obiettivo finale perché ad oggi sono stati accumulati grossi ritardi, ci sono comuni che riescono a raggiungere il target del 30 giugno e altri non ce la fanno. Noi stiamo trattando con la Commissione Ue per salvare l'obiettivo che 'cuba' 4,6 miliardi di finanziamenti"
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La Commissione europea ha intanto bocciato il restauro dello stadio di Firenze e la costruzione di uno stadio e di un palazzetto dello sport a Venezia, entrambi previsti dai Piani urbanistici integrati dei due capoluoghi. Fitto ha specificato che non potranno essere realizzati con i fondi del Pnrr, ma potranno avere altre soluzioni fuori dal percorso del Piano. Ora ci si aspetta uno sblocco della terza rata dei finanziamenti del Pnrr, pari a 19 miliardi
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Ma intanto il governo si sta preparando ad evitare e prevenire altri disallineamenti con la Commissione in vista dei 27 obiettivi da centrare entro il 30 giugno di quest'anno per ottenere i 16 miliardi della quarta rata. Fra questi obiettivi ce ne sono alcuni da rimodulare. In particolare, tra gli altri, sono oggetto di un confronto con la Commissione i target relativi agli asili nido e alle scuole d’infanzia
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Sugli asili nido si è scaldato il dibattito parlamentare. Le opposizioni, in particolare il Pd, non credono alle promesse di Fitto: "Viene giù la maschera da parte del governo. Non indicano le criticità, non credono nella funzione della sanità pubblica e a rischio ci sono anche gli asilo nido. Insomma, la vita delle persone", attacca il capogruppo del Pd al Senato Francesco Boccia. "Abbiamo l'opportunità di realizzarne più di 260 mila nuovi entro il 2025: gettare la spugna sarebbe molto grave". Dice la responsabile scuola e povertà educativa del Pd Irene Manzi
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Il presidente dell'Anci, Antonio Decaro dice: “Abbiamo ascoltato con attenzione le parole con le quali il ministro Fitto ha illustrato alla Camera lo stato di avanzamento della misura del Pnrr destinata a garantire alle famiglie italiane 264mila nuovi posti negli asili nido. È un obiettivo che l'Italia non può mancare e al quale i Comuni non sono disposti a rinunciare. Per questo prendiamo atto dell'impegno assunto oggi dal governo davanti al Parlamento di 'salvare gli asili nido', come ha detto il ministro"
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"Fin dal primo giorno - ha aggiunto Decaro - l'Anci ha segnalato le criticità che potevano mettere a rischio la realizzazione di questo importante piano. Non ci risulta ci sia un particolare allarme in merito alle scadenze, quindi chiediamo nel dialogo costruttivo con il governo, di verificare le attività dei singoli comuni e di gestire con flessibilità le date intermedie del cronoprogramma”
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Invece Save the Children esprime "preoccupazione per le difficoltà nel raggiungere l'obiettivo di giugno sugli asili nido del Pnrr", annunciate da Fitto. "Il mancato raggiungimento di questo importante obiettivo del Pnrr - dice Raffaela Milano, direttrice Programma Italia-Ee di Save the Children Italia - è un campanello d'allarme di assoluta priorità per il nostro Paese, dove l'offerta di asili nido pubblici e di servizi per la prima infanzia è una delle più basse dell'Unione Europea”

E si augura che "nel negoziare più tempo per il raggiungimento di questi obiettivi, si intensifichi il sostegno alle amministrazioni locali in maggiore difficoltà e, nel frattempo, si attivino percorsi di formazione per almeno 30.000 educatori ed educatrici che sono necessari per attivare concretamente i nuovi servizi previsti dal Pnrr soprattutto nelle regioni del Sud”
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