Pnrr, al governo serve ancora tempo per le modifiche

Economia
Simone Spina

Simone Spina

Tra gli obiettivi da raggiungere a breve scadenza che presentano criticità: nuovi asili nido, impianti di rifornimento a idrogeno e ampliamento di Cinecittà. Ma Palazzo Chigi non ha messo nero su bianco come intende cambiare il Piano Nazionale di Ripresa. In ogni caso sarà necessario il via libera europeo

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Serve ancora tempo al governo per capire esattamente quali e quanti progetti del Piano Nazionale di Ripresa dovranno essere rivisti e cosa si dovrà cambiare. Tra questi gli asili nido pubblici, con l’inizio dei lavori per oltre duemila nuovi posti che slitteranno perché entro giugno non si fa in tempo, così come per le stazioni di rifornimento a idrogeno (per le quali ci sarebbero meno domande del previsto), ma anche Cinecittà, col progetto iniziale che verrebbe ridimensionato.

Gli obiettivi da raggiungere entro giugno

Tre esempi di criticità del Pnrr elencati in Parlamento dal ministro degli Affari Europei Raffaele Fitto, che respinge gli allarmismi sui 27 obiettivi che l’Italia deve raggiungere entro due mesi per avere da Bruxelles la quarta rata da 16 miliardi di fondi comunitari. Tutto questo mentre ancora si attende la terza tranche, da 19 miliardi, slittata per i rilievi dell’Ue e sulla quale la soluzione dovrebbe essere questione di ore.

La tabella di marcia  

Nell’attesa, Fitto assicura che l’intenzione è di portare a termine quanto concordato e cioè spendere gli oltre 190 miliardi di denari europei che ci sono stati concessi sulla carta, facendo dell’Italia il maggior beneficiario del Recovery. Com’è noto, però, bisogna rispettare la tabella di marcia - fatta di bandi, cantieri, riforme - e siamo in ritardo.

Quanto siamo in ritardo

Indietro con la spesa, come ha certificato la Corte dei Conti, secondo la quale per recuperare terreno avremo bisogno di un robusto colpo di reni. Ma ci sono lentezze, come evidenziato sempre dai magistrati contabili, anche in settori specifici, come per le opere idriche per combattere la siccità,  acqua frenate a causa di preventivi lievitati e modifiche nella programmazione.

Serve il sigillo di Bruxelles

Cambi in corsa che per il governo sono però ora necessari per adattare il Pnrr all'aumento dei prezzi delle materie prime e a nuove strategie. Modifiche da mettere ancora nero su bianco e che, in ogni caso, avranno bisogno del via libera dell’Europa.  

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