
Riforma fiscale, il nuovo concordato preventivo per partite Iva e imprese: cosa sappiamo
All’interno del testo che revisiona le norme in materia di fisco, ci saranno anche nuove regole per il concordato preventivo: potrebbero interessare 2 milioni di partite Iva e 6.200 imprese. Un ruolo importante potrebbe averlo l’intelligenza artificiale, su cui la Sogei si sta già attrezzando

Due milioni di partite Iva e 6.200 imprese beneficiarie. Sono questi gli ordini di grandezza su cui il viceministro dell’Economia Maurizio Leo muoverà il nuovo concordato preventivo, una volta che il Parlamento avrà approvato il nuovo ddl di delega fiscale
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L’OBIETTIVO PER I RICAVI - Per il concordato preventivo che dovrà fissare per due anni la base di calcolo delle imposte sui redditi e sull’Irap l'ipotesi è di attestarsi fino a 5,1 milioni di euro di ricavi o compensi. Questo significa puntare alla platea attuale delle pagelle fiscali, che tecnicamente si chiamano Isa (indicatori sintetici di affidabilità fiscale) e che dal 2018 hanno preso il posto degli studi di settore. L’intenzione del governo è quella di gradualmente superare il sistema delle pagelle
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IL RUOLO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE – Avendo già a disposizione le informazioni della Sose, la società pubblica che gestiva prima gli studi di settore e ora le pagelle fiscali, e quelle dell’Anagrafe tributaria, come quelle sulla fattura elettronica e i corrispettivi telematici, l’intenzione è quella di fare un passo in più ed utilizzare l’intelligenza artificiale, per cui ci si sta già attrezzando, in termini anche predittivi. Sose continuerà ad avere una capacità di visione più del contesto macroeconomico di riferimento
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COME POTREBBE FUNZIONARE – Il nuovo concordato preventivo però, oltre all’intelligenza artificiale, potrebbe continuare ad usare il sistema dei punteggi. Al momento si tratta di un’ipotesi di lavoro ma l’orientamento è di privilegiare chi ha una lunga storia di elevata affidabilità fiscale, con voti che vanno dall’8 a salire, aprendo una sorta di corsia preferenziale nel concordato. Un’ipotesi che potrebbe riguardare circa 900mila persone
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E CHI HA MENO DI 8? – Per chi ha voti inferiori la storia potrebbe essere differente, visto che si assisterebbe ad un rialzo dell’asticella dell’importo su cui raggiungere il concordato. Su questo punto si assisterebbe ad un miglioramento delle linee generali che attraversano la delega: il miglioramento preventivo della compliance, senza alcuna concessione di carattere condonistico ex post, e la piena realizzazione del principio del contraddittorio preventivo, su cui qualche giorno fa è arrivato il richiamo della Corte costituzionale con la sentenza 47/2023
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L’ACCORCIAMENTO DEI TEMPI – In questo contesto non è difficile immaginare che si potrebbe arrivare ad attuare il concordato preventivo molto prima dei 24 mesi previsti per i decreti delegati, magari forzando sui tempi anche in manovra
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LA COOPERATIVE COMPLIANCE – Per le imprese più grandi si aprirebbero le porte della cooperative compliance, ossia del tutor delle Entrate. Un regime che, al momento attuale, riguarda un numero ristrettissimo di aziende, principalmente quelle che hanno una soglia di volume d’affari o di ricavi superiore al miliardo. Nel caso venisse abbassata la soglia a 50 milioni di euro, si assisterebbe ad un passaggio dalle poco più di 90 società attuali a circa 6200 imprese (dati 2020)

IL RUOLO DELL’OIC – Per poterci arrivare serve un percorso articolato che coinvolgerà l’Oic (l’Organismo Italiano di Contabilità) per la definizione del quadro attraverso cui definire il tax control framework di ciascuna società e poi scenderanno in campo i professionisti che, nello schema di gioco immaginato, dovranno materialmente certificare i “risultati” fiscali di ciascuna società

LE RISORSE DELLA SOGEI – In quest’ambito la squadra del ministero sta lavorando ad alcuni emendamenti da aggiungere al Dl Pnrr, ora in esame al Senato, per potenziare la digitalizzazione dell’intera macchina fiscale. Al centro c’è soprattutto la volontà di garantire nuove risorse umane e finanziarie a Sogei di Sose per mettere in campo gli strumenti di intelligenza artificiale necessari per garantire proposte puntuali da parte del Fisco a professionisti e imprese
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