
Sanzioni tributarie, ecco come cambieranno: gli interventi previsti nella delega fiscale
Le novità previste dalle nuove regole in materia di fisco potrebbero riguardare anche l’ambito delle sanzioni tributarie, spesso oggetto delle sentenze della Corte di giustizia europea e Cedu per la loro iniquità. L’obiettivo del legislatore sarà soprattutto quello di ridare proporzionalità all’intero sistema

Novità in materia di sanzioni tributarie: la delega fiscale prevede la revisione del sistema sanzionatorio amministrativo su imposte dirette e Iva al fine di renderle proporzionali allineandole agli standard di altri Paesi europei. Interventi simili sono previsti anche in materia di accise e dogane
GUARDA IL VIDEO: Riforma fiscale, da aliquote a capitali esteri: cosa cambia
LE SENTENZE DEI TRIBUNALI – Sul tema più volte si sono espresse sia la Corte di giustizia europea che la Cedu, che hanno spesso evidenziato l’incredibile sproporzione delle sanzioni tributarie previste
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di economia
GLI ESEMPI – I casi in questo senso non mancano: un esempio sono i crediti d’imposta, spesso valutati come inesistenti (pur essendo delle valutazioni errate) e che presentano sanzioni molto alte e riscossioni in pendenza di giudizio. Un altro caso sono gli omessi versamenti che non possono usufruire del cumulo e della continuazione mentre non va dimenticata l’omessa dichiarazione con versamento delle imposte che potrebbe comunque comportare sanzioni sino al 120% dell’imposta non dichiarata, anche se versata
Certificazione Unica 2023, quali sono scadenze, modalità e sanzioni
LA VIOLAZIONE DELLA PROPORZIONALITÀ – A questo proposito i tribunali hanno spesso ravvisato la violazione del principio della proporzionalità della sanzione, specie quando non vi sono effettivi danni per l’erario
Pignoramenti, verso nuove regole con la riforma fiscale: le ipotesi
CREDITI D’IMPOSTA - La revisione delle sanzioni relative all’uso di crediti contestati è particolarmente importante viste le tante agevolazioni introdotte negli ultimi anni che si basano proprio sul credito fiscale, dagli aiuti Covid al credito energia e gas e ai bonus edilizi come 110% e sismabonus. Fino ad oggi, quando è stato contestato l’utilizzo di un credito d’imposta inesistente in luogo di uno non spettante, le conseguenze sono sempre state gravi
Irpef, con riforma fiscale si potranno risparmiare fino a 1.150 euro
QUALI SONO LE SANZIONI OGGI – Oggi le sanzioni possono essere diverse: possono passare da un 30% al 100% del credito contestato; non si può utilizzare l’istituto della definizione agevolata; vi può essere l’affidamento straordinario alla riscossione in pendenza di giudizio; estendersi il periodo di decadenza dell’attività di accertamento e, cosa particolarmente grave, muta anche il reato tributario contestato
Riforma fiscale, qual'è il significato dell'"evasione per necessità"
GLI OMESSI VERSAMENTI - Le violazioni di omesso versamento di tributi non sono soggette all’istituto della continuazione secondo l’articolo 12, in quanto non rientrano tra quelle “progressive”. Tale indirizzo interpretativo è condiviso dalla giurisprudenza che valuta le violazioni tributarie, che si esauriscono nel tardivo od omesso versamento dell’imposta, non soggette alla determinazione dell’imponibile o alla liquidazione del tributo
GUARDA IL VIDEO: Le sanzioni tributarie cambiano: ecco come
L’INTERVENTO DELLA DELEGA FISCALE – Anche in tale ambito è destinata ad intervenire la delega fiscale: è necessario un intervento legislativo che permetta di sfruttare la continuazione anche in presenza di omessi versamenti che, spesso, sono causati da momenti di carente liquidità in capo al contribuente
Riforma fiscale 2023 e promesse elettorali: cosa c'è e cosa manca