
Price cap, come funziona il tetto al prezzo del gas stabilito dall’Ue
Il meccanismo sarà in vigore a partire dal 15 febbraio e scatterà a 180 euro a megawattora al Ttf mensile di Amsterdam, con un differenziale di 35 euro rispetto al prezzo medio globale del Gnl e un tetto dinamico. In caso di emergenza relativa agli approvvigionamenti si disattiverà automaticamente. Entro l’1 novembre 2023 la Commissione farà una revisione e deciderà se estendere la validità della misura

Dopo un lungo dibattito, l’Unione europea ha trovato un’intesa sul tetto al prezzo del gas. Un price cap che sarà in vigore dal 15 febbraio e verrà applicato ai contratti collegati all'indice Amsterdam Ttf ma anche al resto dei principali indici europei, con la possibilità di opzioni per scollegarli. Ma come funziona il price cap?
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Il price cap, spiega Agi, scatta a 180 euro a megawattora al Ttf mensile di Amsterdam, con un differenziale di 35 euro rispetto al prezzo medio globale del Gnl. Ma i 180 euro sono la soglia fissata per far scattare il meccanismo, il tetto in realtà è dinamico
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Il parametro sono i 35 euro sopra il prezzo medio del Gnl, quindi - considerando i 180 euro - 145+35 euro. Ma, spiega Agi, “se il Gnl è sopra i 145, ad esempio 170 (con il Ttf a 250 euro a megawattora, per esempio), il tetto sarà a 205 euro (170+35). Tuttavia anche se il Gnl scenderà sotto i 145 euro, il tetto resterà comunque a 180 euro”
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Una volta attivato il price cap non sono consentite transazioni sui futures sul gas naturale che rientrano nell'ambito di applicazione del "tetto" al di sopra di un cosiddetto "limite di offerta dinamica". Nell'intesa è inclusa l'ipotesi che possa essere applicato anche alle transazioni fuori Borsa
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Il tetto, una volta attivato, verrà applicato "per almeno 20 giorni" e, se la soglia "dinamica" scenderà sotto i 180 euro, verrà automaticamente disattivato. "Si disattiverà inoltre automaticamente, in qualsiasi momento, se la Commissione europea dichiara un'emergenza europea o regionale", ha aggiunto il Consiglio
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Altra salvaguardia del patto è che il meccanismo smetta di funzionare "se la domanda di gas aumenta del 15% in un mese o del 10% in due mesi, le importazioni di Gnl diminuiscono in modo significativo o il volume scambiato nel Ttf diminuisce in modo significativo rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente"

A monitorare i mercati e le condizioni per attivare il tetto al prezzo del gas sarà l’Acer, l'Agenzia per la cooperazione tra i regolatori nazionali dell'energia. Inoltre, entro l’1 novembre 2023 la Commissione farà una revisione e deciderà se estendere la validità della misura

La misura del tetto al prezzo del gas non ha ottenuto un via libera unanime, ma una maggioranza qualificata. Olanda e Austria hanno scelto l’astensione, mentre l’Ungheria ha espresso voto contrario. Il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto, lasciando in anticipo la riunione, ha dichiarato: "Saremo liberi su eventuali modifiche al contratto per le forniture di gas con la Russia, senza notificarlo alla Commissione"

Ha invece votato sì la Germania. "Si è trattato semplicemente di riaprire il file sull'autorizzazione" delle rinnovabili "con l'obiettivo di consentire una loro implementazione più rapida" e sostenere così il target di "avere almeno il 40% del consumo energetico da fonti rinnovabili entro il 2030", ha spiegato Jozef Sikela (nella foto), il ministro dell'Industria della Repubblica Ceca, Paese che detiene la presidenza di turno Ue

Con l'accordo raggiunto sul tetto al prezzo del gas in situazioni di emergenza, il Consiglio ha chiuso il capitolo finora più controverso del pacchetto di misure straordinarie messe in campo per fare fronte al caro energia. Oltre al price cap, grandi aziende energetiche nazionali dovranno procedere ad acquisti comuni per almeno il 15% dei rispettivi stoccaggi di gas

Inoltre entro il 31 marzo 2023 l'Agenzia per la cooperazione tra i regolatori nazionali dell'energia (Acer) dovrà rendere disponibile un nuovo parametro di riferimento dei prezzi che consenta di sganciare il prezzo dell'energia elettrica da quello del gas

Gli Stati membri potranno anche tagliare i consumi di gas non essenziali per dirottare le forniture verso servizi e industrie essenziali. I consumi essenziali per abitazioni, scuole e ospedali saranno tutelati in ogni circostanza. I singoli Paesi potranno inoltre chiedere interventi di solidarietà di altri Stati membri Ue quando non siano in grado di assicurarsi autonomamente gli approvvigionamenti di gas necessari per alimentare il proprio sistema di produzione di energia elettrica e fare fronte ad altro consumi
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