Gas, al Consiglio Ue sull’Energia raggiunto l’accordo politico sul price cap: 180 euro Mwh

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I ministri europei, a maggioranza qualificata, hanno trovato l’intesa. Anche la Germania ha dato la sua approvazione. Contraria l'Ungheria, mentre Austria e Paesi Bassi si sono astenuti. Il differenziale del prezzo al Ttf con gli indici di riferimento globali viene fissato a 35 euro. I giorni necessari perché scatti il meccanismo di correzione sono tre. Il ministro per l'Ambiente e la sicurezza energetica Gilberto Pichetto: “È la vittoria dei cittadini italiani ed europei che chiedono sicurezza energetica”

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I ministri europei dell'Energia hanno trovato l’accordo politico sul price cap a 180 euro a megawattora. L’intesa è stata raggiunta a maggioranza qualificata durante il Consiglio Affari Energia. Dopo lunghe trattative, anche la Germania ha dato la sua approvazione. Contraria l'Ungheria. Austria e Paesi Bassi si sono astenuti.

L’intesa sul price cap

A quanto si apprende da fonti europee, l’intesa politica raggiunta al Consiglio Affari Energia prevede che il price cap al gas entrerà in vigore il prossimo 15 febbraio. Il differenziale del prezzo al Ttf con gli indici di riferimento globali viene fissato, come previsto nell'ultima proposta della presidenza ceca, a 35 euro. I giorni necessari perché scatti il meccanismo di correzione - in cui, quindi, il prezzo deve superare i 180 euro a megawattora sull'hub di riferimento di Amsterdam - restano tre. Uno dei punti inseriti nell'intesa prevede che "la Commissione europea possa, se appropriato, proporre anche modifiche" al regolamento sul price cap sul gas "per includere i derivati negoziati sui mercati non regolamentati (over-the-counter, Otc), oppure per rivedere gli elementi presi in considerazione per il prezzo di riferimento" del gas.

The price of electricity, electricity bill with money and light bulb. The European Union is preparing to take emergency action to reform its electricity market and get a grip on energy prices that have soared since Russia invaded Ukraine. in Brussels - Belgium on 16 September 2022.  (Photo by Jonathan Raa/NurPhoto via Getty Images)

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Il compromesso

Ad avanzare la proposta di fissare il price cap a 180 euro a megawattora è stata la presidenza di turno dell'Ue della Repubblica Ceca. Si tratta di una cifra molto al di sotto del tetto iniziale fissato dalla Commissione europea a 275 euro/MWh e inferiore anche alla prima proposta messa sul tavolo oggi dalla stessa presidenza ceca dell'Ue a 188 euro/MWh. Alla fine questa proposta di compromesso ha raggiunto i numeri per passare.

“È stato l'accordo più difficile da trovare”

“È stato l'accordo più difficile da trovare. Una volta ancora abbiamo dimostrato che l'Ue è capace di arrivare a un'intesa. Il negoziato non è stato facile, ma credo che siamo arrivati a un compromesso equilibrato" tra un prezzo troppo elevato per cittadini e imprese e "le salvaguardie necessarie" per le forniture, ha detto in conferenza stampa Jozef Sikela, ministro dell'Industria della Repubblica Ceca che è presidente di turno dell'Ue. "Il meccanismo non metterà a rischio l'approvvigionamento di gas e la stabilità dei mercati", ha aggiunto. Rispondendo a una domanda sulla via trovata nel corso dei negoziati per convincere la Germania a dare la sua approvazione all'introduzione del meccanismo, ha spiegato: "Si è trattato semplicemente di riaprire il file sull'autorizzazione" delle rinnovabili "con l'obiettivo di consentire una loro implementazione più rapida" e sostenere così il target di "avere almeno il 40% del consumo energetico da fonti rinnovabili entro il 2030".

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“È la vittoria dei cittadini italiani ed europei”

"Il Consiglio Energia ha approvato il tetto al prezzo del gas. È la vittoria dei cittadini italiani ed europei che chiedono sicurezza energetica. È la vittoria dell'Italia che ha creduto e lavorato per raggiungere questo accordo", ha scritto in un tweet il ministro per l'Ambiente e la sicurezza energetica Gilberto Pichetto. "Oggi abbiamo raggiunto un accordo sulla proposta di un meccanismo di correzione del mercato per proteggere i cittadini e l'economia dai prezzi eccessivamente alti dell'energia. Fin dall'inizio c'era un obiettivo comune: tenere i prezzi sotto controllo e garantire la sicurezza dell'approvvigionamento. Oggi abbiamo raggiunto questo obiettivo", ha scritto in un tweet la ministra dell'Energia del Belgio, Tinne Van der Straeten.

Accordo politico, niente voto formale

Sul price cap al gas, e quindi sul pacchetto della Commissione sull'energia, non c’è stato alcun voto formale ma si è puntato a raggiungere l’accordo politico. Fonti europee hanno spiegato che, una volta terminata la riunione del Consiglio Affari Energia all'Europa Building, resta necessaria la procedura scritta per formalizzare il pacchetto. L'obiettivo dei vertici Ue, hanno sottolineato le stesse fonti, era quello di arrivare al più largo consenso possibile sul tetto al prezzo del gas. La questione è stata lasciata alla fine della riunione, mentre prima ci si è concentrati sugli altri aspetti del pacchetto sul gas. Alla fine l’accordo sul price cap è stato raggiunto a maggioranza qualificata, cioè con il sì di almeno 15 Paesi membri che rappresentano il 65% della popolazione europea. "Dall'inizio dell'anno ci sono già stati accordi a maggioranza qualificata", ha spiegato la commissaria Ue all'Energia Kadri Simson.

Le reazioni

"Vengo qui con una piccola, grande vittoria, più grande che piccola: siamo riusciti in Europa a spuntarla sul tetto del prezzo del gas. È una battaglia che molti davano per spacciata e l'abbiamo portata a casa. La volontà e la consapevolezza parte sempre da una cosa: essere consapevole di chi sei ed essere fiero di chi sei. Quando hai quella consapevolezza, hai la capacità di raccontare qualcosa di più e di insegnare e di imparare dagli altri", ha detto la premier Giorgia Meloni alla cerimonia per la festa ebraica Hannukkah, al museo ebraico di Roma. Soddisfatta anche la commissaria Ue per l'Energia, Kadri Simson: "Con questo meccanismo in atto l'Europa sarà meglio preparata per la prossima stagione invernale e per il nuovo round di riempimento degli stock, che sarà più impegnativo di quest'anno". "Accolgo con favore l'accordo trovato oggi sul meccanismo di correzione del mercato dell'energia. I ministri hanno portato a termine la decisione del vertice Ue. Insieme a procedure di autorizzazione più rapide per le energie rinnovabili, acquisti congiunti di gas e chiare regole di solidarietà adottate oggi, l'Ue sta agendo", ha commentato anche il presidente del Consiglio Ue Charles Michel. Di diverso tenore il commento della Russia. Secondo le agenzie russe, il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha detto che Mosca giudica "inaccettabile" l'accordo Ue sul tetto al prezzo del gas e ha definito l'intesa una "distorsione del mercato", promettendo "una reazione" da parte russa, come la decisione assunta sul petrolio.

La posizione dell’Ungheria

L'Ungheria ha votato contro l’accordo. Della questione ha parlato Peter Szijjarto, ministro degli Esteri ungherese. Ha spiegato che il Paese non sarà tenuto a notificare alla Commissione europea eventuali modifiche al suo contratto a lungo termine per le forniture di gas con la Russia, nel caso in cui l'Ue introduca il price cap al gas. "Era importante per noi che in questa pessima proposta avessimo mano libera per modificare il contratto, cioè, non abbiamo bisogno di consultare la Commissione europea sulle modifiche al contratto a lungo termine (con la Russia) se ciò si rendesse necessario per via dell'introduzione del tetto al prezzo", ha detto Szijjarto. Durante la riunione, secondo quanto spiegato dal ministro ungherese, si è tenuto un "voto di prova" sulla proposta di tetto al prezzo del gas della presidenza dell'Ue. Nove Stati membri insieme all'Ungheria, ha specificato Szijjarto, hanno votato no ma - ha aggiunto - il fronte dei contrari non era sufficiente a formare una minoranza di blocco.

Prezzo del gas in calo

Nel giorno in cui il Consiglio Affari Energia Ue ha trovato un accordo politico sul price cap, è stata una seduta di progressivo e ampio calo per il prezzo del gas sul mercato di Amsterdam, di riferimento per l'Europa. Il future sul metano con consegna a gennaio ha registrato un calo finale del 6% a 108 euro al Megawattora, con livelli minimi di seduta a 106 euro. Sono quotazioni già toccate l'11 novembre scorso, mentre precedentemente per tornare a livelli così bassi bisogna risalire a metà giugno.

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