Direttiva Case Green, ecco le linee guida dell’Ue per piani da inviare entro dicembre 2025
EconomiaIntroduzione
La scadenza si avvicina. Entro la fine del 2025 tutti i Paesi membri dell’Ue dovranno presentare la prima bozza del programma di ristrutturazione del proprio parco immobiliare, come stabilito dalla Direttiva Case Green, tassello fondamentale nel percorso di decarbonizzazione del patrimonio edilizio di tutti i 27 Stati dell’Unione (da raggiungere entro il 2050).
Poi, non più tardi del 29 maggio 2026, bisognerà adottare i decreti legislativi per l’attuazione dello stesso piano. Per guidarli in questo compito non facile - e molto dibattuto - la Commissione europea ha pubblicato le linee guida da seguire.
Quello che devi sapere
Direttiva Case Green, i modelli guida della Commissione europea
I documenti consistono essenzialmente in due modelli guida: un modello NBRP (National Building Renovation Plans) annotato e un modello di foglio di calcolo per la raccolta dei dati relativi allo stesso NBRP.
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Linee guida per gli Stati facoltative (ma consigliate)
Come spiegato sul portale ufficiale della Commissione Europea dedicato all'energia, le linee di indirizzo sono state redatte in collaborazione con i Paesi Ue, in modo da semplificare le procedure future e “garantire che tutti gli elementi obbligatori degli NBRP vengano affrontati”. Non si tratta di documenti da utilizzare obbligatoriamente, nel senso che ogni Stato può comunque andare avanti come meglio crede, ma Bruxelles sottolinea come questi strumenti offrano “un orientamento pratico per agevolare la preparazione degli NBRP”
La tabella di marcia strategica e le raccomandazione dell'Ue
Una volta che gli Stati d’Europa avranno pronti i propri piani di ristrutturazione, l’Ue potrà verificare la “tabella di marcia strategica” illustrativa delle loro proposte per decarbonizzare il patrimonio edilizio. Se necessario, da Bruxelles arriveranno poi raccomandazioni specifiche da valutare caso per caso. Spetterà poi ai singoli Paesi aggiornare i propri piani tenendo conto della valutazione della Commissione e presentare la versione finale entro il 31 dicembre 2026
Direttiva Case Green, tra costi energetici e stop a import da Mosca
La Commissione ricorda che attuare la direttiva Case Green sarà anche un modo per “ridurre i costi energetici” e per “rafforzare l’indipendenza e la resilienza energetica”, sottolineando come “il 52% del consumo totale di gas naturale dell’Ue è direttamente o indirettamente legato agli edifici”. A questo si lega anche l’obiettivo “importante” di mettere fine una volta per tutte “alle importazioni di energia dalla Russia”. Per ora l'Europa considera realistico lo stop all'acquisto di gas da Mosca da qui al 2027.
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Le prossime tappe: il 2027
Al di là delle menzionate scadenze per il 2025 e per il 2026, i 25 anni che ci separano dalla neutralità climatica da raggiungere non oltre il 2050 sono disseminati di tappe intermedie. Entro il 1° gennaio 2027 dovranno ad esempio essere state comunicate le tempistiche per individuare i valori limite di GWP (potenziale di riscaldamento globale) per ogni nuova costruzione
Gli obiettivi previsti per il 2028
Nel 2028 scatteranno altri due obblighi: tutti gli edifici pubblici di nuova costruzione da lì in avanti dovranno essere a emissioni zero. Da quel giorno sarà anche obbligatorio calcolare il GWP degli immobili di nuova costruzione e di superficie superiore a 1000 mq
Il 2029 e il 2030
Poi, entro il 31 dicembre del 2029, tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno poter contare anche su un proprio impianto solare, così come anche i parcheggi adiacenti (se esistenti). Come già successo per gli edifici pubblici nel 2028, dal 1°gennaio 2030 tutti gli immobili di nuova costruzione dovranno essere obbligatoriamente a emissioni zero. Altro passo importante, calendarizzato per il 31 dicembre 2030: i consumi di energia primaria kWh/ (m² a) degli immobili di tipo residenziale dovranno scendere del 16% rispetto al 2020
Dal 2033 al 2050
A partire dal 2033 dovranno diminuire almeno del 26% rispetto al 2020 anche i consumi degli immobili non residenziali. In generale, nei due anni seguenti, bisognerà arrivare comunque a un consumo inferiore del 20 o 22%, contando sia edifici residenziali che non residenziali. Si dovrà procedere man mano a una graduale riduzione - con revisione da fare almeno ogni cinque anni - e arrivare al punto finale: la decarbonizzazione totale prevista per il 2050.
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