
Manovra, ipotesi allargamento congedo parentale all’80% per i papà: come funzionerebbe
Possibili alcune novità in campo familiare nella Legge di Bilancio: Maurizio Lupi ha annunciato un emendamento di Noi Moderati per estendere la regola sui permessi di maternità anche ai padri. Resta però il problema delle coperture, visto che già la novità per le mamme costerà più di mezzo miliardo di euro in più in tre anni

Un congedo sia per le mamme che per i papà. La misura che prevede un mese in più di congedo parentale pagato all'80% per le mamme potrebbe essere estesa anche ai padri
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L’IPOTESI – L’intenzione di estenderlo è di Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati: “Presenteremo un emendamento (alla Manovra, ndr), condiviso dal governo, perché il mese in più pagato all'80% possa essere usufruito dalla madre o dal padre. Bisogna però verificare che si possa fare”
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COME FUNZIONEREBBE – L’idea del leader di Noi Moderati sarebbe quella di “portare da 1 a 3 i mesi aggiuntivi, con i mesi successivi al primo al 67%, o tutti e tre i mesi al 67%, in modo da fare una vera politica per la famiglia”, ha dichiarato all’uscita da Palazzo Chigi dopo il vertice di maggioranza sulla Manovra
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UN PROBLEMA DI RISORSE – La misura, prevista in Manovra, che estende di un mese il congedo parentale per le madri, incrementando l'indennità dal 30 all'80%, ha un costo di oltre mezzo miliardo in tre anni. Possibile si attinga dal mezzo miliardo di euro lasciato a disposizione dal Tesoro per gli ultimi correttivi di bilancio
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UNA MISURA CHE COSTA – “Considerando lo sviluppo retributivo, lo stratificarsi degli accessi/generazioni e il profilo registrato nelle nascite nel recente periodo gli oneri possono essere così rideterminati, nell'ipotesi prudenziale dell'utilizzo dell'indennità elevata all'80% all'inizio del periodo di congedo parentale”, evidenziano i tecnici del Servizio Bilancio di Camera e Senato. A loro dire questo comporta una spesa di 117 milioni nel 2023, 204 nel 2024 e 210 nel 2025
Manovra, "un mese di congedo parentale in più e all'80%: cosa prevede
LA PLATEA – Secondo i tecnici del Servizio Bilancio di Camera e Senato, “si stima una platea di beneficiari di 140.400 unità, che sarebbero comunque ricorse all’istituto in questione, e una retribuzione di 1.526 euro mensili; a fini prudenziali la platea è stata ampliata di circa un terzo (circa 45mila soggetti) in base a un effetto espansione (soggetti che non sarebbero ricorsi al congedo parentale in assenza dell’incremento in esame)”
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COME FUNZIONA OGGI - Secondo la normativa, il congedo parentale è un periodo facoltativo di astensione dal lavoro che viene concesso ai genitori per prendersi cura dei propri figli nei suoi primi anni di vita. Al momento il congedo parentale spetta ai genitori, che siano in costanza di rapporto di lavoro, entro i primi 12 anni di vita del bambino per un periodo complessivo tra i due e i dieci mesi. In questo caso i genitori hanno diritto a una indennità pari al 30% della retribuzione

LA REGOLA PER I PAPÀ – Per i padri il decreto legislativo 105 del 2022 prevede un “congedo di paternità obbligatorio”, della durata di 10 giorni collocabili tra i due mesi prima della data presunta del parto e i cinque mesi successivi alla data di parto
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