Cernobbio, Mattarella: "Su energia serve risposta Ue". Gentiloni: "Price cap è svolta"

Economia
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La seconda giornata dell'evento si è aperta con il messaggio del capo dello Stato, che ha definito l'Unione "il solo attore continentale che possa agire per calmierare i prezzi energetici". Fondamentale, ha aggiunto, che gli Stati membri proseguano con l'attuazione dei Piani nazionali di ripresa e resilienza, mettendo al centro il tema ambientale. Il ministro dell'Economia Daniele Franco: "Nel 2022 bolletta Paese potrebbe salire a 100 mld"

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La seconda giornata del Forum Ambrosetti di Cernobbio si è aperta con il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. L'evento quest'anno si svolge "in un clima particolarmente gravoso", ha sottolineato il capo dello Stato. Il contesto economico internazionale è aggravato dal "prolungarsi della guerra di aggressione in Ucraina" e dal "vertiginoso innalzamento dei prezzi dell'energia, favorito anche da meccanismi irragionevoli e da squilibri interni tra i Paesi europei". Fondamentale, ha detto Mattarella, che intervenga l'Ue e che ogni Stato membro si muova verso "la puntuale attuazione dei Piani nazionali di ripresa e resilienza", con particolare attenzione al tema dell'ambiente. Filo conduttore degli incontri di oggi, 3 settembre, sarà la cosidetta Agenda per l'Europa: innovazione, libero commercio globale e l'assetto europeo del futuro i temi al centro del dibattito. Al Forum, tra gli altri, il commissario europeo per l'Economia, Paolo Gentiloni, e vari esponenti di governo italiani ed esteri, tra cui il ministro dell'Economia Daniele Franco.

Il messaggio di Mattarella

Mattarella ha sottolineato come la Russia abbia avviato la guerra in Ucraina “consapevole delle gravi ripercussioni e del drammatico impatto sulla vita dell'Europa e del mondo intero”. Il conflitto, ha aggiunto, “sta mettendo alla prova le nostre coscienze di uomini liberi e desiderosi di pace, riflettendosi sulle nostre società ed economie". Sul dossier energetico, il capo dello Stato ha parlato di una “necessaria e urgente” risposta europea: “I singoli Paesi non possono rispondere con efficacia alla crisi”. Centrale quindi il ruolo di Bruxelles “nel liberarsi dalla dipendenza russa per le fonti di energia”, perché l’Ue “è il solo attore continentale che possa agire per calmierare i prezzi dell'energia”, agendo anche “sul terreno delle energie rinnovabili”. Mattarella ha chiamato l’Europa a continuare sul percorso “nel segno della solidarietà, della condivisione di rischi e benefici e della progettazione di interventi espansivi” intrapreso in risposta alla pandemia da Covid-19.

 

epa09870136 A view of the Gazpromneft MNPZ Moscow Petroleum Refinery JSC in Moscow, Russia, 04 April 2022. The Kremlin announced on 31 March the signing of a decree on transitioning to payments for Russian natural gas in rubles for 'unfriendly countries' starting 01 April, threatening supply disruption unless target nations comply. The decree would require foreign buyers of Russian gas to open an account at Russia's Gazprombank and transfer euros or US dollars into it.  EPA/MAXIM SHIPENKOV

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Gentiloni: "Price cap svolta importante"

A margine del Forum Ambrosetti, il Commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni, ai microfoni di Sky ha parlato del price cap: "Il muro delle divisioni tra i diversi Paesi sta cominciando a mostrare delle brecce e quindi la proposta della Commissione che ieri Ursula von der Leyen ha fatto di un tetto al prezzo del gas può avere finalmente uno spazio per andare avanti. Questa sarebbe davvero una svolta importante. Vedremo gli sviluppi dal punto di vista dei tempi". "Ci aspettiamo che la Russia rispetti contratti in essere" di fornitura di gas - ha aggiunto - "ma se anche l'utilizzo dell'energia come un'arma da parte di Mosca" dovesse continuare "l'Ue è pronta a reagire". Poi a una domanda su quanto sia sostenibile, da parte del nostro Paese, uno scostamento di bilancio per affrontare l'emergenza energetica, ha risposto: "L'intenzione del governo di non fare ulteriore debito mi sembra un'intenzione più che giustificata".

Gentiloni: "Possibile che nel 2023 cominci declino inflazione"

"È molto difficile fare previsioni. Il 2023 può essere un anno, dal punto di vista della crescita, più difficile. È altrettanto possibile, tuttavia, che nel 2023 cominci un declino dell'inflazione", ha detto ancora Gentiloni. "Quella che abbiamo davanti non è l'inflazione degli anni Settanta e Ottanta, ma è indotta principalmente dai prezzi dell'energia". Per cui "questo potrebbe portare a un'inflazione che già dal prossimo anno non torna ovviamente ai livelli precedenti ma scende rispetto ai picchi".

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Letta: "Pnrr bisogna applicarlo, non ridiscuterlo"

A Cernobbio anche il segretario del Pd Enrico Letta, secondo cui "il Pnrr, come dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è uno degli assi fondamentali per il Paese su tutti i temi importanti che affronta, occorre applicarlo, altro che rinegoziarlo". "Una cosa - ha spiegato - è la questione dei costi da rivedere a causa dei costi dell'energia, un'altra è rinegoziarlo con l'Europa". Poi sulla crisi energetica ha aggiunto: "Ha ragione il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha lanciato un messaggio puntuale, giusto e tempestivo, chiedendo una risposta europea immediata ed efficace sul problema dell'energia". "Una risposta - ha detto il leader dem - che può essere complessiva solo a livello europeo, mentre a livello nazionale si possono dare risposte utili ma limitate. L'Italia non si può permettere una crisi economica e sociale".

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Colao: "Con Pnrr abbiamo dato una visione per l'Italia di domani"

A Cernobbio è intervenuto anche il ministro dell'Innovazione Tecnologica e della Transizione digitale, Vittorio Colao, che ha detto: "Con il lavoro sul Pnrr di questo governo abbiamo dato una visione per l'Italia di domani e consolidato al contempo un nuovo modello per il lavoro congiunto con l'Europa". "Facendo eco - ha aggiunto - alle parole del presidente Mario Draghi, la chiave per l'innovazione a lungo termine e la competitività dell'Europa si basa sulla separazione tra il debito 'cattivo' e quello 'buono', quello che utilizziamo per finalità produttive, come investire in infrastrutture, ricerca e capitale umano e rafforzare la competitività. Sono convinto che ora dobbiamo confermare l'approccio degli ultimi 18 mesi, migliorandolo e perfezionandolo lungo il cammino, e condividere approcci comuni per rafforzare l'innovazione tecnologica e la competitività con i nostri colleghi dell'Ue. In sintesi: dobbiamo insistere come europei sì con consapevolezza finanziaria, ma anche con coraggio negli investimenti". Poi ha osservato: "Per quanto riguarda la digitalizzazione dei servizi pubblici, nel Pnrr italiano sono disponibili 6,2 miliardi di euro. Abbiamo creato una piattaforma innovativa per concedere voucher di progetti standard ed evitare la burocrazia della rendicontazione. L'UE ha accettato questo nuovo approccio e il 95% dei comuni ha già ricevuto i fondi in assegnazione".

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Starace (Enel): "Transizione energetica più che mai necessaria"

Francesco Starace, amministratore delegato Enel, ha definito “più che mai impellente” la necessità di arrivare a una transizione energetica. Già “la necessità di affrontare il cambiamento climatico” rappresentava un motivo per muoversi in tal senso. Adesso, “la vulnerabilità delle nostre economie, dipendenti dal gas e dal petrolio” lo ha reso ancora più chiaro. Starace ha presentato lo studio Net Zero E-conomy 2050, realizzato da Fondazione Enel e The European House - Ambrosetti in collaborazione con Enel, in cui si mette nero su bianco “l'eccessiva dipendenza dal gas di alcune economie dei paesi Ue, in primis la grande dipendenza dell'Italia, e i vantaggi molto chiari che un'accelerata riduzione dell'uso delle fonti energetiche fossili può portare proprio a chi oggi ne fa un uso eccessivo". Passaggio chiave per l’indipendenza, emerge dallo studio, sarà la decarbonizzazione, a favore ad esempio di energia elettrica e rinnovabili.

Starace: "Mettere price cap a volatilità prezzo del gas su mercato Amsterdam"

Starace ha poi parlato della scelta italiana di slegare il prezzo del gas sul mercato tutelato dagli indici del mercato principale di riferimento, quello di Amsterdam. "Negli ultimi sette anni in Europa è stato importato tra i 20 e i 30 euro al megawattora, ora abbiamo uno zero in più. L'indice Ttf non ha più nulla a che vedere con il prezzo della materia prima ma ha solo una valenza sui rischi geopolitici. Porre un cap alla volatilità di questo indice sarebbe una soluzione. Quando l'Europa ha iniziato a parlare di price cap il prezzo è sceso bruscamente. Poniamo un cap alla volatilità dell'indice Ttf. Questo è un indice che non ha più una credibilità in quanto tale", ha detto.

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Le Maire: "Mercato unico e unione bancaria"

Il ministro dell'economia francese Bruno Le Mair, a Cernobbio, ha spinto invece sul mercato unico finanziario e sull'unione bancaria europea: "È importante fare di più e agire più rapidamente nella difesa europea, nelle rinnovabili e nella lotta ai cambiamenti climatici, per farlo è necessario accelerare il processo sull'unione bancaria e sul mercato unico finanziario europei". "Ci sono difficoltà tecniche da superare - ha detto - e non le sottovaluto, ma se vogliamo far sentire la nostra voce tra Cina e Usa serve un mercato finanziario più forte e un'unione bancaria". "Invito tutti gli Stati europei ad accelerare - ha concluso - perché nonostante difficoltà, nel lungo termine dovremo avere le risorse finanziarie per fare tutti gli investimenti necessari". "Vogliamo essere sovrani e non dipendere dalla Cina, dal Sud Est Asiatico e dagli Usa per le tecnologie chiave e l'energia con le rinnovabili", ha detto ancora Le Maire. "L'Europa - ha proseguito - è determinata a creare una nuova sovranità economica ed è la buona notizia di oggi". "C'è sempre qualcosa di positivo dalle crisi - ha spiegato il ministro - e la sovranità europea è la lezione che apprendiamo dopo la pandemia e che ci permetterà di uscire dalla cirsi energetica". "Sono molto fiducioso per l'economia europea del prossimo decennio", ha concluso Le Maire, sottolineando che "è un'economia forte. Siamo consapevoli che dobbiamo investire di più sulle tecnologie, sulle rinnovabili e nella lotta al cambiamento climatico. Sono buone notizie che nessuno si sarebbe aspettato anni fa".

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Cartabia: "Tutte le riforme della Giustizia entro ottobre"

Al Forum si è parlato anche di giustizia con la ministra Marta Cartabia: "Noi concluderemo gli impegni che avremo con la giustizia prima di lasciare questa esperienza di governo, anche superando difficoltà e differenze di vedute che, non ce lo neghiamo, erano fortemente presenti nella maggioranza politica che sosteneva questo governo". Del piano di riforme e investimenti per la giustizia "legati soprattutto al Pnrr abbiamo portato a termine quasi tutto" ha aggiunto. "C'è un effetto diretto, immediato, consequenziale fra lo stato di salute del sistema giustizia e lo stato di salute generale della nostra vita sociale".

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Pnrr, Giovannini: “Preoccupato per sorte Codice dei contratti pubblici”

Presente a Cernobbio anche il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, preoccupato che la fine anticipata della legislatura possa avere ripercussione negative sul percorso delle riforme in attuazione del Pnrr. A rischio, secondo il ministro, ci sarebbe il Codice dei contratti pubblici, il disegno di legge delega per adeguare la disciplina al diritto europeo e ai principi espressi dalla Corte costituzionale. Il codice “è una delle riforme fondamentali del Pnrr”, ha detto il ministro, aggiungendo che attualmente il governo sta preparando i decreti attuativi. "Il punto - ha spiegato - è che il Parlamento che verrà chiamato a dare il proprio parere sui decreti attuativi, non è quello che ha approvato la legge delega" nei mesi scorsi, e la scadenza per farlo "è il prossimo mese di marzo". "Al di là del Pnrr - ha proseguito Giovannini - non posso non segnalare alcuni problemi che il termine anticipato del governo e della legislatura determina, per esempio la non approvazione della legge sulla rigenerazione urbana". Altro elemento di preoccupazione “riguarda gli investimenti. Nonostante la quantità di investimenti che abbiamo aggiunto al Pnrr con l'ultima legge di bilancio, non bastano". "Spero - ha concluso Giovannini - che il nuovo Governo abbia lo stesso coraggio che ha avuto il nostro sugli investimenti a medio e lungo termine".

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Franco: nel 2022 bolletta Paese potrebbe salire a 100 mld

"C'è un dibattito sul funzionamento del mercato europeo dell'energia. Più in generale sul ruolo del prezzo marginale nel mercato dell'energia", ha detto poi il ministro dell'Economia, Daniele Franco, al Forum Ambrosetti. "È evidente - ha aggiunto - che stiamo trasferendo all'estero una parte del nostro potere di acquisto. Se si guarda alla bolletta energetica del Paese, cioè quanto costano le importazioni nette di energia, vediamo che nel 2021 era di 43 miliardi e nel 2022 potrebbe salire a 100 miliardi".  "La possibilità di fiscalizzare l'aumento del costo dell'energia", ha precisato, "trova dei limiti nel nostro bilancio pubblico con il debito molto elevato e i tassi d'interesse tendenzialmente crescenti". Il governo interverrà con un decreto la prossima settimana ma, "inseguire" l'aumento dei prezzi non basta più. 

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