
Rinegoziare il Pnrr: cosa c’è scritto nel programma di Giorgia Meloni e del centrodestra
Da giorni si discute della possibilità - prevista dalla colazione composta da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi moderati - di ridiscutere il Piano nazionale di ripresa e resilienza: ecco cosa prevede il documento comune e le reazioni che ha suscitato

Rinegoziare il Pnrr: da giorni si discute dell’ipotesi avanzata nel programma di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi moderati sull’utilizzo dei fondi in arrivo all’Italia nell’ambito del Next Generation Ue
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L’Italia ha concordato con l’Unione europea “Italia Domani”, il Piano nazionale di ripresa e resilienza che, come riporta il ministero dell’Economia, “prevede investimenti e un coerente pacchetto di riforme, a cui sono allocate risorse per 191,5 miliardi di euro finanziate attraverso il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e per 30,6 miliardi attraverso il Fondo complementare”
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Secondo quanto riportato dal portale del governo “Italia Domani” l’Italia, a oggi, ha ricevuto 24,9 miliardi a titolo di prefinanziamento nell’agosto 2021, 21 miliardi di euro di prima rata dopo aver raggiunto 51 obiettivi previsti nel PNRR per il 2021 e ha richiesto la seconda rata da 21 miliardi dopo aver raggiunto tutti gli obiettivi per il primo semestre del 2022
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Come ricorda La Repubblica sono adesso 55 gli obiettivi da raggiungere entro il 31 dicembre per ottenere ulteriori 21,8 miliardi dall’Ue, 27 entro il 30 giugno 2023 per incassare altri 18,4 miliardi, ben 69 nella seconda metà del prossimo anno per 20,7 miliardi
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Il programma della coalizione di centrodestra prevede al punto 2 il “pieno utilizzo delle risorse del PNRR, colmando gli attuali ritardi di attuazione”

A scatenare il dibattito è la proposta della coalizione - che secondo le regole interne potrebbe portare in caso di vittoria elettorale all’indicazione di Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia come possibile presidente del Consiglio - di un “accordo con la Commissione europea, così come previsto dai Regolamenti europei, per la revisione del PNRR in funzione delle mutate condizioni, necessità e priorità”

Secondo quanto riporta La Repubblica, l’idea del centrodestra sarebbe quella di chiedere di finanziare maggiormente le infrastrutture energetiche, se necessario anche a costo di rallentare un po’ la transizione verde

L’ipotesi di trovare un accordo per la revisione del Pnrr è stata lanciata, nei giorni scorsi, anche da Raffaele Fitto di Fratelli d'Italia: “Sul Pnrr occorre una riflessione e se necessario rinegoziare obiettivi e priorità con la Commissione Europea, alla luce dei cambiamenti avvenuti e tutt'ora in corso”, ha detto il copresidente del gruppo Ecr al Parlamento europeo

La strada però potrebbe essere in salita: il 10 agosto un portavoce della Commissione Europea, riguardo all'ipotesi avanzata da Fratelli d'Italia della necessità di rinegoziare il piano di ripresa e resilienza con Bruxelles, ha detto che “in linea di principio, gli Stati membri dovrebbero attuare i loro piani di ripresa e resilienza approvati dal Consiglio nelle relative decisioni di attuazione”, specificando inoltre che la Commissione "non commenta gli sviluppi politici nazionali né specula su questioni ipotetiche"

L’idea di una possibile rinegoziazione ha fatto storcere il naso in Italia agli avversari del centrodestra: nel corso di un’intervista a Sky TG24 Emma Bonino ha bollato l’ipotesi come “impossibile. Chiedendo di rimodulare il Piano perderemmo un sacco di tempo e quindi un sacco di soldi. La cosa più importante è riuscire a mettere a terra i progetti”. Per Maria Stella Gelmini, ministra per gli Affari regionali che ha lasciato FI per aderire ad Azione, “rinegoziare il Pnrr come proposto da Meloni è un gravissimo errore”