
Tetto al prezzo del gas russo, cos’è il price cap e come potrebbe funzionare
Mosca sta tagliando le forniture e al contempo aumenta i prezzi: al momento l’Italia riceve il 50% in meno di gas e lo paga il 50% in più. La risposta potrebbe essere quella di mettere un limite massimo al costo, oltre il quale gli operatori europei non potrebbero acquistare. Vanno però tutelati gli altri Paesi fornitori come gli Stati Uniti, l’Algeria, l’Egitto, il Qatar e l’Azerbaijan, per evitare che rivolgano la loro offerta ad altri mercati

Una sanzione con cui rispondere alla Russia che, ormai da settimane, sta usando l'energia come un'arma. Sarebbe questo, nelle intenzioni, lo scopo del price cap, il tetto al prezzo del gas di cui molto si parla in questi giorni e che - come chiesto dal presidente del Consiglio Mario Draghi - potrebbe essere al centro di un vertice europeo straordinario dedicato
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Nella pratica, il tetto significherebbe mettere un limite massimo al prezzo di acquisto del gas russo, che quindi gli operatori europei non potrebbero più comprare oltre una determinata cifra. Fra le ipotesi circolate, c’è quella di un tetto fra gli 80 e 90 euro a megawattora
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Andrebbero però esclusi dall’obbligo di rispettare questo tetto gli altri Paesi che ci forniscono gas come gli Stati Uniti, l’Algeria, l’Egitto, il Qatar e l’Azerbaijan
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Questo perché altrimenti potrebbero essere spinti a vendere il gas ad altri Paesi che il tetto non ce l’hanno, ad esempio sul mercato asiatico
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A oggi la Russia fornisce all’Italia il 50% in meno di gas rispetto alle forniture previste, con il prezzo del gas naturale che è però salito del 50%: quindi Mosca guadagna, ma noi abbiamo meno gas e lo paghiamo di più

Sulla proposta del price cap si sta creando un fronte mediterraneo. Lo spagnolo Pedro Sanchez (nella foto) è arrivato annunciando di portare sul tavolo del summit la "riforma del mercato elettrico" e di "un tetto ai prezzi del gas". Il capo del governo greco, Kyriakos Mitsotakis, è andato oltre: "Ribadirò, insieme al presidente del Consiglio italiano, l'ormai urgente richiesta di iniziative coraggiose a livello europeo, come l'imposizione di un tetto al prezzo all'ingrosso del gas"

La richiesta italiana incassa anche la forte sponda della Francia. In un bilaterale organizzato negli uffici della delegazione italiana, prima del Consiglio europeo, Draghi ed Emmanuel Macron (nella foto) hanno parlato, secondo fonti ufficiali, dei temi in agenda al Consiglio. Di fatto il premier italiano e l'inquilino dell'Eliseo hanno rinsaldato l'asse sulla richiesta di un intervento europeo sull'energia

Anche il primo ministro belga Alexander De Croo ha fatto appello alla solidarietà europea contro il caro energia. "Se non ci prepariamo insieme per l'inverno quest'estate, allora c'è un grande rischio che avremo seri problemi", ha detto arrivando al vertice Ue. Il Belgio, ha evidenziato, sostiene le proposte su "acquisti comuni" e "un tetto dei prezzi, ora la Commissione Ue deve prendere la guida" di queste iniziative, "dobbiamo coordinarci"

Dalla Germania, per ora, filtra un freddo silenzio. Il timore, a Berlino e nelle capitali più dipendenti dal gas di Mosca, è che come ritorsione il presidente russo Vladimir Putin (nella foto) chiuda i rubinetti definitivamente. Ma quei rubinetti, è il ragionamento che fa il governo italiano, si stanno chiudendo comunque

E nel fronte dei contrari qualche piccola crepa comincia ad aprirsi. "Io non sono ancora convinto ma non sono ideologicamente contrario" al price cap, quindi "se qualcuno, Mario Draghi ad esempio, mi porta delle prove" che la "misura può funzionare, possiamo vedere", ha detto il premier olandese Mark Rutte (nella foto)