Decreto Aiuti Bis, anche le bollette tra fringe benefit non tassabili fino a 600 euro
L'intervento del governo prevede che non concorrano a formare il reddito del lavoratore "il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti" e "le somme erogate o rimborsate ai medesimi per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale". La misura si applica al periodo d'imposta 2022
Tra i molti interventi contenuti nel Decreto Aiuti Bis ce ne sono alcuni che puntano anche a quello che la stessa legge definisce “welfare aziendale”, ossia l’insieme di misure che i datori di lavoro possono prendere per aumentare il benessere dei propri dipendenti. Si tratta dei fringe benefit aziendali
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L’art.12 prevede che tutta una serie di somme o servizi corrisposti dal datore ai dipendenti per gestire pagamenti come quelli delle bollette non siano tassati, “limitatamente al periodo d’imposta 2022”
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Nello specifico, la legge stabilisce che “non concorrono a formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti, nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrice e del gas naturale”
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In pratica, il decreto include nei benefit aziendali non tassati anche la possibilità di pagamento o rimborso delle utenze domestiche per acqua, gas ed elettricità
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Oltre questa cifra, le prestazioni, i servizi e le somme di cui parla l’art.12 del Decreto saranno considerate come parte del reddito del lavoratore. Il tetto era prima fissato a 258,23 euro
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