Russia, von der Leyen: “Default è questione di tempo”. Medvedev: “Rischio anche per Ue”
Il botta e risposta tra la presidente della Commissione europea e il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo gira intorno al sempre più concreto pericolo di fallimento per Mosca. Le sanzioni europee, ha detto la presidente, si intensificheranno contro petrolio e banche. Resta ancora aperta la grande partita del pagamento del gas in rubli
Il sesto round di sanzioni Ue contro la Russia prenderà di mira il petrolio e le banche, in particolare Sberbank, la più grande banca russa, che è già stata sanzionata da Stati Uniti e Regno Unito. Lo dichiara la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen al quotidiano tedesco Bild
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"Stiamo esaminando ulteriormente il comparto delle banche, in particolare Sberbank, che rappresenta il 37% del settore bancario russo. E, naturalmente, ci sono le questioni energetiche", ha detto la Von der Leyen
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La presidente ha spiegato che l'Ue sta lavorando su "meccanismi intelligenti" in modo che il petrolio possa essere incluso anche nelle prossime sanzioni. "La priorità assoluta - ha concluso la presidente della Commissione europea - è ridurre le entrate di Putin"
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“Secondo le attuali previsioni, il prodotto interno lordo in Russia crollerà dell'11%”, ha aggiunto nell’intervista. “Il default nazionale della Russia è solo questione di tempo. Con questa guerra, Putin sta distruggendo anche il suo stesso Paese e il futuro del suo popolo”
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A rispondere dal Cremlino è il vicepresidente del Consiglio di sicurezza ed ex presidente Dmitrij Medvedev, che avverte che "il default della Russia potrebbe comportare il default dell'Europa". "Le sanzioni anti-russe possono provocare una iperinflazione in Europa", ha aggiunto
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Ribattendo alle parole di von der Leyen, Medvedev ha osservato che "il sistema finanziario dell'Unione europea non è molto stabile e la gente sta perdendo fiducia". Le autorità dell'Unione europea dovrebbero aspettarsi "una forte gratitudine da parte degli europei per l'iperinflazione che non può essere attribuita ai vili russi, per la mancanza di alimenti primari nei negozi e per l'afflusso di rifugiati che provocherà un'ondata di crimini", ha dichiarato ironicamente
Un assaggio del default russo è già arrivato dall'insolvenza di Russian Railways. Inoltre, a inizio maggio, scade il 'periodo di grazia' di un mese sul mancato rimborso in valuta statunitense di bond russi per due miliardi di dollari
La stretta voluta dall'amministrazione Usa sulle sanzioni chiude agli emittenti di debito russo l'accesso al 'sistema circolatorio' della finanza globale. "Sembra proprio che comporterà l'incapacità di rimborsare in valuta forte. L'effetto sarebbe probabilmente il default, non essendo la Russia più in grado di movimentare flussi in dollari o euro per via delle sanzioni", spiega Francesco Papadia, senior fellow del think thank Bruegel
C’è poi la partita più importante da giocare per i governi europei, quella che riguarda gli approvvigionamenti del gas. Il decreto del Cremlino che impone alle aziende europee di pagare il gas in rubli entrerà in vigore a inizio maggio. In questo modo Mosca riuscirebbe ad aggirare le sanzioni
"Le sanzioni rendono l'euro, i dollari e altre valute estere difficili da utilizzare per Mosca e bloccano non solo le riserve della banca centrale, ma anche i flussi. Questo non vale per il rublo, che resta liquido e serve per i pagamenti interni" oltre a poter essere messo al sicuro dalle misure punitive dell'Occidente, spiega ancora Papadia