
Gas, gli accordi stipulati dall’Italia per ridurre la dipendenza dalla Russia. GRAFICHE
Continuano le missioni del governo per stringere intese con altri Paesi con l’obiettivo di diminuire l’influenza di Mosca in tema di energia. Per i prossimi 12 mesi, tuttavia, la metà del gas in arrivo dalla Russia non sarà sostituibile e l’arrivo della stagione calda non significa ridurre le importazioni. Ecco perché

Continua l’impegno del governo italiano per smarcarsi dalla Russia in tema di forniture energetiche. Questa settimana il presidente del Consiglio Mario Draghi, con i ministri degli Esteri Luigi Di Maio e della Transizione ecologica Roberto Cingolani, è andato ad Algeri per siglare un primo accordo per incrementare le forniture di gas dal Paese che già rappresenta il 31% del nostro import. Oltre all’Algeria, i Paesi con cui abbiamo accordi o che hanno detto spontaneamente che daranno più gas all’Italia sono Stati Uniti, Egitto, Congo, Angola, Qatar e Azerbaijan
GUARDA IL VIDEO: Gas, gli accordi stipulati dall'Italia: il punto
Ma non è possibile sostituire nei prossimi 12 mesi il gas russo per una questione di tempi: considerando tutto il gas che oggi arriva da Mosca, metà - 15,5 miliardi di metri cubi - non è ora sostituibile. Arriverà più gas liquefatto con le navi, un po’ di più dal TAP, qualche miliardo di metri cubi dall’Algeria e potremo utilizzare più carbone e gasolio attivando le centrali, ma comunque rimarrà una parte importata dalla Russia
Ucraina, Zelensky critica Germania e Ungheria: "Bloccano l'embargo al gas russo"
Questo perché se anche tutta quella quantità di gas venisse importata da altri Paesi, arriverebbe via nave e non attraverso gasdotti, e l’Italia non riuscirebbe a trattarlo e riportarlo in forma gassosa. Ciò perché abbiamo tre rigassificatori che in un anno possono trasformare 16 miliardi di metri cubi, e nell’ultimo anno sono già stati usati per 10 miliardi di metri cubi. E non ne avremo altri per almeno un anno: la prima nave di rigassificazione - ha detto il ministro Cingolani - arriverà a metà 2023
Putin: "Per ora l'Europa non può sostituire il gas russo"
Il problema del gas però non è solo italiano, ma anche per altri Paesi, soprattutto la Germania. L’Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, ha fatto sapere che dall’inizio della guerra l’Ue ha dato alla Russia 35 miliardi in fonti energetiche come petrolio e gas
Giacimenti di gas in Italia: dove si trovano e perché non si estrae di più
Russia che - nonostante la fonte più redditizia sia il petrolio - nel 2022 guadagna di più con il gas: il prezzo è salito dai 10 euro per MWH del 2020 ai 21 euro per MWH del 2021 fino ai 52 euro per MWH di quest’anno
Gas, Cingolani: "Stop dipendenza dal gas russo" in 24-36 mesi
Ma è vero che con l’arrivo della stagione calda importeremo meno gas dalla Russia? Stando ai dati delle importazioni del 2019 sembrerebbe non essere così, dati i livelli che si osservano ad aprile e maggio. Questo perché il gas importato ci serve per metterlo negli stoccaggi sotto terra e usarlo poi il prossimo autunno/inverno
Guerra Russia-Ucraina, tutti gli aggiornamenti
L'Italia sta correndo per diversificare le fonti di fornitura del gas. L'obiettivo è, entro l'inverno, riempire gli stoccaggi di 12 miliardi di metri cubi (più 4 di emergenza) per far fronte ai mesi freddi e il prima possibile, nell'arco di due-tre anni, liberarsi della dipendenza dalla Russia. Da Mosca lo scorso anno abbiamo importato 29 miliardi di metri cubi di gas (il 38% dei nostri consumi)

Il punto di partenza sono i cinque gasdotti che raggiungono l'Italia a Mazara del Vallo, in Sicilia (Transmed), a Melendugno, in Puglia (Tap), a Gela, in Sicilia (Greenstream), a Passo Greis, in Piemonte (Transitgas) e a Tarvisio, in Friuli (il Tag, da cui arriva il gas russo attraverso l'Ucraina)

Complessivamente sono sette i Paesi con cui l'Italia sarebbe in trattativa per nuove forniture. Le missioni diplomatiche del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, hanno raggiunto nelle ultime settimane, oltre ad Algeria e Azerbaigian, Qatar, Congo, Angola e Mozambico per rafforzare la cooperazione energetica. A breve il presidente del Consiglio, Mario Draghi, dovrebbe visitare le ultime tre per la chiusura degli accordi

Un aiuto all'indipendenza energetica arriva anche dall'aumento della produzione nazionale di 2,2 miliardi di metri cubi in aree quali Cassiopea, Canale di Sicilia e Marche. Come risposta strutturale, invece, nuovi progetti rinnovabili fino a 8 GW l'anno potrebbero portare a un risparmio di 3 miliardi di metri cubi di gas naturale ogni 12 mesi, ma hanno bisogno di tempo per la realizzazione e l'adeguamento della rete. Infine dallo sviluppo del biometano c'è un potenziale di risparmio di circa 2,5 metri cubi