
Casa, Eurostat: in 10 anni prezzi scesi del 15%, ma il mercato è in ripresa
Pubblicato l'aggiornamento dell'edizione interattiva di Housing in Europe - 2021, che scatta la fotografia del mercato immobiliare italiano ed europeo. Nel nostro Paese i costi sono calati nettamente dal 2011 per poi stabilizzarsi nel 2018-2019. Nel terzo trimestre 2021 si è registrato invece un rialzo del 4,2%

Tra il 2010 e il 2020 i prezzi delle abitazioni, in Italia, sono diminuiti del 15%, a fronte di un aumento del 26% della media Ue. Questo è quanto ha rilevato l’Eurostat nell'aggiornamento dell'edizione interattiva di Housing in Europe - 2021 sullo stato del mercato immobiliare italiano ed europeo
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Mentre nell'Unione europea, a partire dal 2013, la curva dei prezzi è sempre stata tesa costantemente al rialzo, con un'impennata tra il 2015 e il 2020, al contrario i prezzi in Italia sono calati nettamente dal 2011, per poi stabilizzarsi negli anni 2018-2019
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A giudicare dagli ultimi dati Istat il mercato italiano sembra però dare i primi segnali di ripresa. Nel terzo trimestre 2021, infatti, l'indice dei prezzi delle abitazioni ha fatto registrare un +4,2% su base annua, in aumento per il nono trimestre consecutivo, registrando così il tasso di crescita tendenziale più alto da quando è disponibile la serie storica dell’indice
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A trainare il rialzo sono non soltanto i prezzi delle abitazioni nuove, ma soprattutto quelli delle case esistenti, che pesano per più dell'80% sull'indice aggregato e che mostrano un aumento notevole, dopo la stabilità registrata nel secondo trimestre 2021
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Secondo un rapporto Confedilizia-Aspesi tra il 2011 e il 2020, in Italia, si è registrata una perdita nominale del valore immobiliare totale di circa 634 miliardi di euro, pari a 1.137 miliardi di perdita reale

Più nello specifico, per le abitazioni la perdita nominale ammonta a 530 miliardi, mentre quella reale a 980 miliardi. Per gli altri immobili la perdita nominale è pari a 104 miliardi, quella reale a 157 miliardi

Tornando al contesto europeo, l'Eurostat segnala che gli altri due Paesi Ue dove si osserva un calo, nella decade 2010-2020, sono Spagna e Cipro, ma con percentuali nettamente inferiori: rispettivamente -5% e -4%

Nel complesso il quadro è molto variegato, con aumenti esponenziali registrati in Estonia (+108%), Ungheria (+91%), Lussemburgo (+89%), Lettonia (+81%) e Austria (+77%)

Quanto agli affitti, nello stesso arco di tempo Eurostat rileva un costante aumento nell'Unione, che si traduce in un +14% rispetto al 2010. Aumento che, seppur più contenuto, si osserva anche in Italia, dove in 10 anni gli affitti sono cresciuti di circa il 6,5%