Cop26, gli effetti dell'inquinamento sull'economia: le sfide climatiche da affrontare
Dalla riduzione dei gas serra al controllo della temperatura, i leader mondiali hanno stilato una serie di obiettivi per contrastare il cambiamento climatico. Gli studi scientifici forniscono i dati per capire quali possono essere i rimedi da adottare per salvare il pianeta
Le sfide per contrastare il cambiamento climatico sono molte. I leader mondiali al G20 e alla Cop26 hanno stilato una serie di obiettivi da centrare per salvare il pianeta. Dalla riduzione dei gas serra al controllo della temperatura, gli ultimi studi scientifici forniscono i dati per capire quali possono essere i rimedi
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Gli studi, che arrivano da istituzioni internazionali, 'misurano' in modo scientifico anche gli effetti dell'inquinamento sull'economia, oltre che sul clima. L’impatto sul Pil potrebbe causare perdite del 4% l’anno. Ecco quali sono le sfide climatiche da affrontare
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GAS SERRA – L’obiettivo è di ridurre l’emissione di gas serra entro il 2030 e azzerarle entro il 2050. Le date sono terra di scontro: il presidente indiano Modi ha dichiarato che il suo Paese azzererà le emissioni entro il 2070, con 20 anni di ritardo
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Concretamente la riduzione di gas serra (anidride carbonica, metano e biossido di azoto) si può realizzare smettendo di bruciare combustibili fossili (carbone, petrolio e gas naturale) usati dall'industria ai trasporti, dalla produzione di energia all'agricoltura, e passando alle energie rinnovabili
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DEFORESTAZIONE – Importante anche ridurre la deforestazione: le foreste sono “serbatoi-trappola” per la Co2. I leader mondiali alla Cop26 hanno firmato una dichiarazione nella quale si impegnano a porre fine alla deforestazione entro il 2030, con uno stanziamento quantificato in 19,2 miliardi di dollari
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TEMPERATURA ENTRO 1,5° – Al momento, il mondo emette 40 miliardi di tonnellate di gas serra all'anno che causa l’aumento della temperatura della Terra. Rispetto ai livelli del 1880 la temperatura è aumentata di 3,3 gradi centigradi. A calcolarlo è il rapporto dell'Ipcc, il gruppo intergovernativo di esperti in cambiamenti climatici
Nel periodo 1850-2019, sono state emesse 2.400 miliardi di tonnellate di carbonio di origine antropica. Se si vuole rispettare l’obiettivo di rimanere entro i 1,5 gradi, l’uomo può emettere ancora 400-500 miliardi di carbonio fino al 2050
RIDUZIONE DELLA CO2 – Secondo l'Organizzazione meteorologica mondiale la quantità nell'atmosfera nel 2015 era di 400 ppm (parti per milione). Cinque anni dopo ha superato le 413 ppm e ad agosto 2021 ha raggiunto il record di 419 ppm
L'ultima volta che la Terra ha sperimentato una concentrazione così alta di CO2 "è stato 3-5 milioni di anni fa, quando la temperatura era di 2-3 gradi più calda e il livello del mare era di 10-20 metri più alto di adesso", spiega l’organizzazione
LE POLITICHE DEI SINGOLI PAESI – Attraverso i Nationally Determined Contributions (Ndc), i piani nazionali, i Paesi che partecipano alla Cop26 possono illustrare i loro impegni e le azioni per il clima, compresi gli obiettivi per compensare l'inquinamento: dal promuovere l'uso dei veicoli elettrici alle energie rinnovabili, l'efficienza energetica degli edifici, la riduzione degli allevamenti intensivi
ANCHE IL PIL È A RISCHIO – Senza azioni urgenti per ridurre le emissioni di carbonio, le perdite di Pil dovute ai danni climatici nei paesi del G20 saliranno ad almeno il 4% annuo entro il 2050. Potrebbero arrivare all’8% entro il 2100
A dare i numeri è l’Atlante dei rischi climatici del G20, uno studio realizzato dal Centro euro mediterraneo sui cambiamenti climatici, che ha messo a fuoco la situazione di ciascuno dei Paesi del G20 che rappresentano l'80% dei produttori di emissioni globali
Per l'Italia l'impatto sul Pil potrebbe raggiungere perdite del 2-4% (36 miliardi, nello scenario migliore a basse emissioni) nel 2050 e tra il 3-8,5% (116 miliardi, lo scenario peggiore) a fine secolo, soprattutto a causa della perdita di attrattività delle mete turistiche italiane, che diventeranno troppo calde e perderanno la neve d’inverno