Consumi: bene affari in ristoranti al mare e montagna, soffrono città d’arte e negozi
Confcommercio fotografa un’Italia a due velocità in questa estate segnata dall’emergenza coronavirus. Se nelle località marittime le prenotazioni sono in aumento, i centri urbani fanno registrare un crollo dei fatturati che oscilla tra il 30 e il 50%. Nei negozi d’abbigliamento calo complessivo di incassi di circa 1,4 miliardi. A pesare è anche l’assenza di turisti stranieri. LE FOTO
Bene gli affari nei ristoranti al mare e nelle aree alpine e prealpine, soffrono le città d’arte e i negozi d’abbigliamento. È questa l’Italia a due velocità fotografata a metà agosto da Confcommercio. A pesare è anche l’assenza in Italia dei turisti stranieri in questa estate segnata dall’emergenza coronavirus
Coronavirus, tutti gli aggiornamenti in diretta
Con uffici e fabbriche chiuse e senza la massa dei turisti, sottolinea Fipe-Confcommercio, le città d’arte fanno registrare un calo dei fatturati che oscilla tra il 30 e il 50%
Lockdown 2, i rischi per l'economia italiana
Le città d’arte sono in sofferenza da Nord a Sud, Sicilia compresa: il 70% circa delle attività ha ritenuto più conveniente chiudere, mentre chi rimane aperto incassa il 50/60% in meno rispetto a un anno fa
L'analisi di Confcommercio
Situazione opposta sul litorale: in Toscana, ad esempio, è difficile trovare un posto al ristorante fino al 24 agosto
Bonus e aiuti del decreto agosto: dai taxi ai ristoranti, dalla scuola alla Cig. FOTO
Le località di mare, quindi, sono in controtendenza: dal Friuli alla Toscana alla costa adriatica, le prenotazioni sono in aumento con punte del 50% rispetto al 2019
Cosa ci insegna la Svezia in crisi economica anche senza lockdown
Boccata d’ossigeno anche per le aree alpine e prealpine, dove il mese di agosto si sta rivelando meno drammatico rispetto alle previsioni grazie al turismo di prossimità e ai vicini valichi con la Svizzera e l’Austria: fatturati e occupazione all’80% circa rispetto al 2019
Bonus tracker, dalla cassa integrazione al bonus vacanze
“I dati positivi delle località balneari sono un’ottima notizia, ma è chiaro che si tratta di un pannicello caldo: due settimane di ripresa non possono compensare 6 mesi drammatici per il settore. Tra l’altro si tratta di un fuoco di paglia, destinato a durare fino al 23 agosto, quando gli italiani rientreranno nelle città”, ha commentato Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi
“La speranza – ha aggiunto Stoppani – è che da settembre si cominci a riaprire gli uffici, allentando lo smartworking, per dare ossigeno anche alle attività dei centri urbani e in periferia che ora vedono un crollo di fatturati del 50% e di un terzo degli occupati. È il momento di uno sforzo in più da parte del governo per rilanciare i consumi, altrimenti rischiamo un autunno caldo”
Passando dal food all’abbigliamento, ecco le analisi di Federmoda Confcommercio: a Ferragosto, dopo 15 giorni di saldi (e in qualche regione anche oltre un mese), si stima un calo complessivo di incassi nei negozi e nelle boutique di circa 1,4 miliardi
I consumi si dovrebbero attestare a 2,1 miliardi contro i 3,5 miliardi dell'anno scorso
Secondo un sondaggio di Federazione Moda Italia-Confcommercio, il 74% delle imprese intervistate ha registrato un calo delle vendite rispetto ai primi 10 giorni di saldi del 2019
Le vendite sono stabili per il 14% e per un 12% positive
Il 53% delle aziende che ha risposto ha evidenziato un calo del fatturato entro il 30% rispetto all’anno precedente, ma per la restante parte la perdita è stata superiore: è arrivata a toccare un -70/80% nei centri delle grandi città, che soffrono di più a differenza delle periferie, dei centri minori e delle località turistiche che hanno registrato qualche soddisfazione
Gli acquisti hanno riguardato soprattutto t-shirt e polo, abiti donna, bermuda, camicie, calzature donna, pantaloni e sandali
Secondo Federmoda Confcommercio, per ripartire servirebbero contributi a fondo perduto, “bonus” per gli acquisti di abbigliamento e calzature, un credito di imposta per la svalutazione dei magazzini (dal momento che sarà impossibile recuperare la stagione primaverile completamente persa, con molti prodotti che resteranno invenduti)
Sempre Confcommercio ha fatto notare come i turisti stranieri siano quasi assenti quest'estate in Italia. La conseguenza, aggiunge, è una mancata spesa di quasi 14 miliardi di euro solo nei mesi di luglio-agosto e settembre. Precisamente, conti alla mano, 13 miliardi e 734 milioni di euro tra assenze negli hotel, nei ristoranti e nei negozi
Secondo Federalberghi-Confcommercio, le presenze negli hotel a 5 stelle sono quasi l'80% in meno. A mancare all'appello sono proprio i turisti stranieri (-91,2%), che per le strutture di alta gamma costituiscono la componente principale della domanda
I principali habitués degli alberghi di lusso, infatti, provengono da Stati Uniti, Giappone, Russia, Australia, Brasile e Cina. Tutti mercati chiusi da oltre 5 mesi, durante i quali sono andati in fumo quasi 9 milioni di pernottamenti, circa il 40% dei flussi che questi Paesi generano ogni anno verso gli alberghi a 5 stelle italiani
A soffrire di più sono le città d'arte, che con la loro alta percentuale di internazionalizzazione sono quelle che maggiormente richiamano i turisti del segmento lusso
Tra le grandi mete del turismo internazionale non vi sono solo capoluoghi di provincia. Ad esempio, Sorrento ospita ogni anno 2,4 milioni di presenze straniere, pari all'88% del totale, Stresa 480mila presenze straniere (85% del totale), Taormina (900mila, 84%, nella foto) e Montecatini Terme (1,2 milioni, 73%). E se mancano i turisti, tutto l'indotto crolla di conseguenza
La ristorazione, ad esempio: secondo Fipe-Confcommercio, per più di otto imprese su dieci (81,8% per la precisione) la stagione turistica sta andando male o molto male e questo a causa soprattutto dell'assenza dei turisti stranieri (a lamentarne la mancanza è il 97,4%). La contrazione del turismo internazionale si traduce in una perdita di consumi nella ristorazione del valore di 3 miliardi di euro nei soli tre mesi di luglio, agosto e settembre
A farne le spese anche lo shopping made in Italy collegato al turismo degli stranieri, che rappresenta la terza voce di spesa dopo alloggio e ristorazione: la loro assenza si tradurrà in una perdita di 5,7 miliardi