Manovra, caos in Commissione alla Camera. Slittano tempi per approdo in Aula. Cosa succede
PoliticaIntroduzione
È stallo sulla legge di Bilancio, che lunedì 16 dicembre sarà ancora sul tavolo della commissione. Entro questa sera scade il termine per i subemendamenti al nuovo pacchetto di modifiche Si allungano quindi i tempi per l’arrivo del testo sui banchi di Montecitorio per la prima lettura. Tra le ultime novità emerse, si va verso un aumento di 8 euro al mese delle pensioni minime; web tax solo per le grandi aziende; giù la tassa sulle plusvalenze delle criptovalute; mini-decontribuzione per il Sud. Protestano le opposizioni contro l'emendamento che aumenta lo stipendio dei 'tecnici' nel governo.
Quello che devi sapere
Cosa sta succedendo con la manovra
- Si incarta l'esame della manovra in commissione Bilancio alla Camera e slitta, dunque, l'approdo in Aula previsto finora per lunedì 16 dicembre. Intanto nella serata di sabato è stato depositato un ulteriore pacchetto di sei emendamenti dei relatori. Oltre a questi c'è il deposito di un altro fascicolo di riformulazioni di emendamenti parlamentari. I due pacchetti insieme recepiscono, di fatto, le norme previste nel maxi-emendamento del governo che era circolato in forma di bozza. Quelli dei relatori sono divisi per materia in maniera congrua. Il termine per i sub-emendamenti al nuovo pacchetto di modifiche è fissato per oggi alle 20.30.
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La tabella di marcia
- I tempi sulla discussione della legge di Bilancio allungati sono causati anche dalla necessità di evitare un maxi-emendamento che sarebbe potuto risultare inammissibile. "Il cronoprogramma che ci siamo dati - spiega la relatrice di FdI Ylenja Lucaselli - prevede la discussione degli emendamenti" in commissione "tutto lunedì, compresa la notte. Il mandato al relatore è stato fissato per martedì mattina". Mercoledì il testo approderà in Aula e dovremmo finire per venerdì mattina".
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Protestano le opposizioni
- Le opposizioni vanno all'attacco stigmatizzando, tra l'altro, la poca chiarezza su tempi e contenuti di un provvedimento che il governo "sta di fatto riscrivendo". Lamentano la mancata presenza delle relazioni tecniche che accompagnano di soluto gli emendamenti del governo. "Qui si rasenta la mancanza di rapporti istituzionali - ha detto la capogruppo Pd Chiara Braga - e se va avanti così qualunque parola dal governo da qui in avanti potremmo ritenerla infondata e questo cambia anche l'atteggiamento dell'opposizione". E ad andare all'attacco sono anche M5s, Avs e tutte le opposizioni nonostante le rassicurazioni del ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani e dei relatori. Ed è stato chiesto un intervento del ministro dell'Economia in commissione
Il caso del compenso ai ministri
- Non si placano, intanto, le polemiche per l'emendamento dei relatori che equipara il compenso dei ministri non parlamentari a quelli eletti. Un incremento che, calcola Il Sole 24 Ore, sarà di 7.193 euro al mese per 17 tra i componenti “tecnici” del governo Meloni: 8 ministri più altri 9 tra viceministri e sottosegretari. Un "salario massimo" per i componenti del governo, vanno all'attacco all'unisono il leader M5s Giuseppe Conte e la segretaria Dem Elly Schlein. Che, secondo quanto sottolinea il viceministro al Mef, Maurizio Leo, attiene a una "decisione dei parlamentari". Anche il ministro della Difesa Guido Crosetto sottolinea come la scelta venga dai relatori della manovra e rivendica come nel governo "da due anni serviamo, con disciplina e onore" lo Stato "senza chiederci quale sia il trattamento economico". In ogni caso, pur dicendosi d'accordo con la misura specifica, suggerisce che essa valga "per chi verrà dopo di noi". "Io credo - evidenzia anche il ministro Antonio Tajani - che sia giusto che un ministro che non è parlamentare percepisca la stessa indennità di un collega che lo è"
Le nuove modifiche
- Ieri sono filtrate diverse bozze delle modifiche. Molte le conferme di norme frutto dell'intesa raggiunta nell'ultimo vertice di maggioranza con la premier Giorgia Meloni, i vicepremier, il leader di Noi Moderati e il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. L'Ires premiale, che cala di 4 punti per chi investe e assume con un contributo delle banche; la riduzione della tassa sulle criptovalute e l'esclusione delle start up dalla web tax. Ma anche il bonus elettrodomestici, voluto dalla Lega così come il fondo dote familiare per le famiglie con Isee sotto i 15mila euro per le attività sportive e ricreative extra scolastiche dei figli tra i 6 e i 14 anni. Non porterà invece risorse alla manovra - ma "non è stato un flop", lo difende il viceministro al Mef Maurizio Leo - il concordato. "Ancora stiamo facendo i conti" ma "il dato più interessante è legato al fatto che una buona fetta dei contribuenti che hanno aderito - quotati bassi nella pagella fiscale - sono comunque "soggetti che in qualche modo sono emersi”
Spunta un mini incremento per le pensioni minime degli over 70
- Si va verso un aumento di 8 euro al mese delle pensioni dei soggetti disagiati over 70, da quanto emerge dalla bozza di un emendamento del governo alla manovra. Nel 2025, si legge nel testo, l'importo mensile della maggiorazione sociale del trattamento pensionistico degli over 70 in situazioni disagiate è incrementato di 8 euro. Sale di 104 euro, inoltre, il reddito massimo che fa decadere dal beneficio
Da web tax a criptovalute, le novità
- Sulla web tax vincono i dubbi delle piccole imprese, che non ci stavano a pagare una tassa che, come sostenevano, le avrebbe penalizzate molto rispetto alle aziende non digitali o più grandi. Con la modifica del governo si applicherà solo alle grandi realtà, con ricavi sopra i 750 milioni di euro. Cambia definizione anche la tassa sulle plusvalenze realizzate dalla vendita di criptovalute, che scende al 26% nel 2025 (nella manovra era al 42%), e poi salirà al 33% dal 2026. Sparisce però la soglia di 2.000 euro, ovvero si applicherà a tutte le transazioni, anche piccole
Le ultime modifiche per le imprese
- Sempre in tema di tasse, cala l'Ires per alcune imprese, come annunciato nelle ultime settimane. Il governo ha proposto di abbattere l'aliquota di 4 punti percentuali per chi accantona in una riserva almeno l'80% degli utili e ne reinveste il 30% per acquistare beni strumentali nuovi, destinati a strutture produttive in Italia. Gli investimenti non dovranno essere inferiori a 20.000 euro, e bisogna rispettare anche dei paletti occupazionali, tra cui l'assunzione a tempo indeterminato dell'1% di lavoratori in più. Per favorire le imprese, soprattutto al Sud, viene anche aumentato, da 1,6 a 2,2 miliardi, il credito d'imposta per investimenti nella Zona economica speciale (Zes) del Mezzogiorno. Sempre per spingere il lavoro c'è anche la mini-decontribuzione per il Sud, con sgravi fino al 25%, il fondo da 70 milioni di euro per il finanziamento delle partecipazioni dei lavoratori alla gestione e ai risultati di impresa, la flat tax per gli straordinari degli infermieri. E non ci sarà la riduzione del turn over per le forze di polizia e i vigili del fuoco, i ricercatori universitari, oltre al rinvio di un anno della riduzione del personale amministrativo della scuola
Le misure per le famiglie
- Novità anche sul fronte famiglie, soprattutto le più svantaggiate: un 'Fondo dote famiglia' da 30 milioni di euro rimborserà le spese per lo sport o le attività extrascolastiche per i figli tra i 6 e 14 anni dei nuclei con Isee sotto i 15mila euro. Un bonus da 100 euro, doppio per chi ha chi ha redditi sotto i 20 mila euro, aiuterà invece nell'acquisto di elettrodomestici. Tra le misure pensate per fare cassa, c'è il nuovo contributo richiesto alle banche attraverso la riduzione ulteriore (dal 65% al 54%) della quota di deduzione delle svalutazioni e perdite su crediti. In sostanza si allarga la base imponibile degli istituti di credito e dunque aumenta il gettito per lo Stato. Dovrebbe portare ad entrate aggiuntive tra i 400 e i 500 milioni di euro
Le tasse su giochi e voli
- C'è poi l'aumento delle tasse su giochi e scommesse: 25,5% sui giochi di carte o bingo a distanza, 20,5% per le scommesse sportive dal vivo, 24,5% online. E l'aumento delle tasse d'imbarco che salgono di 50 centesimi per i voli extra Ue. Cambia infine anche una norma che aveva da subito sollevato un'ondata di critiche e dubbi: quella sui controllori del Mef nelle società che ricevono contributi statali. La modifica in arrivo esclude la presenza di rappresentanti del ministero dell'Economia nel collegio dei revisori dei conti, ma vara una stretta sui controlli per quelle che percepiscono contributi statali oltre il 50% del fatturato, con l'obbligo di certificare la Mef il bilancio.
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