Cerciello Rega, dall'omicidio del carabiniere all'appello bis: le tappe della vicenda
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Nel luglio 2019 il vicebrigadiere dei carabinieri viene ucciso a coltellate a Roma durante una colluttazione nell'ambito di uno scambio legato a questioni di droga. Fermati due giovani americani, Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth, condannati all'ergastolo nel 2021. In appello la riduzione di pena. Poi, il 15 marzo 2023, la Cassazione dispone l'appello bis, che ha portato a uno sconto di pena per i due
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- La notte tra il 25 e il 26 luglio 2019 viene ucciso a Roma Mario Cerciello Rega, vicebrigadiere dei Carabinieri di piazza Farnese. Fatali le 11 coltellate inferte dopo una colluttazione con due 19enni americani in vacanza, arrestati in albergo poche ore dopo: Lee Finnegan Elder e Gabriel Natale-Hjorth. Nel 2020 comincia il processo contro i due giovani. Nel maggio 2021 arriva la sentenza di primo grado: ergastolo per entrambi. Nel 2023 la Cassazione dispone l'appello bis, che porta a uno sconto di pena per i due
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- Mario Cerciello Rega, 35 anni, nato e cresciuto a Somma Vesuviana, lavorava da alcuni anni a Roma presso la stazione dei carabinieri a piazza Farnese. Si era sposato da poco ed era appena rientrato dal viaggio di nozze
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- L’omicidio avviene nel quartiere Prati e la vicenda fin dalle sue prime fasi mostra contorni poco chiari. Dalle prime ricostruzioni tutto sarebbe avvenuto per questioni di droga: una compravendita non andata a buon fine, il furto di uno zaino e l'organizzazione di uno scambio, l’intervento dei carabinieri finito nel peggiore dei modi. Secondo le ricostruzioni Elder avrebbe accoltellato Cerciello, mentre Hjorth lo avrebbe aiutato a nascondere l’arma
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- Nella vicenda ad avere un ruolo chiave è Sergio Brugiatelli, 47enne di Roma. A lui si sarebbero rivolti i due americani a Trastevere nella notte tra il 25 e il 26 luglio 2019 per avere degli stupefacenti, e con lui avrebbero incontrato un terzo uomo, un pusher. In un video si vedono i due scappare con uno zaino, lo stesso che prima aveva sulle spalle Brugiatelli
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- Intanto, alcuni carabinieri che avevano notato il gruppetto, vedendo l’accaduto, consigliano a Brugiatelli di denunciare il furto. Secondo le ricostruzioni, i due americani rientrano in hotel e al telefono con Brugiatelli contrattano la restituzione dello zaino in cambio di una dose di cocaina e un centinaio di euro
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- A questo punto entrano in azione due carabinieri, Mario Cerciello Rega e Andrea Varriale, che si recano sul luogo dello scambio al posto di Brugiatelli. I militari si avvicinano ai due ragazzi e si qualificano, secondo la versione di Varriale, che verrà ribadita anche dall’accusa durante il processo. "Non ci hanno detto di essere carabinieri", hanno invece sempre replicato Elder e Hjorth (nella foto Cerciello Rega con Varriale al matrimonio del primo)
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- Ne nasce una colluttazione, Cerciello Rega viene colpito da una serie di coltellate e morirà dopo una disperata corsa all'ospedale Santo Spirito. Varriale era impegnato in un corpo a corpo con l'altro americano e non riesce a soccorrere in tempo il collega. Secondo quanto emerso dalle indagini, nessuno dei due aveva una pistola
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- Elder e Hjorth vengono arrestati nel loro albergo poche ore dopo, così come poco dopo arriverà anche la confessione di Elder al termine di un interrogatorio fiume
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- Il 29 luglio si celebrano i funerali di Cerciello Rega, a Somma Vesuviana. Per lui anche il picchetto di onore dell'Arma, in alta uniforme. Partecipano i rappresentanti delle istituzioni: i vicepremier di allora Luigi Di Maio e Matteo Salvini, ma anche i ministri Elisabetta Trenta (Difesa) e Sergio Costa (Ambiente), il presidente della Camera Roberto Fico, e il vicepresidente del Senato Ignazio La Russa
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- Intanto fa il giro del mondo una foto di Hjorth bendato e in manette con le mani dietro alla schiena mentre si trova nella caserma dei Carabinieri per l’interrogatorio, diffusa online. Scoppiano le polemiche, anche sui media statunitensi che danno ampio risalto all’immagine
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- Il carabiniere che ha bendato Hjorth verrà indagato sia dalla magistratura ordinaria che dalla Procura militare di Roma (per il reato di "divulgazione di notizie segrete o riservate"). La Procura di Roma ne disporrà il rinvio a giudizio nel febbraio 2021 con l'accusa di misura non consentita dalla legge. Nell'aprile 2024 viene assolto in appello, dopo una prima condanna a due mesi, perché "il fatto non costituisce reato”
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- Nel corso delle udienze, tra l’altro rallentate dall’emergenza coronavirus, vengono ascoltati il collega di Cerciello Rega, Andrea Varriale, l'uomo derubato del suo zaino Sergio Brugiatelli (che si è costituito parte civile) e il presunto pusher che doveva vendere la droga ai due ragazzi
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- Il 5 maggio 2021 arriva la sentenza dopo una camera di consiglio-fiume durata oltre tredici ore: ergastolo sia per Elder che per Hjorth, come chiesto dall’accusa, con il pagamento di un milione di euro circa a titolo di provvisionale immediatamente esecutiva in favore delle parti civili e due mesi di isolamento diurno per i condannati
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- "Questa sentenza rappresenta una vergogna per l'Italia”, è invece il duro commento dell'avvocato Renato Borzone, difensore di Elder. “Non ho mai visto una cosa così indegna. Qui c'è un ragazzo di 19 anni che è stato aggredito”
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- Il 17 marzo 2022 la Corte d'Assise di appello di Roma riduce la condanna per i due ventenni americani. Gli ergastoli inflitti in primo grado diventano 24 anni di carcere per Lee Elder Finnegan e 22 anni per Gabriele Natale Hjorth a 22 anni. Una riduzione dovuta al riconoscimento delle attenuanti generiche (nella foto l'avvocato di Hjorth, Renato Borzone)
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- Il 15 marzo 2023 arriva la decisione della Cassazione: ci sarà l'appello bis per rivalutare le posizioni di Lee Elder Finnegan e Gabriele Natale Hjorth. Per Helder la condanna a 24 anni di reclusione in relazione all'omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega è stata annullata con rinvio sulle circostanze aggravanti e sulla sussistenza del reato di resistenza a pubblico ufficiale. Per Gabriele Natale Hjorth l'annullamento con rinvio riguarda l'accusa di concorso in omicidio
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- L'8 marzo 2024 inizia l'appello bis. Il 3 luglio la corte di Assise di Appello di Roma ha emesso la sentenza di condanna per Lee Elder Finnegan e Gabriele Natale Hjorth, rispettivamente a 15 anni e due mesi e a 11 anni e quattro mesi di carcere. Dunque per entrambi c'è stato uno sconto di pena
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- Poco prima dell'inizio del nuovo processo, Elder era stato denunciato dalla polizia penitenziaria per avere utilizzato un cellulare all'interno del carcere di Rebibbia per parlare con la madre. Il telefono apparteneva a un compagno di cella, anche lui denunciato
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- Il 15 luglio 2024 la Corte d'Assise di Appello di Roma, accogliendo una istanza avanzata dai difensori, ha disposto gli arresti domiciliari per Gabriele Natale Hjorth. I giudici hanno stabilito che la detenzione debba avvenire, così come chiesto, nell'abitazione della nonna del ragazzo a Fregene, centro del litorale romano