
Bombe atomiche in Italia, quante sono e dove si trovano le armi nucleari
Il nostro Paese è uno di quelli che ospitano gli ordigni nucleari degli Stati Uniti, nell’ambito della condivisione dell’Alleanza atlantica. Le armi, che secondo la NATO hanno scopo di deterrenza e difesa, restano però sotto l’esclusivo controllo di Washington. Ecco dove sono dislocate nel nostro Paese

La crescente tensione internazionale scatenata dalla guerra in Ucraina ha riportato alla ribalta le bombe atomiche e il rischio di un loro possibile utilizzo. Tra i Paesi che hanno armi nucleari sul proprio suolo c’è anche l’Italia
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Il nostro Paese non ha armi atomiche proprie, ma come membro della NATO ospita alcuni ordigni nell’ambito del programma di condivisione della deterrenza nucleare dell’Alleanza
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Come rivendica la stessa Alleanza atlantica, infatti, le bombe atomiche sono una componente centrale delle capacità di deterrenza e difesa della NATO
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Secondo l’Alleanza lo scopo di mantenere bombe atomiche è quello di proteggere la pace, prevenire le minacce e dissuadere da eventuali aggressioni contro i Paesi membri. (In foto: il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg)
Quali sono le strutture della NATO in Italia
Le circostanze in cui l’Alleanza potrebbe utilizzare queste armi nucleari sono “estremamente remote”, scrive la NATO. Tuttavia qualora la sicurezza di uno qualunque dei Paesi del Patto atlantico fosse minacciata, “la NATO ha la capacità e la risolutezza di imporre costi sull’avversario che sarebbero insopportabili e supererebbero di molto i benefici che qualunque nemico possa sperare di ottenere”
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Sono tre i Paesi membri della NATO a disporre di armi nucleari: gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Francia. Ma la deterrenza atomica dell’Alleanza si basa anche sulla condivisione nucleare degli Usa in Europa: tra chi ospita gli ordini atomici di Washington c’è anche l’Italia. (In foto: il presidente degli Stati Uniti Joe Biden)

L’Alleanza non comunica - ovviamente - quante sono le armi nucleari nei singoli Paesi, e nemmeno la loro localizzazione. Secondo varie ricostruzioni di stampa però gli ordigni atomici nelle basi italiane sarebbero compresi tra le 70 e le 100 unità

Le basi che ospitano questi ordigni nucleari in Italia - riporta il Messaggero - sono due: quella di Aviano, nei pressi di Pordenone, e quella di Ghedi, nei pressi di Brescia. E' lì che sarebbero custoditi gli ordigni B61-11, il cui controllo è affidato agli armieri americani del 704esimo squadrone Munitions Support Squadron. (In foto: aerei della NATO durante un'esercitazione)

Le bombe atomiche degli Stati Uniti in Italia - così come quelle conservate negli altri Paesi europei che partecipano alla condivisione - come specificato in precedenza rimangono sotto l’assoluto controllo e custodia di Washington. I Paesi che ospitano gli ordigni, insomma, non possono utilizzarle

Il ruolo dei Paesi che ospitano queste bombe è quello di fornire supporto militare con aerei a “duplice capacità”, cioè che possono trasportare sia armi convenzionali sia armi atomiche. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, i circa venti ordigni conservati a Ghedi sono compatibili con gli agganci sub-alari dei Tornado italiani, mentre le restanti armi nucleari di Aviano possono essere montate sui velivoli americani F-15E ed F-16. (In foto: aerei della NATO durante un'esercitazione)

Secondo l’Alleanza “la condivisione nucleare gioca un ruolo vitale nelle interconnessioni della NATO e rimane una delle componenti vitali delle garanzie di sicurezza dell’area euro-atlantica”

Le testate presenti nelle basi italiane sono da tempo sulla lista Usa per un ammodernamento. Per questo il volo avvenuto a metà aprile del Globemaster III Boeing C-17A dell'Usaf, l'unico autorizzato a trasportare ordigni atomici in trasferimento, è parso quantomeno singolare: è atterrato a Ghedi e dopo pochissimo è ripartito per Aviano. L'ipotesi è che fosse iniziata l'operazione di sostituzione dei vecchi ordigni nucleari B61-11 con i nuovi B61-12, teleguidabili e trasportabili solo dai nuovi F35A, che entro il 2030 dovrebbero sostituire anche i Tornado italiani.
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