Omicidi Villa Pamphilj, si cerca trolley nel Tevere. Oggi udienza su estradizione Kaufmann

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Gli investigatori stanno scandagliando anche il fiume e le banchine alla ricerca degli effetti personali di Anastasia Trofimova, trovata morta insieme alla figlia Andromeda lo scorso 7 giugno. Del duplice omicidio è accusato Francis Kaufmann, arrestato in Grecia. Oggi comparirà davanti ai giudici che dovranno esaminare la richiesta di estradizione avanzata dalle autorità italiane

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Proseguono le indagini sul duplice delitto di Anastasia Trofimova e della figlia Andromeda, trovate morte a Villa Pamphilj lo scorso 7 giugno. Si cercano anche nel fiume Tevere e nelle banchine gli effetti personali della donna. Intanto oggi Francis Kaufmann, l’uomo arrestato in Grecia e accusato di duplice omicidio, comparirà davanti ai giudici greci, per l'udienza in Corte d'Appello, che dovranno esaminare la richiesta di estradizione avanzata solamente dalle autorità italiane.

Le indagini in Italia

Nelle ricerche degli oggetti di Anastasia Trofimova sono impegnati i poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Roma, gli agenti dello Sco della Polizia di Stato, e i sommozzatori. Nell'ultimo avvistamento Kaufmann era con un trolley che poi non era però con lui in aeroporto a Fiumicino. Intanto gli investigatori hanno ascoltato il proprietario di un appartamento a Campo de' Fiori dove il 46enne con la compagna e la figlia di quest'ultima avrebbe dormito ad aprile. L’uomo avrebbe riferito di aver ricevuto un acconto da Kaufmann che poi sarebbe andato via senza saldare il soggiorno completo.

La difesa di Kaufmann

Ieri Kauffman si è avvalso della facoltà di non rispondere nell'ambito di un atto istruttorio richiesto dalla Procura di Roma tramite un Ordine europeo di indagine (Oei). “Sono innocente, non le ho uccise io. Prima di rispondere devo però consultarmi con l'avvocato e parlare con il Consolato Americano", si è llimitato a dichiarare davanti ai magistrati romani nel corso dell'interrogatorio svolto in video-collegamento dal tribunale di Larissa, in Grecia, dove l'uomo è detenuto. 

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L’estradizione

Alla richiesta di estradizione avanzata dalle autorità italiane, l'indagato si è già opposto, portando così ad allungare le procedure. I giudici si riserveranno la decisione, che potrebbe arrivare nelle prossime settimane: hanno circa sessanta giorni di tempo per emettere un provvedimento.

Le ultime ricostruzioni

Secondo gli inquirenti la piccola Andromeda è morta per strangolamento la sera del 6 giugno, poche ore prima del suo ritrovamento nel polmone verde della Capitale, a circa 200 metri dal corpo della madre. Per le cause del decesso della ragazza russa, che sarebbe stata morta alcuni giorni prima - forse la notte tra il 3 e il 4 giugno - gli inquirenti attendono i risultati dell'esame istologico, visto che sul corpo non sono stati individuati evidenti segni di violenza. Secondo quanto ricostruito, Kaufmann, Anastasia e la piccola Andromeda avrebbero vissuto per almeno due settimane a villa Pamphilj, dormendo su giacigli di fortuna. Il cellulare del californiano risulta spento dal 4 giugno. Con il corpo della donna ancora nel parco, l'uomo avrebbe vagato per Roma insieme alla bambina per almeno 48 ore. Il 5 giugno viene fermato nei pressi di largo Argentina, ubriaco, sempre con la piccola in braccio. Agli agenti mostra il suo passaporto americano intestato a Rexal Ford, uno dei tanti alias che l'uomo utilizzava. Il giorno dopo, la bambina viene uccisa, sempre all'interno di villa Pamphilj, dove viene lasciata a poca distanza da una siepe. Ci sono poi cinque giorni di "buco", in cui l'indagato, con ogni probabilità, avrebbe cercato di far sparire le tracce dell'omicidio, a cominciare dai vestiti della ragazza, che è stata trovata nuda, coperta solo da un telo di plastica nero. L'11 giugno il 46enne si imbarca su un volo per la Grecia. Il biglietto è stato acquistato con la sua carta di credito. Sull'isola di Skiathos viene arrestato dalla polizia greca, in stretto contatto con quella italiana, e trasferito nel penitenziario di Larissa, dove ora attende la decisione dei giudici sulla sua estradizione.

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Nessuna collaborazione

Secondo quanto emerso da fonti investigative, Kaufmann avrebbe mostrato sin dall'inizio un comportamento definito "evasivo e provocatorio", rifiutando sistematicamente ogni collaborazione. Durante la breve udienza, avrebbe pronunciato frasi sconnesse e accusatorie nei confronti delle autorità italiane, parlando apertamente di un "complotto" ai suoi danni. Intanto, gli investigatori italiani stanno effettuando l'analisi delle tre carte di credito che il 46enne aveva con sé.

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