È di tre morti, quattro dispersi e cinque feriti gravi il bilancio dell'incidente alla centrale elettrica Enel del lago sull'Appennino bolognese. Una turbina è esplosa al piano -8 dell'impianto. Il crollo ha travolto almeno 12 tecnici che lavoravano su adeguamenti dell'impianto. Le vittime avevano 36, 45 e 73 anni. Proseguono le ricerche dei dispersi, tra le macerie e sott'acqua. Mattarella ha auspicato che sia fatta piena luce su quanto accaduto
È di tre morti, quattro dispersi e cinque feriti gravi il bilancio dell'incidente di ieri alla centrale elettrica Enel del lago di Suviana, sull'Appennino bolognese. Una turbina è esplosa al piano -8 dell'impianto. Il crollo ha travolto almeno 12 tecnici (molti di ditte esterne) che lavoravano su adeguamenti della centrale. Le vittime avevano 36, 45 e 73 anni. Proseguono le ricerche dei dispersi, tra le macerie e sott'acqua. Verifiche sul collaudo e sui subappalti dei lavori. La Procura ha aperto un fascicolo per disastro colposo e omicidio colposo. Domani a Bologna sciopero e grande manifestazione contro le morti sul lavoro indetti da Cgil e Uil: "Non si sa per chi lavoravano le vittime". Inchiesta al via, accertamenti e consulenze ai periti.
Gli approfondimenti:
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- CHI ERANO LE VITTIME
- IL RACCONTO DI UN SUPERSTITE
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Le ricerche dei dispersi proseguono ma le speranze sono poche. VIDEO
Chi erano le vittime dell’incidente nella centrale
Le tre vittime identificate nella strage alla centrale elettrica Enel del lago di Suviana sono Vincenzo Franchina, 36 anni, di Sinagra (Messina), Pavel Petronel Tanase, nato in Romania, di Settimo Torinese (Torino), di 45 anni, e Mario Pisani, nato a Taranto e residente a San Marzano di San Giuseppe (Taranto), 73 anni. Proseguono le ricerche, particolarmente complicate, dei quattro dispersi. I RITRATTI
Riprese le ricerche dei dispersi: "Poche speranze"
Le ricerche dei quattro dispersi della centrale di Suviana sono riprese alle otto di sera, dopo una giornata passata a ristabilire le condizioni di sicurezza per permettere l'intervento dei Vigili del fuoco. Per farlo è stata messa in sicurezza una condotta che rischiava, in caso di rottura di una valvola, di far travolgere i soccorritori dall'acqua. Sono stati prelevati gli oli presenti nella vasca al centro delle operazioni e poi sono entrate in campo le pompe idrovore, per eliminare l'acqua che dalla notte scorsa entrava nella centrale. Per aiutare i pompieri, Enel ha anche abbassato il livello del bacino di Suviana di almeno un metro, anche se non è escluso che poi abbia proseguito. Ora si andrà avanti per tutta la notte ai livelli meno 8, meno 9 e meno 10. Con quali speranze, nessuno si fa eccessive illusioni: "Non stiamo lavorando con molte speranze di trovare vivi i dispersi, lo scenario che abbiamo davanti non ci dà questa idea", aveva detto già di prima mattina Luca Cari, dirigente comunicazione dei Vigili del fuoco. Per ora però il bilancio resta quello del primo giorno: tre morti, quattro dispersi, cinque feriti.
Bernabei: "Stiamo lavorando con le autorità per accertare cosa non ha funzionato"
Nell'esprimere innanzitutto "cordoglio per questo evento tragico", l'ad Bernabei ha spiegato che "stiamo lavorando e lavoreremo con le autorità per accertare cosa non ha funzionato. Adesso è presto per dirlo e stiamo lavorando con i vigili del fuoco e la protezione per accertare i fatti quanto prima perché in questo evento, per quello che si è prodotto, il danno che si è manifestato è enorme ma il danno più importante è quello in termini di vite umane: Adesso è il momento di stare vicino alle persone, alle famiglie". Il manager ha aggiunto che "allo stesso tempo si deve lavorare in modo coordinato e in sicurezza per cercare i dispersi". Alla centrale, ha proseguito Bernabei, "il primo collaudo erastato fatto già mesi fa e poi è cominciato il secondo collaudo. Questa centrale è composta da due gruppi speculari, erano già terminate le attività di montaggio e collaudo del primo gruppo e terminate le attività di montaggio del secondo gruppo. In questi giorni erano in corso le prove di funzionamento quindi il collaudo del secondo gruppo quando è successo l'evento".
Bernabei: "Coinvolti lavoratori specializzati"
"Le persone che stavano nella centrale quando è successo l'evento sono persone che lavorano per queste aziende, che abbiamo scelto, leader nel settore, riconosciute in modo universale, prestigioso, come Siemens, Voith e Abb oltre che per Enel Green Power". Lo ha detto l'amministratore delegato di Enel Green Power Salvatore Bernabei a 'Cinque minuti' rispondendo a Bruno Vespa che aveva chiesto perché i sindacati dicono che non si sapeva per chi lavorassero le persone coinvolte nell'incidente della centrale idroelettrica di Suviana. "Proprio per come lavoriamo - ha spiegato Bernabei - questa è una centrale i cui lavori erano stati pianificati già dal 2022 e dato l'elevato grado di specializzazione, parliamo di un aggiornamento tecnologico, abbiamo scelto le aziende leader nel settore riconosciute in modo universale, prestigioso come Siemens, Voith e Abb quindi le persone che stavano nella centrale quando è successo l'evento sono persone che lavorano per queste aziende oltre che per Enel Green Power".
Comandante Vvf: "Ricerche sospese per qualche ora"
La centrale "è un edificio che va in profondità a poco piu di 40 metri sotto il livello del lago. Ovviamente questa centrale si sviluppa in profondità - ha spiegato il comandante regionale dell'Emilia Romagna dei Vigili del Fuoco, Francesco Notaro - perche c'è necessità che l'acqua che arriva da monte da un'altezza maggiore arrivi con una potenza tale da porter fare girare le turbine che trasformano questa forza motrice meccanica in energia elettrica". L'esplosione, ha proseguito Notaro, "ha distrutto quella parte di edificio all'interno del quale era contenuta la turbina e il generatore di corrente. Poi si è allagato il piano -9 e il piano -8 inizialmente presentava solo dei crolli di solaio dove stavamo ricercando ancora delle vittime". "Abbiamo ripreso le ricerche che sono state sospese per qualche ora - ha detto ancora - in quanto l'acqua che ieri sera aveva raggiunto il livello -9 si era stabilizzata verso le 10:22 poi ha cominciato a risalire nuovamene quindi c'era il rischio anche per i soccorrittori di essere invasi dall'acqua".
Comandante Vvf: "Impressionato dai volti dei colleghi"
Quando è sceso nella centrale idroelettrica di Suviano il comandante regionale dell'Emilia Romagna dei Vigili del Fuoco, Francesco Notaro, è rimasto impressionato dalle facce dei colleghi che risalivano: "Sì perche soprattutto nei primi momenti non c'era certezza di quante persone c'erano da soccorrere, erano rimaste incastarate", ha risposto a Bruno Vespa a 'Cinque minuti su Rai1. "Certamente alcuni degli operai erano riusciti ad uscire fuori da soli e soccorsi dal 118. Nei piani più giù sono andati solamente gli operatori piu esperti e individuato al piano -8 le prime tre vittime che nel corso della serata di ieri sono state recuperate", ha raccontato Notaro. "Quando sono arrivato sul posto c'era ancora molto fumo quei piani erano accessibili solo muniti di autoprotettore e di dispositivi di protezione individale quindi anche la visibilità non era ancora ottima per iniziare le ricerche nei piani sotterranei", ha ricordato ancora l'ingegnere dei vigili del fuoco.
Dipendente Engineering: "Vivo perché in mutua"
"In questi giorni sono in mutua, mi sono fatto male fuori dal lavoro. Ma eravamo già stati all'interno della centrale di Suviana, almeno 4-5 volte". A raccontarlo è Diego Ottonello, operaio di 45 anni da due anni dipendente dell'azienda Engineering automation srl, che ha sede legale a Mele (Genova), per la quale lavoravano le vittime. "C'ero stato anche io - continua - prima di farmi male. Andavamo sempre con il nostro titolare, Mario Pisani (una delle vittime, ndr), che ci spiegava cosa fare. I miei colleghi sapevano cosa fare, non escludo ci sia stato qualche altro problema". "Loro erano andati là per effettuare una supervisione ad un lavoro che era già stato fatto da altri. Non dovevano neanche trovarsi lì. Erano brave persone, grandi lavoratori".
Un superstite: "Una fiammata, lo scoppio e poi il fumo"
Una fiammata, lo scoppio e poi il fumo. È conciso il racconto fatto da un sopravvissuto dell'esplosione avvenuta alla centrale idroelettrica di Bargio sul lago di Suviana, nel Bolognese. LE PAROLE DI UN SOPRAVVISSUTO
Da Enel Green Power un fondo da 2 milioni
Enel Green Power, "a seguito del grave incidente occorso nella centrale di Bargi (Bologna), ha istituito un fondo immediato di due milioni di euro per consentire alle persone coinvolte e alle loro famiglie di far fronte alle prime necessità e urgenze". Lo annuncia l'azienda in una nota. "Fin dalle prime ore dell'accaduto, Enel Green Power si è adoperata per fornire assistenza attraverso l'invio sul posto e presso gli ospedali dove sono ricoverati i feriti di un team di psicologi, la messa a disposizione di camere d'albergo e sostegno logistico per i nuclei famigliari coinvolti. Enel Green Power - conclude la nota - sarà vicina in ogni modo ai feriti e alle famiglie delle vittime".
Analisi Arpae sulle acque del lago
Arpae ha fatto tre tipologie di prelievi delle acque intorno alla centrale: due nel lago, uno di fronte all'impianto e uno al centro del bacino, e un terzo all'interno della vasca dove si stanno eseguendo le operazioni. Lo ha spiegato Irene Priolo, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna e assessora alla Protezione Civile. "Questi prelievi dovranno caratterizzarsi dal punto di vista della presenza di olii e idrocarburi che noi abbiamo in superficie all'interno dell'acqua", ha detto. Hera, gestore dell'idropotabile, "a sua volta sta svolgendo dei campionamenti in continuo, per valutare la presenza di questi olio e idrocarburi. Non se ne stanno rilevando, quindi le indagini stanno andando bene e soprattutto a livello precauzionale ha messo anche una barriera utile per assorbire eventuali idrocarburi che in questo momento non presenziano". I risultati delle analisi di Arpae arriveranno domattina, ma il campionamento proseguirà.
Abbassato di un metro il livello del lago
Enel ha abbassato il livello del lago di Suviana "per consentire ai Vigili del fuoco di fare una migliore ispezione delle opere che sono poste nell'impianto stesso". Lo ha detto la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Irene Priolo, assessora con delega alla protezione civile. "Non c'è nessuno svaso massivo del lago di Suviana, sono parametri di gestione che si fanno regolarmente quando ci sono operazioni di emergenza di questo genere", ha detto. Il livello del lago è stato abbassato di circa un metro, si potrà arrivare fino a 5-7 metri.
Vvf: "Alle 20 riprendono le ricerche dei dispersi"
"Entro questa sera riprenderanno le operazioni con il personale e quindi riprenderemo a tutti gli effetti la ricerca massiva all'interno dei piani meno 8, meno 9 e meno 10 dove pensiamo di trovare le persone che sono rimaste coinvolte in questo incidente", dice Calogero Turturici, comandante provinciale dei Vigili del fuoco, fuori dalla centrale del lago di Suviana, precisando che le ricerche ripartiranno dalle 20. "Abbiamo stabilizzato il rischio idraulico all'interno del pozzo, c'era una condotta premente che poteva essere un rischio inaccettabile per gli operatori di soccorso". "Intanto che abbiamo messo in sicurezza la condotta - ha spiegato Turturici ai cronisti - abbiamo continuato a fare del monitoraggio strumentale al livello meno 9". Per intervenire "è stata svuotata dall'acqua la pressione che minacciava, in caso di rottura catastrofica della valvola di fondo, di invadere il locale con circa 11mila metri cubi di acqua che spingevano a una pressione di circa 45 atmosfere. Adesso possiamo procedere in sicurezza"
Il parere dell'esperto sulle cause dell'esplosione
Ai microfoni di Sky TG24 il docente di Idraulica del Politecnico di Milano, Francesco Ballio, spiega cosa potrebbe aver causato l'esplosione nella centrale idroelettrica di Bargi. L'INTERVISTA
Idrovore al lavoro per svuotare locali allagati
Stanno proseguendo le operazioni per svuotare i locali allagati dove si sono verificati lo scoppio e il crollo. In base a quanto si apprende, con alcune idrovore si sta aspirando l'acqua, un intervento che richiederà ancora alcune ore. Al termine, in base alle prime informazioni, si dovrà rimuovere uno strato di olio, poi i detriti. Solo a quel punto si riprenderanno le operazioni per cercare i quattro dispersi. In volo, nel tardo pomeriggio, si sono alzati anche i droni. Sembra che poi si possa tentare, con i sommozzatori, l'accesso ai locali crollati anche entrando da alcune grate, da cui esce l'acqua e che si sta valutando come via di accesso.
Inchiesta per disastro e omicidio colposo
Disastro colposo e omicidio colposo. Sono questi i reati ipotizzati nel fascicolo aperto dalla Procura di Bologna sull'incidente nella centrale idroelettrica di Bargi, sul lago di Suviana, nell'Appenino tosco-emiliano. Del caso si stanno occupando il Procuratore capo Giuseppe Amato e il pm Flavio Lazzarini.
Ue: "In contatto con l'Italia su soccorsi"
La Commissione europea segue "da vicino gli sviluppi e le operazioni di salvataggio" dopo l'esplosione alla centrale idroelettrica di Bargi, al lago di Suviana, sull'appennino bolognese, ed è "in contatto con le autorità italiane e con Enel". Lo riferisce su X la commissaria Ue all'Energia, Kadri Simson. "Sono profondamente addolorata per il tragico incidente. Il mio pensiero va alle famiglie delle vittime e dei feriti o ancora dispersi", aggiunge.
Schlein: "Tragedia inaccettabile"
Musumeci: "In arrivo a Suviana un team della Protezione civile"
Un team del Dipartimento nazionale della Protezione civile sta raggiungendo a Suviana (Bologna) il luogo dell'esplosione per rafforzare il coordinamento delle strutture operative che sono impegnate nelle operazioni di soccorso e per supportare la Regione Emilia-Romagna: lo annuncia il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci. "Non posso che esprimere profondo cordoglio per le vittime e la mia vicinanza alle famiglie dei dispersi", aggiunge. "Desidero anche ringraziare tutti i soccorritori che da martedì pomeriggio sono in azione per portare avanti le difficili operazioni di ricerca".