Vittorio Emanuele di Savoia, dai diamanti alle ville: l’eredità a moglie e figlio
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Nel 2016 alcuni media svizzeri hanno stimato in 1,5 milioni di euro la fortuna della famiglia. Nel patrimonio accumulato dal principe sono incluse proprietà immobiliari sparse in Europa. Alla nascita della Repubblica, nel 1946, i gioielli della Corona - dal valore di circa 1 milione di euro - furono confiscati e affidati alla Banca d’Italia
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- Con la morte di Vittorio Emanuele di Savoia per la famiglia si apre la questione dell’eredità. Un testamento, non ancora reso pubblico, decreterà la suddivisione del patrimonio appartenente al figlio dell’ultimo Re d’Italia
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- Secondogenito di Umberto II e Maria Josè del Belgio, Vittorio Emanuele di Savoia è morto a 86 anni il 3 febbraio nella sua casa di Ginevra, dove viveva con la moglie Marina Doria. I funerali si terranno sabato 10 febbraio nel Duomo di Torino e alle esequie si parteciperà solo su invito. Successivamente le ceneri dell'ex reale saranno sepolte nella basilica di Superga
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- Nel 1978 il principe fu indagato per la morte del 19enne Dirk Hamer. Per l'accusa di omicidio volontario nel 1991 fu assolto dal tribunale di Parigi. A metà anni Duemila finì in carcere per lo scandalo Vallettopoli e, intercettato durante la detenzione, rivelò a un compagno di cella di essere stato lui a sparare al giovane
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- Nonostante l’esilio in Portogallo subito dopo la proclamazione della Repubblica, nel giugno 1946, e gli scandali che si sono susseguiti negli anni, l’ex famiglia reale ha mantenuto intatta buona parte del suo patrimonio
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- Come riportato nel 2016 dal quotidiano svizzero Swissinfo.ch, la fortuna di Casa Savoia era stimata in circa 1,4 milioni di franchi svizzeri, pari a 1,5 milioni di euro. L'ex famiglia reale tuttavia ha mantenuto massimo riserbo e una cifra esatta al momento è sconosciuta
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- Nel patrimonio sono incluse numerose proprietà immobiliari a partire dalla villa di mille metri quadrati a Ginevra, in Svizzera, dove Vittorio Emanuele di Savoia viveva insieme alla moglie Marina Doria
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- I due coniugi possedevano tuttavia altre proprietà tra Roma, la Corsica, il Portogallo e Gstaad, nei pressi di Berna sempre in Svizzera. Ma non è esclusa l'esistenza di altre ville a suo nome sparse in Europa
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- Dal testamento sarebbero esclusi i gioielli della Corona confiscati subito dopo la nascita della Repubblica e affidati alla Banca d’Italia. Vittorio Emanuele di Savoia ha più volte tentato di riavere indietro i preziosi senza però mai ricevere un riscontro positivo nonostante, come affermato da Luigi Einaudi, la formula dell’affidamento era definita “vaga” in vista forse di un ritorno futuro dei Savoia
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- Nel cofanetto conteso tra Casa Savoia e Banca d’Italia si contano migliaia tra brillanti e perle, oltre a un diamante rosa montato su una grande spilla e il diadema della Regina. Il valore dei preziosi ammonterebbe a circa 300 milioni di euro, ma l'ultima valutazione nota è del del 1976 e stimava 2 miliardi di lire, pari a 1 milione di euro
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- In attesa della lettura del testamento ufficiale il candidato naturale all’eredità di Vittorio Emanuele di Savoia sembra essere il figlio Emanuele Filiberto. Ma non è escluso che l’ex reale possa aver incluso nell’eredità anche la moglie Marina Doria e le nipoti Vittoria e Luisa di Savoia