Maltempo, nubifragio su Milano. Esonda il Seveso: strade allagate e traffico in tilt. FOTO
Nella notte forti piogge hanno colpito il capoluogo lombardo e la Brianza. Il fiume Seveso ha superato gli argini provocando allagamenti. Chiuse alcune strade e alcune fermate della metropolitana M3 (poi riaperta), con grossi disagi per la circolazione e i pendolari. Intense raffiche di vento. Nel primo pomeriggio è comunciato a diminuire il livello dell'acqua
- Un violento nubifragio ha colpito la scorsa notte Milano e la Brianza. Nel capoluogo lombardo è esondato il fiume Seveso, provocando disagi e allagamenti. Diverse le strade chiuse, così come alcune fermate della metropolitana M3 poi riaperte. In mattinata registrate anche intense raffiche di vento, che hanno sferzato alberi e impalcature e reso difficile ai passanti camminare con gli ombrelli aperti. Nel primo pomeriggio è comunciato a diminuire il livello dell'acqua
- Il Seveso è esondato intorno alle 6 nell'area nord di Milano, a Niguarda. Il fiume ha superato gli argini in via Valfurva, a Ca' Granda. Per precauzione sono state evacuate anche le comunità nel parco Lambro per l'innalzamento delle acque dell'omonimo fiume
- Tra le strade allagate viale Fulvio Testi, importantissima arteria di ingresso e uscita dalla città. La polizia, poi, ha dovuto chiudere alcune strade finite sott’acqua. La circolazione è quindi andata in tilt. Allagati anche i sottopassi Negrotto e Rubicone
- Nei filmati e nelle foto scattate dai cittadini e postati sui social si vede l'acqua uscire a fiotti dai tombini e in alcune vie arrivare a metà delle portiere delle auto parcheggiate. "Noi abitiamo in viale Sarca - scrive una condomina - è impossibile uscire di casa". Acqua molto alta anche in piazzale Farina, in piazzale Istria e alla fine di viale Suzzani. Circolazione bloccata, come detto, anche in viale Fulvio Testi
- Le strade dove i livelli dell'acqua fuoriuscita dal Seveso hanno reso quasi impossibile salire in auto e transitare sono principalmente quelle intorno a viale Ca' Granda, viale Zara, viale Fulvio Testi, viale Suzzani, tutte importanti direttrici da e verso il Nord Milano e l'hinterland
- La stazione di Porta Garibaldi allagata
- Le forti piogge della notte, con molti fulmini, sono state accompagnate stamattina da intense raffiche di vento: hanno sferzato alberi e impalcature e strappato ombrelli, fino a far cadere alcuni passanti. Il centralino dei Vigili del fuoco è stato preso d'assalto per una miriade di problemi inerenti tetti, tegole, rami e cantine allagate
- In mattinata si sono verificati anche alcuni blackout nella zona tra Maggiolina e Niguarda. A complicare le cose dopo il nubifragio, infatti, la mancata erogazione di corrente in via Lario, parte di viale Zara, piazzale Lagosta
- A causa del violento temporale sono andati in tilt i server che controllano i diversi e principali servizi informatici del Palazzo di Giustizia milanese. Per tutta la giornata negli uffici le attività informatiche di vario genere sono rimaste bloccate perché con i computer non era possibile accedere a nulla, se non alla posta elettronica. Tanto che molti magistrati che dovevano depositare o ricevere atti, anche in scadenza, non hanno potuto farlo
- Anche la superstrada Milano-Meda è stata bloccata da allagamenti e lunghe code a causa del maltempo in più punti, dalla Brianza a Milano. E proprio a Meda è esondato il torrente Tarò, con conseguenze su tutta la circolazione stradale. Inoltre un guasto alla linea ferroviaria, tra Mariano Comense e Seveso, ha procurato ritardi anche alla circolazione dei convogli Trenord
- Disagi anche nella provincia di Milano. A Mediglia i vigili del Fuoco di Gorgonzola hanno soccorso una donna rimasta bloccata in auto con i suoi due bambini a causa di un albero caduto per il forte vento. Una trentina gli interventi effettuati che hanno riguardato principalmente la caduta di rami, allagamenti di cantine e per il forte vento di alcuni cartelloni pubblicitari
- In Lombardia sono oltre 170 gli interventi deivigili del fuoco per allagamenti di strade, sottopassi e scantinati: maggiori criticità a Milano, dove il fiume Seveso è esondato interessando il centro abitato in zona Niguarda, e nel Monzese, dove a Meda è esondato il fiume Tarò. A Brescia, a causa del raggiungimento del livello di guardia della diga di Dazarè sul lago d’Idro, è stata disposta l’apertura delle chiuse. In previsione di una possibile esondazione del fiume Caffaro sono state evacuate 250 persone a Bagolino e 100 persone a Ponte Caffaro
- "Grazie ai Vigili del Fuoco, alla Protezione civile, alle forze dell'ordine e a tutti coloro che, senza fermarsi un attimo, sono al lavoro per dare sostegno a chi è alle prese con i maggiori disagi a causa del maltempo a Milano e nel resto della Lombardia. C'è il massimo impegno per riportare alla normalità le zone colpite", ha scritto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, sui suoi profili social
- "Questa notte la nostra città è stata colpita da una 'bomba d'acqua' di notevoli dimensioni. L'ultimo evento paragonabile risale al 2014", ha spiegato sulle sue pagine social il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. "L'evento è durato circa sei ore e ha portato a un flusso di acqua sulla città di 60/70 mü al secondo, a fronte di una capacità di assorbimento delle nostre tombinature di circa 40 mü al secondo - ha concluso -. Fra un mese avremo a disposizione la vasca di Bresso, avrebbe aiutato molto"
- "Segnalo che ieri sera era stata diramata dalla Protezione Civile regionale un'allerta gialla, quindi, in teoria, non preoccupante. Non è certo un'accusa, ma la constatazione di quanta imprevedibilità ci sia nelle condizioni metereologiche" ha detto Sala. "Da questa notte stiamo lavorando con grande intensità, ora favoriti da condizioni meteo migliori. Queste condizioni dovrebbero rimanere tali fino a giovedì, poi potrebbe esserci un nuovo sensibile peggioramento"
- "Il bacino del Seveso ha perso ogni capacità di laminare eventi di piena, e soprattutto siamo del tutto impreparati rispetto agli eventi catastrofali che il cambiamento climatico rischia di rendere sempre più frequenti e intensi", afferma Lorenzo Baio, vicepresidente di Legambiente Lombardia. "Colpa del troppo cemento che ha rivestito il territorio, restringendo gli alvei del torrente e dei suoi affluenti, impedendo l'infiltrazione delle acque nel suolo e accelerando la corsa delle onde di piena verso il capoluogo milanese"
- Secondo Legambiente, "non si può pensare di gestire la sicurezza idraulica solo con una vasca alle porte della città, concepita per assorbire onde di piena generate da eventi meteorici intensi ma localizzati. Occorre invece un sistema di gestione esteso all'intera asta torrentizia, è urgente accelerare sulle vasche di Varedo dell'area ex-SNIA, e su quelle di Lentate sul Seveso, le uniche in grado di far fronte a eventi di natura catastrofale"
- "Non bastano le opere ingegneristiche: se non si invertirà l'aggressione al territorio e ai corsi d'acqua anche le vasche più grandi tra quelle previste sono destinate a diventare obsolete nell'arco di pochi lustri," conclude Lorenzo Baio. "Bisogna smettere di impermeabilizzare il suolo e restituire ai torrenti un alveo degno di questo nome, rimuovendo arginature rigide e ripristinando la valle del Seveso ovunque possibile, perfino all'interno della città di Milano"
- Il Comune di Milano intanto ha fatto sapere che sono terminati i lavori per la vasca al Parco Nord. Nei primi giorni di novembre verrà usata acqua di falda per riempire di pochi cm la vasca e testare le apparecchiature elettromeccaniche. Poi è previsto lo svolgimento di un'ulteriore prova funzionale con il riempimento della vasca attraverso l'immissione delle acque del Seveso e la reimmissione nel torrente e successivamente l'attivazione e l'entrata in funzione della vasca
- Allagamenti nel quartiere Isola