
Violenza sessuale, per 86% responsabilità della famiglia, il 42% vuole pene più severe
Secondo la rilevazione Quorum/YouTrend per Sky TG24, quasi la totalità degli intervistati considera i casi di violenza sessuale molto o abbastanza diffusi in Italia. Per il 66% i casi sono in aumento rispetto al passato e la stessa percentuale si dichiara favorevole all’introduzione della castrazione chimica per i colpevoli. Educare i ragazzi (maschi) è nettamente la risposta più scelta come soluzione alla violenza (83%)

Il tema della violenza sessuale è al centro dell’ultimo sondaggio Quorum/YouTrend per Sky TG24. Secondo la rilevazione, quasi la totalità degli intervistati (l’89%) considera i casi di violenza sessuale molto o abbastanza diffusi in Italia. La consapevolezza sembra più diffusa fra gli over 55 (95%) rispetto alle altre fasce d’età
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L’aumento è confermato dai dati di Istat e Polizia di Stato elaborati da YouTrend: fra il 2016, anno in cui si è toccato il minimo storico di denunce, e il 2022 c’è stato un aumento del +52%
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Secondo gli intervistati, il fattore che contribuisce maggiormente ai casi di violenza sessuale è la carente educazione relazionale e sessuale data dalle famiglie (86%)
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Il comportamento e l’abbigliamento delle donne vittime di violenza è un fattore per il 26% degli intervistati

Fra i fattori emergono alcune connotazioni politiche: gli elettori del Pd indicano soprattutto la cultura patriarcale (93%) e l’educazione carente familiare (93%) e scolastica (86%), mentre gli elettori di centrodestra attribuiscono maggior peso all’indole violenta dei singoli uomini (87%) e alla pornografia (85%), oltre che alle famiglie (85%)

Educare i ragazzi (maschi) è nettamente la risposta più scelta come soluzione alla violenza (83%), mentre il 14% dice che sarebbe più efficace insegnare alle ragazze a proteggersi

Il 66% degli intervistati si dichiara favorevole all’introduzione della castrazione chimica per i colpevoli di violenza sessuale

Si notano anche qui evidenti differenze politiche: la percentuale sale fra gli elettori di Fdi (79%) e degli altri partiti di centrodestra (87%), mentre scende al 48% fra quelli del Pd

Denunciare una violenza per una donna resta difficile secondo il 74% della popolazione, mentre il 20% dei rispondenti indicano che sia molto o abbastanza facile

Fra le misure per rendere più semplice denunciare una violenza spicca la garanzia di un totale anonimato (32%) e il divieto di divulgazione giornalistica dei dettagli (21%). La richiesta di anonimato è più alta al Sud, dove sale al 35%

Per contrastare la violenza nel lungo periodo, la misura più indicata è un aumento delle pene detentive

L’aumento delle pene detentive è indicato soprattutto dagli elettori di centrodestra. Fra gli elettori del Pd, invece, spicca l’introduzione di un’educazione sessuale e affettiva nelle scuole, mentre fra quelli del Movimento 5 Stelle prevale l’aspirazione a una legge che chiarisca la necessità del consenso, sullo stampo della legge spagnola “Solo sì es sì”

Il 58% degli intervistati si definisce molto o abbastanza femminista. Fra donne (62%) e uomini (52%) c’è un divario abbastanza contenuto

I numeri utili contro la violenza sessuale

Altro tema del sondaggio è la politica. Cala la fiducia nei leader di centrodestra (tra 1 e 3 punti percentuali). In recupero i leader di opposizione: bene sia Schlein (+2%) sia Conte (+3%), oltre a Renzi e Calenda (rispettivamente +3% e +1% di fiducia)

In calo anche i giudizi positivi sul governo Meloni (-2%)

Per quanto riguarda le intenzioni di voto, si registra un balzo di Fratelli d’Italia (+1,6%), soprattutto ai danni della Lega. In lieve calo gli altri partiti principali, tranne Azione (+0,5%)

Nota metodologica. Sondaggio svolto con metodologia CAWI tra il 29 e il 31 agosto 2023 su un campione di 800 intervistati rappresentativi della popolazione maggiorenne residente in Italia, indagata per quote di genere ed età incrociate stratificate per titolo di studio e ripartizione ISTAT di residenza. Il margine d’errore è del +/- 3,5% con un intervallo di confidenza del 95%
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