
Il sondaggio: per il 40% degli italiani la situazione finanziaria familiare è peggiorata
Secondo l'ultima rilevazione Quorum/YouTrend per Sky TG24, nell’ultimo anno la condizione economica per il 91% degli intervistati non è migliorata. Su questo l’inflazione ha avuto un impatto molto o abbastanza forte per il 77% delle famiglie. Ma c’è indecisione su come reagire. Generi alimentari e bollette i settori con i rincari più evidenti. Tutti d’accordo con l’adeguamento dei salari all’inflazione

Per un’ampia fetta di italiani (il 40% degli intervistati) nell’ultimo anno la condizione economica familiare è peggiorata. Più in generale, per il 91% non è migliorata, come emerge dall’ultimo sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca Quorum/YouTrend per Sky TG24
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QUANTO HA PESATO L'INFLAZIONE - Sul peggioramento delle finanze degli italiani sicuramente l’inflazione ha avuto un impatto: è stato molto o abbastanza forte per il 77% delle famiglie, in particolare nel Mezzogiorno
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I MAGGIORI AUMENTI DI PREZZI - Che l’inflazione sia stato un dato generalizzato si nota anche dal fatto che i prodotti alimentari (52%) e le bollette (29%) sono per distacco i due settori nei quali più italiani hanno riscontrato rincari. Seguono molto staccati carburanti, trasporti, ristoranti e viaggi
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Solo il 2% degli intervistati ha indicato abitazione e affitto come le voci di spesa in cui ha notato il maggior rincaro. Ancora meno coloro che hanno citato l'abbigliamento
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A COSA DARE PRIORITÀ - C’è grande indecisione sulla questione del contrasto all’inflazione: l’innalzamento dei tassi (con quel che ne consegue in termini di mercato del lavoro) non è la soluzione per il 41% degli intervistati, perché prima viene comunque il lavoro. Mentre il 34% preferirebbe fermare la crescita dei prezzi anche a costo di perdere posti lavorativi
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L'ADEGUAMENTO DEI SALARI - Pressoché unanime la convergenza sull’idea che si debbano adeguare i salari all’inflazione: è d'accordo l'85% degli intervistati
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La convergenza sull'idea di salari adeguati all'inflazione è molto alta per gli elettori di tutti i partiti. Tra i simpatizzanti del M5s fa registrare la percentuale più alta (94%) ma sfiora il 90% anche tra chi vota nel centrodestra
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LA RESPONSABILITÀ DELL'INFLAZIONE - Gli italiani pensano che l’inflazione sia responsabilità per lo più di fattori endogeni al sistema, ovvero dello sfruttamento e dell’amplificazione del fenomeno da parte degli speculatori finanziari e delle aziende, che avrebbero aumentato i prezzi artificiosamente più di quanto la situazione avrebbe richiesto

Il ruolo preminente di speculatori finanziari e aziende nell'aumento dell'inflazione è indicato sia dai partiti di maggioranza che da quelli di opposizione, da quelli di matrice populista e da quelli più "istituzionali"

La responsabilità è indicata in un fattore esogeno, la guerra in Ucraina, solo tra gli under 35. Per questa fascia di intervistati, il conflitto è stato il fattore principale per il dilagare dell’inflazione

IL PESO DELL'INFLAZIONE SULLE VACANZE - Per più di due terzi degli italiani, i rincari hanno inciso sulla scelta del fare (e dove) le vacanze estive. Ben il 68% ha risposto che i rincari hanno pesato "molto o abbastanza" nella decisione

FIDUCIA NEI LEADER POLITICI - Il sondaggio si è anche soffermato sulla politica. L'ultima rilevazione indica un calo generalizzato (tra 1 e 3 punti percentuali) della fiducia nelle personalità politiche sondate. In controtendenza il nuovo segretario di Forza Italia Antonio Tajani, che cresce di 3 punti sulla rilevazione della settimana scorsa, superando Salvini e mettendosi dietro a Mattarella (sempre molto apprezzato), Meloni e Conte

GOVERNO MELONI - Emerge anche un calo nel giudizio sull'esecutivo guidato da Giorgia Meloni: -2% di positivi e +1% di giudizi negativi

INTENZIONI DI VOTO - Per quanto riguarda le intenzioni di voto degli italiani, resta un'enorme fetta di persone che se si andasse al voto si asterrebbero o sarebbero indecise (42,5%). Il primo partito è sempre nettamente Fratelli d'Italia al 29,6%, seguita dal Pd (in calo al 19,4%) e dal M5s (al 15,5%). Cresce leggermente la Lega all'8,9% mentre Forza Italia scende al 6%

Nota metodologica - Sondaggio svolto con metodologia CAWI tra il 18 e il 20 Luglio 2023 su un campione di 802 intervistati rappresentativi della popolazione maggiorenne residente in Italia, indagata per quote di genere ed età incrociate stratificate per titolo di studio e ripartizione ISTAT di residenza. Il margine d’errore è del +/- 3,5% con un intervallo di confidenza del 95%
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