
Risultati Prove Invalsi, un maturando su 2 non capisce cosa legge. Divario Nord/Sud al 23%
Il Rapporto 2023 evidenzia difficoltà alle superiori anche per la Matematica: solo il 50%alla fine del percorso scolastico ha raggiunto il livello di base. Alle medie si è fermato il calo in Italiano e Matematica registrato tra il 2019 e il 2021, ma non si riscontra un'inversione di tendenza. Nella scuola primaria un bambino su 3 non ha le competenza base di Matematica. Diminuisce la dispersione scolastica implicita, ovvero gli studenti che terminano il ciclo di studi senza possedere le competenze di base

La metà dei giovani alla fine delle superiori non è in grado di comprendere quello che legge (solo il 51% degli studenti, -1% rispetto al 2022 raggiunge almeno il livello base), con un divario tra Nord e Sud che raggiunge la quota di 23 punti percentuali. È quanto emerge dal Rapporto Invalsi 2023, con il presidente Roberto Ricci che spiega: "È giusto dire che assistiamo a un effetto 'long Covid', è un'immagine appropriata, si fatica a tornare a livelli pre Covid. Gli apprendimenti sono un continuum, se si inseriscono discontinuità questo finisce per avere un peso"
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Le prove Invalsi 2023 hanno coinvolto oltre 1 milione di allievi della scuola primaria (classe II e classe V), circa 570.000 studenti della scuola secondaria di primo grado (classe III) e più di 1 milione di studenti della scuola secondaria di secondo grado. Nonostante gli elevati numeri di studenti partecipanti, di classi e di scuole coinvolte, le prove si sono svolte regolarmente con tassi di copertura sempre superiori al 95-96%, molto vicini al raggiungimento di tutta la popolazione destinataria delle prove
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MATEMATICA E INGLESE ALLE SUPERIORI - In Matematica il 50% degli studenti che termina le superiori (invariato rispetto al 2022) raggiunge almeno il livello base con un divario tra le aree del Paese che raggiunge i 31 punti, anche se c'è un leggero progresso al Sud e nelle Isole. In Inglese il 54% degli studenti raggiunge il B2 nella prova di reading (+2% rispetto al 2022) e il 41% in quella di listening (+3% sul 2022 e + 6% dal 2019).
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SCUOLE MEDIE - In alcune regioni del Mezzogiorno solo 1 ragazzo su 2 delle scuole medie comprende correttamente quello che legge e 2 studenti su 3 (il 35-40%) non sono capaci di leggere e comprendere un testo in inglese. Si confermano, in parte ampliate, forti evidenze di disuguaglianza di opportunità di apprendimento nelle regioni del Mezzogiorno sia in termini di diversa capacità della scuola di attenuare l'effetto delle differenze socio-economico-culturali sia in termini di differenze tra scuole e, soprattutto, tra classi
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SCUOLE MEDIE/2 - Alle medie si è fermato il calo in Italiano e Matematica registrato tra il 2019 e il 2021, ma non si riscontra un'inversione di tendenza. Gli studenti che raggiungono risultati in linea con quanto stabilito dalle Indicazioni nazionali sono: Italiano 62% (+1% rispetto al 2022, invariato rispetto al 2021), Matematica 56% (invariato rispetto al 2021 e al 2022), Inglese-reading (A2) 80% (+2% rispetto al 2022, +4% rispetto al 2021), Inglese-listening (A2) 62% (+3% rispetto al 2022, +5% rispetto al 2021 e +11% rispetto al 2018, inizio della rilevazione)

SCUOLE ELEMENTARI - Il confronto nel tempo degli esiti della scuola primaria mostra un indebolimento dei risultati in tutte le discipline sia in II che in V elementare. In II elementare i risultati di Italiano e di Matematica sono più bassi di quelli del 2019 e del 2021 e sostanzialmente in linea con quelli del 2022. In Matematica 1 bambino su 3 non raggiunge le competenze di base nè in II nè in V. Qui i risultati del 2023 sono più bassi di quelli degli anni precedenti, compreso il 2022, in tutte le discipline, incluso l'Inglese

SCUOLE ELEMENTARI/2 - Il rapporto Invalsi 2023 evidenzia una differenza dei risultati tra scuole e tra classi più accentuata nelle regioni meridionali, specie per quanto riguarda la Matematica e la prova di Listening. Ciò significa - evidenzia l'istituto Invalsi - che la scuola primaria nel Mezzogiorno fatica maggiormente a garantire uguali opportunità a tutti, con evidenti effetti negativi sui gradi scolastici successivi

II ELEMENTARE - In seconda elementare, in Italiano circa il 69% (era il 72% nel 2022) raggiunge almeno il livello base. Molise, Basilicata e Umbria sono le regioni con quote più elevate di allievi almeno al livello base, Calabria e Sicilia quelle con le quote più basse. In Matematica circa il 64% (era il 70% nel 2022) raggiunge almeno il livello base (dalla fascia 3 in su). Molise, Provincia Autonoma di Trento e Basilicata sono le regioni con quote più elevate di allievi almeno al livello base, la Calabria, la Sicilia e la Sardegna quelle con le quote più basse

V ELEMENTARE - In V elementare in Italiano circa il 74% (80% nel 2022) raggiunge almeno il livello base. Molise, Umbria, Abruzzo e Friuli Venezia Giulia sono le regioni con quote più elevate di allievi almeno al livello base, la Sicilia ha la quota più bassa. In Matematica circa il 63% (66% nel 2022) raggiunge almeno il livello base (dalla fascia 3 in su). Umbria, Molise, Provincia Autonoma di Trento e Friuli-Venezia Giulia sono le regioni con quote più elevate di allievi almeno al livello base, la Calabria, la Sicilia e la Sardegna quelle con le quote più basse

V ELEMENTARE/2 - Anche i risultati d'Inglese sono in calo rispetto al 2022. L'87% (era il 94% nel 2022) degli allievi raggiunge il prescritto livello A1 del Qcer nella prova di lettura (reading), mentre nella prova di ascolto (listening) è l'81% di allievi (erano l'85% nel 2022) a raggiungere il prescritto livello A1. Calabria, Sicilia e Sardegna sono le regioni con le quote più elevate di allievi che non raggiungono il livello A1 sia nella prova di reading sia in quella di listening

DISPERSIONE SCOLASTICA - Secondo il Rapporto Invalsi, diminuisce la dispersione scolastica implicita - gli studenti che terminano il ciclo di studi scolastico senza possedere le competenze di base necessarie - che si attesta all'8,7%, -1% rispetto al 2022. Nel 2019 la dispersione scolastica implicita si attestava al 7,5%, per salire al 9,8% nel 2021, probabilmente a causa di lunghi periodi di sospensione delle lezioni in presenza. Nel 2022 si era già osservata una leggera inversione di tendenza sia a livello nazionale, passando al 9,7% (‐0,1 punti percentuali)

DISPERSIONE SCOLASTICA/2 - Se le prime stime troveranno conferma negli esiti delle prove degli anni futuri, la quota dei giovani tra i 18 e i 24 anni che abbandonano prematuramente l'istruzione e la formazione senza aver conseguito titoli di studio superiori alla secondaria di secondo grado o qualifiche professionali con corsi con durata di almeno due anni sembra avvicinarsi al traguardo prescritto dal Pnrr alla fine del 2025, il 10,2%

DISPERSIONE SCOLASTICA/3 - Il calo maggiore della dispersione scolastica implicita si registra in Calabria (-5%), Puglia (-2,9%), Sardegna (-2,8%) e Sicilia (-2,4%). Ma le differenze a livello territoriale rimangono elevate: Campania (19%), Sardegna (15,9%), Sicilia (13,6%), Calabria (13%) e Basilicata (10,6%). Invalsi ha calcolato che quest'anno è arrivato a fare la maturità il 72% dei ragazzi che nel 2018 avevano fatto la prova di terza media (553mila)

"I divari a sfavore del Mezzogiorno si accentuano nella scuola secondaria: -15 punti percentuali al termine del primo ciclo e 22-23 punti al termine delle superiori. Per la matematica arriviamo addirittura a -25-30 punti, un divario enorme. Le cause sono tante, la fragilità sociale dei territori innanzitutto", ha commentato il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara

"È evidente che dobbiamo pensare ad un intervento mirato specificamente sul Mezzogiorno - ha aggiunto Valditara - Dobbiamo partire individuando le scuole più a rischio, l'Invalsi ha sottoposto un elenco di scuole - 240, di cui 120 saranno elementari, 60 medie e 60 superiori - dove sono stati individuati alcuni criteri, assenze, fragilità nei risultati, avviando già da settembre interventi con investimenti economici importanti"

"Serve una scuola aperta al territorio, manderemo più docenti in quelle scuole, 4-5 in media in più con una formazione particolare e prevederemo più soldi per questi docenti nella loro attività extracurriculari, di supporto e accompagnamento alle scuole: le 240 scuole saranno seguite da Invalsi, in tutte sarà previsto il tempo pieno, un investimento importante ci sarà per le mense, verranno favorite le attività sportive", ha spiegato il ministro
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