I numeri assoluti restano ancora bassi. Stabili le terapie intensive. E' quanto emerge dalla rilevazione degli ospedali sentinella aderenti alla rete della Federazione italiana Aziende sanitarie e ospedaliere del 21 febbraio. Più evidente la risalita dei ricoveri "per Covid", cioè pazienti con insufficienza respiratoria o polmonite, +15% di casi in ricovero ordinario, tuttavia continuano a costituire una minoranza dei casi con infezione da Sars Cov-2 (38,5%) negli ospedali
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"Per quanto riguarda invece gli attuali vaccini - continua Lopalco - esiste già un piano per aggiornarne il contenuto in caso di vaccinazione ripetuta stagionale, al pari dei vaccini contro l'influenza. In generale, queste considerazioni e iniziative vanno tutte nella direzione di essere meglio preparati per eventuali prossime ondate".
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In Toscana 253 nuovi casi e 4 decessi
Il numero dei contagiati rilevati nella regione dall'inizio della pandemia sale dunque a 1.588.112. I nuovi casi sono lo 0,02% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,1% (1.476 persone) e raggiungono quota 1.561.232 (98,3% dei casi totali).
I dati, relativi all'andamento della pandemia, sono quelli accertati oggi sulla base delle richieste della Protezione civile nazionale. Al momento in Toscana risultano pertanto 15.333 positivi, -7,4% rispetto a ieri. Di questi 179 (6 in più rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale: 8 (stabili) si trovano in terapia intensiva.
La lista dei decessi si aggiorna con 4 nuovi decessi: 2 uomini e 2 donne con un'età media di 84 anni. Dall'ultimo bollettino quotidiano sono stati eseguiti 417 tamponi molecolari e 3.235 tamponi antigenici rapidi: di questi il 6,9% è risultato positivo. Sono invece 473 i soggetti testati, escludendo i tamponi di controllo: il 53,5% di questi è risultato positivo.
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Le norme emergenziali prevedevano un sistema di certificazioni afferenti al marchio CE che consentivano di immettere rapidamente in commercio - in deroga alle ordinarie procedure - dispositivi medici necessari a fronteggiare l’emergenza sanitaria. Gli accertamenti svolti hanno, invece, fatto emergere la circostanza che un lotto era accompagnato da un certificato di conformità del prodotto non valido e, in un altro caso, la certificazione esibita era rilasciata da soggetto non idoneo a farlo sul territorio europeo.
Fatte tutte le ricostruzioni contabili e dopo aver interessato gli enti certificatori, sono stati ricostruiti tutti i passaggi commerciali rilevando che, nel 2020, la società aveva distribuito alcuni dei lotti dei dispositivi importati pur essendo essi privi delle prescritte certificazioni e autorizzazioni. Ne è derivato che circa 200.000 dispositivi sono stati illegittimamente ceduti a enti pubblici ovvero a soggetti che esercitano servizi pubblici essenziali e, per tali motivi l’amministratore è stato denunciato.