Manifestazione per la pace: in migliaia ai cortei a Roma e a Milano. FOTO

Presenti al corteo anche il leader del movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, il segretario della Cgil Maurizio Landini, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ,il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti, il fondatore della Comunità di Sant'Egidio Andrea Riccardi e don Luigi Ciotti di Libera

Intorno alle 15.00, la testa del corteo  è arrivata a piazza San Giovanni dove è stato allestito un palco. Alla coda del corteo, lo striscione con la scritta pace in 10 lingue. "Siamo tantissimi - ha detto dal palco un rappresentante della Lega italiana Pace e Disarmo - oggi per chiedere il cessate il fuoco immediato"

"I cittadini sono arrivati oggi in piazza per far sentire la loro voce - aveva detto Conte all'arrivo alla manifestazione - stanchi di una strategia che sta portando a un’escalation militare”, mentre è arrivato il momento “di promuovere un negoziato di pace”, all’insegna di una “svolta della Ue” e che veda “i paesi belligeranti protagonisti ma in una cornice internazionale”. "L'altra piazza di Milano non ho capito se è per la pace e per la guerra", aveva poi commentato

Conte, da sempre critico contro l’invio di armi a Kiev, ha rivolto un messaggio al ministro della Difesa Crosetto: “non si azzardi a decidere un nuovo invio armi senza un confronto in Parlamento". Subito è arrivata la replica: "Giuseppe Conte dice che 'non mi devo azzardare' a un nuovo invio di armi senza passare dal Parlamento. Conte può stare sereno, il Ministero, non il ministro (che non dispone delle istituzioni né delle organizzazioni, ma le rappresenta e le serve) seguirà le leggi come ha sempre fatto dalla sua istituzione in età Repubblicana"

"Capisco la confusione. Del resto hai governato con Salvini mentre inneggiava a Putin, hai flirtato con Trump e firmato la via della seta con i cinesi. Allora facciamola semplice Giuseppe Conte: non esiste pace senza libertà e non esiste libertà senza resistenza all'invasore". Così su Facebook Carlo Calenda replica a Giuseppe Conte, che partecipando al corteo di Roma si è chiesto se la manifestazione organizzata a Milano dal Terzo Polo "è per la pace o per la guerra"

Alla manifestazione di Roma c'è anche il segretario del Pd Enrico Letta: "Sono qui perché la pace è la cosa più importante di tutte. Siamo qui per dire la nostra, in silenzio, marciando, come credo sia giusto fare in questo momento per la pace, per l'Ucraina, perché finisca questa guerra e perché finisca l'invasione della Russia" (in foto: Letta e Landini al corteo)

"Crediamo nella democrazia e nella libertà di parola e chiediamo il vostro sostegno affinché il nostro Stato presti attenzione a tutte le opportunità possibili per terminare il conflitto", ha affermato Katia Cheshire, rappresentante del movimento pacifisti in Ucraina, in un video messaggio inviato dagli schermi del maxischermo di piazza San Giovanni. "Ogni ucraino ora lotta per la pace, ancora di più della vittoria, ma per noi la vera vittoria è la salvaguardia delle vite umane. Spero che la pace arrivi presto nel nostro paese e nel mondo intero", ha aggiunto

"È un meraviglioso fiume umano di speranza - sono invece le parole di Elly Schlein - in marcia per la pace, per la solidarietà al popolo ucraino aggredito da Putin. Riconquistare la pace vuol dire anzitutto non abituarci alla guerra, a tutte le guerre ancora in corso. E non possiamo accettare la normalizzazione del dibattito sulla minaccia nucleare"

LA MANIFESTAZIONE A MILANO - Nel pomeriggio è iniziata anche la manifestazione per la pace organizzata a Milano dal Terzo Polo. Meno bandiere della pace sono state alzate all'Arco della Pace, rispetto al corteo di Roma, mentre si sono viste più bandiere dell'Ucraina e dell'Unione europea e molti striscioni "contro l'aggressione russa" e a favore delle sanzioni europee. Sarebbero circa un migliaio le persone partecipanti. L'evento si è aperto con un intervento del sindaco di Leopoli, Andrij Ivanovyc Sadovyj

Presenti molti esponenti del Terzo Polo, dai leader Carlo Calenda e Matteo Renzi a nomi come Mara Carfagna, Elena Bonetti, Mariastella Gelmini, Matteo Richetti e Lisa Noja. In piazza anche diversi rappresentanti del Pd, come il capogruppo a Palazzo Marino Filippo Barberis, l'assessore alla Casa Pierfrancesco Maran, il senatore Alessandro Alfieri e il sindaco di Bergamo Giorgio Gori (intervenuto in collegamento). Presenti anche Marco Cappato, il senatore dem Carlo Cottarelli e Pierferdinando Casini

All'evento anche l'ormai ex assessora alla Salute della Lombardia, Letizia Moratti. "Bisogna decidere da che parte stare e chi sostenere. Credo che tutti vogliamo la pace in Ucraina ma una pace senza giustizia non può esistere. Il popolo ucraino è stato aggredito, l'Europa lo sostiene e l'ha sostenuto. Essere qui oggi significa riaffermare un sostegno vero, concreto che possa permettere all'Ucraina di avere una pace giusta", ha detto Moratti

"Bello che ci sia Letizia Moratti in piazza, non è un monopolio della sinistra", ha detto Carlo Calenda a margine della manifestazione. "È importante - ha aggiunto - che ci siano personalità che vanno oltre gli schieramenti politici ma questa manifestazione non deve essere politicizzata". Sulle dimissioni di Moratti, che qualcuno ipotizza essere state consegnate in vista delle regionali in Lombardia, "non dirò una parola, siamo qui per l'Ucraina", ha detto Calenda

Il leader di Azione ha parlato anche del corteo romano: "Li ho sentiti gli interventi dell'altra piazza. Chiedono la pace, ma come? Non si sa. Chiedono: 'Depongano le armi tutti, aggressori e aggrediti'. A parte che gli aggressori non le depongono per niente le armi, gli aggrediti che devono fare? Quando le devono deporre? Quando arrivano a Kiev?"

"Voglio sapere cosa vuol dire l'ideale della pace, perché se l'ideale della Pace è disarmare gli ucraini è l'ideale della sottomissione. Tutti vogliamo la pace, ma da dove deriva la pace? Dalla libertà o dall'asservimento?", ha aggiunto Calenda. Alla manifestazione anche diverse associazioni di ucraini (Giovani per l'Ucraina, Comunità Ucraina di Milano, Associazione cristiana degli Ucraini in Italia), insieme all'Associazione dei giovani iraniani in Italia, la Federazione Italiana Associazioni Partigiane (Fiap), i ragazzi del Movimento 'Rivoluzioniamo la scuola'