
Divieto spostamenti a Natale e Capodanno, aumentano i controlli. In strada 70mila agenti
Nella circolare del Viminale indirizzata ai prefetti viene richiesta attenzione nei controlli alle principali arterie di traffico e nelle stazioni per vigilare sul rispetto delle norme e delle limitazioni che riguardano gli spostamenti tra regioni dal 21 dicembre al 6 gennaio e, tra i Comuni, nelle giornate di Natale, Santo Stefano e Capodanno. Gabrielli, capo della polizia: "Servizi mirati" e "massima attenzione"

Ci sarà molta attenzione nei controlli alle principali arterie di traffico e nelle stazioni per vigilare sul rispetto delle norme e delle limitazioni che riguardano gli spostamenti tra regioni dal 21 dicembre al 6 gennaio e, tra i Comuni, nelle giornate di Natale, Santo Stefano e Capodanno
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È quanto chiede un passaggio della circolare del Viminale indirizzata ai prefetti, dove si legge: "Attenzione andrà rivolta ai controlli da effettuarsi sulle principali arterie di traffico e sui vari nodi delle reti di trasporto, in considerazione, soprattutto, degli spostamenti conseguenti alle particolari restrizioni previste dal comma 4 dell'art.1 del Dpcm”
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Anche Franco Gabrielli, capo della polizia, nella circolare inviata ai questori parla di "servizi mirati" lungo le principali strade italiane e nei nodi delle reti di trasporto. E invita le forze di polizia sul territorio a prestare la "massima attenzione" nella predisposizione dei servizi. "Le attività in argomento - scrive Gabrielli - dovranno essere più pregnanti dal 21 dicembre al 6 gennaio nonché nelle giornate del 25 e 26 dicembre e del 1 gennaio", viste le "particolari limitazioni degli spostamenti tra regioni e comuni"

"Si evidenzia che tra le situazioni di necessità, per le quali resta fermo l'uso del modulo di autodichiarazione, può farsi rientrare, a mero titolo di esempio, l'esigenza di raggiungere parenti, ovvero amici, non autosufficienti, allo scopo di prestare ad essi assistenza, secondo quanto già chiarito in apposita Faq pubblicata sul sito web del governo”, si legge nella circolare del Viminale
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Il Viminale vara dunque la stretta: settantamila agenti e controlli intensificati negli aeroporti, alle frontiere e sulle principali arterie stradali, comprese le autostrade. In vista delle feste natalizie, al dispiegamento di 70mila agenti si aggiungono anche i militari già impegnati nell'operazione Strade Sicure
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Il tutto, però, "con senso di equilibrio", come ha spiegato la ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, invitando gli italiani alla "responsabilità" per non ripetere l'esperienza "non positiva" della scorsa estate
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E da oggi, inoltre, i negozi di tutta Italia - ad eccezione dell'Abruzzo, unica regione ancora rossa - torneranno ad aprire le saracinesche, motivo in più per mantenere alta l'attenzione in vista della corsa ai regali e dei potenziali assembramenti
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"Sarà un Natale di sacrifici - ha spiegato la titolare del Viminale a Sky TG24 Live in Courmayeur -. Dal momento in cui teniamo aperti i negozi, lo facciamo per salvaguardare un certo tipo di economia. Ma serve anche che i titolari pongano in essere le precauzioni per non fare entrare più persone nello stesso momento”

I controlli, come previsto anche dal nuovo Dpcm entrato in vigore dalla mezzanotte tra sabato e domenica, riguardano anche gli spostamenti tra comuni e non solo tra regioni. "Un sacrificio necessario - ha sottolineato la Lamorgese - che ci consentirà poi di affrontare l'anno nuovo in maggiore sicurezza”

L'obiettivo, ormai dichiarato da numerosi rappresentanti del governo, è quello di non ripetere gli errori dell’estate. Per questo saranno intensificati i controlli anche negli aeroporti e alle frontiere, verificando che vengano rispettate tutte le misure anti-Covid. Anche se, al momento, non si registrano prenotazioni di massa, soprattutto sulle linee ferroviarie

"Dobbiamo stare davvero attenti perché l'esperienza di quest'estate non è stata un'esperienza positiva - il parere di Lamorgese -. Dobbiamo evitare una terza ondata”

Appelli a parte, da oggi bisognerà fare i conti con gli inevitabili "assalti" ai negozi, soprattutto nelle regioni che hanno abbandonato il colore rosso e che vedono dunque la riapertura degli esercizi commerciali

Già in molte città sono state segnalate folle nelle strade dello shopping, come a Torino e Roma. Nel capoluogo piemontese hanno debuttato i vigilantes anti-assembramento assunti dai grandi negozi per il controllo dell'afflusso dei clienti

"Purtroppo vediamo che ci sono fiumi umani che si dirigono verso i centri delle città", l'amara constatazione del governatore del Veneto, Luca Zaia, che lancia un appello a chi ha intenzione di andare in montagna. "State fermi, state a casa - dice -. Ci sono rischi valanghe dappertutto. Vedere il serpentone di auto, nonostante l'allerta meteo, che si dirige verso la montagna, mi chiedo che senso ha”

Ed intanto si moltiplicano, di ora in ora, le richieste dei piccoli comuni che vorrebbero veder modificate le rigide misure del decreto, mentre alcuni governatori si preparano a deroghe per gli spostamenti. "Moltissimi - sostiene il vicepresidente vicario dell'Anci, Roberto Pella - si vedranno chiusi dentro i loro confini”

"Accomunare un piccolo comune come quello di Cittareale con quello di Roma forse non è molto equilibrato - afferma il sindaco del paese del Reatino, Francesco Nelli -, sarebbe stato più opportuno cercare di ragionare anche per grandi numeri. Vedo molto complicato parlare di assembramento in un comune di 450 abitanti e quindi questo aspetto del Dpcm credo vada rivisto, e chiedo al Governo di farlo”

A protestare sono anche i centri commerciali, che si vedranno costretti a chiudere. Parla di "scelta scellerata" l'Unione dei consumatori, mentre i diretti interessati sostengono che la chiusura "favorisce il rischio assembramenti e ostacola l'accesso ai beni di prima necessità". E dal Lazio, l'assessore alla Sanità, Alessio D'Amato, invita a riscoprire i negozi di prossimità. "Gli acquisti sotto casa - dice - aiutano a combattere il Covid evitando pericolosi assembramenti nei grandi centri commerciali. Si aiuta il piccolo commercio senza dare vantaggi al virus".

Intanto, sempre nella circolare del ministero dell’Interno inviata a tutte le prefetture, si legge: "Nel periodo ricompreso fra il 21 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021, l'obbligo di sottoporsi alla sorveglianza sanitaria e all'isolamento fiduciario troverà comunque applicazione nei confronti delle persone che, residenti o meno in Italia, facciano ingresso nel territorio nazionale"

"Pertanto, saranno ugualmente soggetti a quarantena le persone residenti, ad esempio, in Francia che entrino in Italia per turismo - scrive il Viminale - come pure i cittadini italiani che, recatisi in Francia per turismo, rientrino nel territorio nazionale per raggiungere la propria residenza"