
Sky TG24 LIVE IN, sondaggio Quorum/YouTrend: da 6 italiani su 10 sì a vaccino
L’indagine su temi di sanità e politica è stata realizzata in occasione dell’evento a Courmayeur. Per il 41,2% degli intervistati il governo Conte ha gestito bene la prima ondata e male la seconda. Angela Merkel è considerata la leader che ha risposto meglio all’emergenza coronavirus. Per quanto riguarda l’intenzione di voto, la maggioranza se si andasse alle urne sarebbe indecisa o astenuta (42,6%)

Nel caso in cui venisse sviluppato un vaccino con tutte le garanzie, sceglierebbe di riceverlo con certezza il 63,2% degli italiani, mentre il 19,2% risponde che ci dovrebbe pensare e un 15,9% è certo della volontà di non vaccinarsi, non sa o non risponde l’1,8%. Così rispondono gli intervistati dal sondaggio su temi di sanità e politica realizzato dall'istituto di ricerca Quorum/YouTrend per Sky TG24., in occasione dell’evento Sky TG24 Live In Courmayeur
Sky TG24 LIVE IN a Courmayeur, il programma dell'evento
Sono favorevoli al vaccino il 67,2% degli uomini del campione e il 59,6% delle donne
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Per quanto riguarda le fasce di età si vaccinerebbe il 74,9% dei soggetti tra i 18 e i 34 anni, il 53,5% di quelli nella fascia 35-54 anni e il 63,3% degli ultra 55enni
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Tra coloro che hanno risposto che farebbero sicuramente il vaccino, il 60,1% possiede una licenza media o inferiore, il 62,8% il diploma di scuola superiore, il 74% ha una laurea o un titolo di studio superiore
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L'81,7% degli elettori del Pd farebbero sicuramente il vaccino, la quota si abbassa con gli elettori del M5s (73,3%), con chi vota Lega (62,1%) e scende al 50,8% con gli elettori di Fdi
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Sono contrari a sottoporsi al vaccino il 12% degli uomini e il 19,3% delle donne
LIVE IN, lo speciale
Per quanto riguarda le fasce di età sono contrari il 6,8% degli intervistati tra i 18 e i 34 anni, il 23,7% delle persone nel range 35-54 anni e il 15,4% delle persone con più di 55 anni

Tra coloro che non farebbero il vaccino il 18,5% ha la licenza media o un titolo di studio inferiore, il 13% è diplomato alle scuole superiori, il 16,8% possiede una laurea o un titolo superiore

Tra gli elettori del Pd il 5,5% non farebbe il vaccino, la quota è più alta tra chi vota negli altri partiti fino al 21% dei sostenitori della Lega

Il sondaggio ha poi misurato la fiducia degli intervistati in vaccini prodotti e sviluppati in diversi Paesi. In una scala di fiducia che va da uno a dieci, un vaccino europeo raggiunge il punteggio 7.3, uno prodotto in Usa 6.6, 5.5 invece per un vaccino russo e 5.2 per un vaccino cinese

Il vaccino però non è visto come la soluzione a tutti i problemi legati alla pandemia: risolverebbe completamente l’emergenza solo per il 16.2% del campione, mentre per il 75.9% risolverebbe molti problemi ma non porrebbe fine all’emergenza. Per il 4.3% il vaccino non avrebbe alcun effetto sull’emergenza. Non sa o non risponde il 3.6% del campione

La ricerca ha valutato anche la fiducia riposta nei medici e nel personale sanitario: il 97,4% nutre molta o abbastanza fiducia nella categoria, contro il 2,6% che ha poca o nessuna fiducia (scarsissimo il tasso di chi non risponde, allo 0,6%)

Il sondaggio ha poi chiesto agli intervistati quali siano i servizi la cui apertura dovrebbe essere prioritaria e preservata il più possibile, potendone indicare fino a tre: Per il 55,9% sono le scuole dell’infanzia e elementari, per il 49,1% sono le scuole superiori. Seguono le aziende (31,4%), le università (23,2%), ristoranti e bar (12,1%), cinema e teatri (2,7%), palestre e piscine (2,3%). Non sa o non risponde il 13,1%

Alla domanda su come il Governo abbia affrontato l’emergenza coronavirus dall’inizio a oggi, il 41,2% degli intervistati risponde che il Governo ha gestito bene la prima ondata, male la seconda. Il 26,1% ritiene che abbia gestito bene entrambe le ondate, mentre per il 20,6% l’esecutivo ha gestito male entrambe le ondate. Per il 6.9% è stata gestita male la prima ondata e bene la seconda. Non esprime un giudizio il 5,2%

Il sondaggio ha registrato anche il tasso di fiducia nel Governo Conte: tra chi esprime una preferenza, ha molta o abbastanza fiducia nell’esecutivo il 45,8% degli intervistati, mentre ha poca o nessuna fiducia il 54,2% (non sa o non risponde l’1,7%)

Il 50,1% degli intervistati ha detto di avere molta o abbastanza fiducia nel presidente del Consiglio Giuseppe Conte, contro il 49,9% che ne ha poca o nessuna (non sa o non risponde l’1,8%)

Più bassa la fiducia nel commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus Domenico Arcuri: tra chi esprime un’opinione, ha poca o nessuna fiducia il 60,9% degli intervistati, contro il 39,1% che ne ha molta o abbastanza (non sa o non risponde il 16%)

Per quanto riguarda la situazione internazionale, per il 37,9% degli intervistati Angela Merkel in Germania è stato il leader che ha gestito meglio l’emergenza Coronavirus nel proprio Paese, seguito da Giuseppe Conte in Italia (23%) e Xi Jinping in Cina (16.7%). Numeri più bassi per Emmanuel Macron in Francia (1,7%), Boris Johnson in Inghilterra (0,6%), Donald Trump negli Stati Uniti (0,4%), Pedro Sanchez in Spagna (0,1%), Per il 7,2% il leader più efficace non è nessuno dei precedenti, mentre il 12,3% non si esprime

Infine, il sondaggio ha rilevato le intenzioni di voto se domani ci fossero le Elezioni Politiche. Il ‘primo partito’ resta quello di indecisi e astenuti, con il 42,6%. Tra chi ha espresso una preferenza, la Lega è il primo partito in Italia, con il 23,4, il Pd il secondo con il 20,6%. Seguono Fratelli D’Italia al 16%, il M5S al 15,2%, Forza Italia al 7%. Poi Sinistra Italiana insieme ad Art.1 – MDP al 3,1%, Italia Viva con il 3%, Azione! – Calenda al 2,9%, +Europa all'1,8%, i Verdi all’1,3%. Il 5,8% degli intervistati si orienterebbe invece verso altri partiti

La ricerca ha poi misurato quali siano per gli intervistati le fonti di cui si fidano maggiormente quando si parla delle misure da adottare per gestire l'emergenza Covid: per il 66,7% sono i medici che intervengono sugli organi di informazione. Segue con il 13,2% Governo e ministeri, le Regioni all’8,1%, i giornalisti (4,5%) le fonti trovate sui social network (3,3%), i leader politici (1,7%). Non sa cosa rispondere il 12,5%
