Un’Italia divisa tra la scienza e le restrizioni anti-coronavirus e il desiderio di cultura, ostacolato dalla chiusura di cinema e teatri e dall’assenza della musica dai palcoscenici e dalle arene. Due aspetti della pandemia toccati dallo scrittore e fisico: "Non bisogna pensare solo ai numeri, ma alle persone". E ancora: "Gli scienziati sono diventati il capro espiatorio di scelte politiche"
“Non bisogna pensare solo ai numeri, ma alle persone", con queste parole Paolo Giordano, autore e fisico, è intervenuto a Sky TG24 LIVE IN, in diretta da Courmayeur il 5 dicembre. Ha parlato non solo dei numeri del Covid, ma anche della dimensione culturale del nostro Paese, fortemente colpita dalle conseguenze della pandemia.
Paolo Giordano: scienziati capro espiatorio di scelte politiche
Sono mesi che la nostra quotidianità è scandita, e che la nostra vita è influenzata, dai numeri di questa pandemia. E i numeri, che non mentono mai, sono sotto gli occhi di tutti. Da una parte, la scienza, la matematica raccontano costantemente la necessità delle chiusure, dei lockdown, di misure più o meno restrittive per arginare il contagio e svuotare gli ospedali. Dall’altra, questi mesi hanno provato quanto siano profondi la necessità e il desiderio dell’uomo di cultura, e quanto la società senta con forza il vuoto lasciato dalla chiusura di cinema, teatri, dall’assenza della musica dai palcoscenici e dalle arene. Secondo Paolo Giordano, è necessario "non pensare solo ai numeri, ma alle persone". E poi aggiunge: "Il problema è stato demandare troppo agli scienziati, di essere i capri espiatori di certe scelte politiche: non so se avrà un effetto a lungo termine positivo".
approfondimento
Paolo Giordano: scienziati come capri espiatori
Chi è Paolo Giordano
Paolo Giordano è nato a Torino nel 1982. È autore di quattro romanzi – La solitudine dei numeri primi (Premio Strega e Premio Campiello Opera Prima), Il corpo umano, Il nero e l’argento e Divorare il cielo – e del saggio Nel contagio. Ha scritto per il teatro (Galois e Fine pena: ora) e per il cinema (We Are Who We Are, la serie Sky-HBO di Luca Guardagnino, scritta con lui e con Francesca Manieri). Collabora con il “Corriere della Sera”. I suoi libri sono tradotti in oltre 40 Paesi.