Coronavirus, Arcuri: "Viviamo nuovo dramma, ma è diverso da marzo"
Il commissario dell’emergenza durante la conferenza stampa alla Presidenza del consiglio dei ministri: "A marzo il 52% dei positivi si curava a casa, adesso il 95%. Prima il virus correva più forte di noi, correva e uccideva. Ora lo inseguiamo e lo colpiamo"
"Stiamo vivendo un nuovo dramma, ma per affrontarlo dobbiamo capire quanto è diverso". Così il commissario Domenico Arcuri in conferenza stampa alla Presidenza del Consiglio dei ministri sull'emergenza Covid-19. ”I contagiati da coronavirus sono 8 volte di più di 21 giorni fa, la progressione dell'Rt determina un raddoppio ogni settimana. Ogni numero vale più di mille parole"
Coronavirus, il bollettino del 29 ottobre"Il 21 marzo - ha aggiunto Arcuri - c'erano 6.557 contagiati, quel giorno morirono 793 italiani. Fino a quel giorno il 9% dei contagiati era morto e solo l'11% guarito. Fino a ieri, invece, il 6% dei contagiati purtroppo non c'è più, ma il 47% è guarito"
Coronavirus, dal primo caso ai contagi: le tappe"A marzo il 52% dei positivi si curava a casa, adesso il 95%. Il 7% era in terapia intensiva, ieri lo 0,6%. Siamo in un altro mondo, prima il virus correva più forte di noi, correva e uccideva. Ora lo inseguiamo e lo colpiamo", ha detto Arcuri
Coronavirus, le nuove foto simbolo dell'emergenza"Non abbiamo problemi reali di affollamento della terapie intensive, ma abbiamo un grave problema di affollamento degli ospedali", ha spiegato Arcuri. "Muoviamoci il meno possibile", è l'appello agli italiani
Coronavirus, la situazione delle terapie intensive in Italia"Abbiamo in animo di aumentare ad almeno 200 mila la capacità quotidiana di tamponi e da lunedì faremo almeno altri 100 mila test molecolari rapidi antigenici, quindi sarà possibile uno screening di 300 mila italiani. A marzo facevamo 26 mila tamponi al giorno, 12 volte di meno", ha proseguito Arcuri
"Medici di base e pediatri di libera scelta dovranno aiutarci ancora di più di quanto hanno fatto finora (somministrando i test, ndr) - ha aggiunto Arcuri -. Dobbiamo chiedergli di curare il più possibile a casa, dotandoli dei dispositivi di sicurezza adeguati. Dobbiamo a tutti i costi alleggerire la pressione sugli ospedali"
"Dobbiamo dire la verità agli italiani. Non abbiamo mai sottovalutato il problema in questi mesi, sapevamo che c'era una tempesta nel mondo e che prima o poi sarebbe arrivata da noi", ha continuato Arcuri
"Spero di non ascoltare mai più appelli a non usare le mascherine o dichiarazioni sulla morte del virus o sulla necessità di mettere fine allo stato di emergenza", ha detto ancora Arcuri
Arcuri ha poi fatto il punto sul tasso di occupazione delle rianimazioni, mostrando una tabella con una serie di dati: "Complessivamente i posti letto in terapia intensiva già attivati o attivabili in pochi giorni sono 10.337, poco meno dei 10.700 che avrebbero dovuto essere pronti alla fine dell'operazione di rafforzamento degli ospedali Covid. All'inizio dell'emergenza i posti letto in terapia intensiva erano 5.179: da allora ho inviato alle Regioni 3.303 ventilatori, cui da domani se ne aggiungeranno altri 1.849"
"Non risulta che la scuola faccia crescere i contagi", ha detto ancora Arcuri, rispondendo a una domanda sulla decisione del governatore della Puglia Michele Emiliano che ha chiuso gli istituti della sua regione dal 30 ottobre al 24 novembre