
Covid, gli italiani sono pronti a una nuova ondata e promuovono lo smart working
I dati dell'instant report Censis-Eudaimon Lavorare durante e dopo il Covid-19: perché è importante il welfare aziendale. L'83,7% degli intervistati ha detto di essere pronto ad affrontare l'emergenza sanitaria e le restrizioni. L'80% è d’accordo con l’obbligo di indossare la mascherina ovunque. La conciliazione di lavoro, vita familiare e tempo libero è migliorata molto di più per gli smart worker (41,6%) che per i lavoratori costretti alla presenza fisica (13,1%)

Con i contagi da Covid-19 in aumento, gli italiani si dicono impauriti ma pronti ad affrontare una seconda ondata di casi, che arriva senza l’“effetto sorpresa” della prima. Promuovono lo smart working, ma anche l’obbligo di indossare la mascherina sia al chiuso che all’aperto. Sono alcuni dei dati che emergono dall'instant report Censis-Eudaimon Lavorare durante e dopo il Covid-19: perché è importante il welfare aziendale, realizzato dal Censis in collaborazione con Eudaimon, con il contributo di Credem, Edison e Michelin
La situazione in Italia: grafici e mappe
PRONTI ALLA SECONDA ONDATA - L'83,7% degli italiani ha detto di essere pronto ad affrontare l'emergenza sanitaria e le restrizioni a cui da tempo si preparavano
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DA NORD A SUD - Per il 66,1% la propria Regione è pronta (il dato aumenta all'83,2% nel Nord-Est e scende al 65,1% nel Sud e nelle isole, al 64,4% nel Centro, al 56,4% nel Nord-Ovest)
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IL GOVERNO - Per il 55,1% il Governo è pronto (il 54,1% tra i giovani, il 62,8% tra gli anziani)
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LE AZIENDE - Mentre per il 63,1% dei lavoratori è pronta la propria azienda. Paura sì, ma stavolta niente "effetto sorpresa": alla seconda ondata gli italiani si sono preparati psicologicamente e materialmente, anche dentro le aziende
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MEGLIO LAVORARE DA CASA - Il 24,4% degli occupati ha sperimentato forme di lavoro da remoto: il 34,8% tra i dirigenti, il 27,2% tra gli impiegati, solo l'11,3% tra gli operai. La conciliazione di lavoro, vita familiare e tempo libero è migliorata molto di più per gli smart worker che per i lavoratori costretti alla presenza fisica: il 41,6% dei primi contro solo il 13,1% dei secondi
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LA GESTIONE DEI FIGLI - In particolare, per il 44% di chi lavora a distanza è migliorata la gestione dei figli: una percentuale che crolla al 15,1% tra chi non lavora da remoto
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LA QUALITÀ DEL LAVORO - Rispetto al periodo pre-Covid, per il 24% degli smart worker è migliorato in generale il proprio lavoro, ma la pensa così solo il 7,6% di chi non lavora da remoto

UN NUOVO TIPO DI LAVORO - Dal report emerge anche come sia già chiaro che a causa dell'emergenza sanitaria il lavoro è cambiato per sempre. Lo pensa quasi la metà degli occupati (il 45,9%), in particolare i millennial (57,3%) e gli operai (52%)

FATICA E STRESS - Secondo il 44,3% sono aumentati la fatica e lo stress

ORARI E IMPEGNI - L'autonomia negli impegni e negli orari di lavoro è rimasta però la stessa secondo la maggioranza (63,7%), mentre è peggiorata solo per il 18,2% (al contrario, è aumentata per il 18%)

LA MASCHERINA - Gli italiani d'accordo con l'obbligo della mascherina da indossare ovunque sono l'80% del totale (il dato sale all'86% tra le donne)
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Più favorevoli al Centro (85,6%) e al Sud (83,1%), meno al Nord-Ovest (78%) e al Nord-Est (71,6%)

In particolare, tre lavoratori su quattro vogliono mascherine obbligatorie ovunque, anche in azienda, pena un'ammenda per i contravventori

Più favorevoli sono i dirigenti (84,2%) e i laureati (80,7%)

LA SFIDA PER IL WELFARE - Per il 46,1% dei lavoratori (il 59,5% dei dirigenti, il 44,8% degli impiegati, il 45,7% degli operai) l'emergenza sanitaria ha complicato ulteriormente la vita familiare e ha differenziato profondamente le condizioni di lavoro nelle aziende

"Ecco - si legge nella ricerca - la sfida che il Covid-19 ha lanciato alle aziende: riuscire a far cooperare persone con situazioni di lavoro e di vita personale diversissime tra loro. Il valore aumentato del welfare aziendale emergerà da questa sfida: garantire servizi adeguati a condizioni personali e lavorative molto diverse, intercettando i bisogni di ciascuno e fornendogli i servizi necessari. Riducendo così lo stress e le tensioni, e migliorando la qualità della vita di tutti"