Alex Zanardi resta stabile. Il ds della staffetta: "Non doveva correre quella tappa"

Cronaca

Per il campione terza notte in terapia intensiva senza variazioni, secondo l'ultimo bollettino. I medici sperano che il decorso prosegua così: "Siamo molto contenti", dice a Sky TG24 Sabino Scolletta, direttore del reparto emergenza. Intanto Piero Dainese, direttore sportivo di Obiettivo3, la squadra di Zanardi, sulla staffetta teatro dell'incidente: "Alex non doveva esserci ma si è lasciato coinvolgere dall'entusiasmo". E replica alle accuse: "Non dovevamo avvisare nessuno e non c'erano permessi mancanti"

È il tempo ora l’alleato di Alex Zanardi, ricoverato al policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena dal 19 giugno a seguito di un incidente stradale (LE IMMAGINI). Il campione ha passato la terza notte in terapia intensiva e resta in condizioni stabili, come confermano l'ultimo bollettino (delle 12) e i medici: "Siamo molto contenti", dice a Sky TG24 Sabino Scolletta, direttore del reparto emergenza. Se il decorso clinico prosegue in questo modo, e se l'organismo continua a reagire bene e non si verificano repentini eventi avversi, aumenta la fiducia per un suo recupero, anche se lento e con l’incognita decisiva del quadro neurologico che resta grave. Intanto, in un’intervista a Repubblica, parla Piero Dainese, direttore sportivo di Obiettivo3, il progetto a sostegno dello sport paralimpico con cui Alex Zanardi aveva organizzato la staffetta teatro dell’incidente:  “Alex quella tappa non doveva neanche correrla, non era in programma. Ma si è lasciato coinvolgere dall'entusiasmo dei ragazzi. Ora, se esiste un Dio, che compia un altro miracolo per favore e lo aiuti subito” (STORIA DEL CAMPIONE - LE PAROLE PRIMA DELLA GARA).

Il direttore sportivo della staffetta: “Le accuse ci fanno male”

Dainese respinge poi gli attacchi sulle modalità della corsa: "Per chi ci accusa, chi parla di gara, comunicazioni a sindaci, scorte o permessi mancanti, vorrei dire che non ha alcun senso metterci alla gogna: la nostra era solo una biciclettata da bar fra amici” . E poi sottolinea che la staffetta “Alex l'aveva voluta per far vedere all'Italia che si poteva ripartire dopo il Covid, magari anche dallo sport. Che se ce la fa un gruppo di persone senza gambe, possono farcela tutti. E così abbiamo pensato a una scampagnata a tappe, da nord a sud, dandoci il cambio in una cinquantina”. Il direttore sportivo ribadisce che “non avevamo il dovere di avvertire nessuno, era solo una passeggiata in bicicletta fra amici. Avevamo due soli regolamenti da rispettare, quello stradale e quello del Covid. Dunque per favore non parlate di scorte o permessi mancanti”.

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L’ultimo bollettino, Zanardi stabile 

La prognosi del campione, intanto, resta riservata e Zanardi rimane in coma farmacologico. È sedato, intubato e ventilato meccanicamente, ma resta grave il quadro neurologico. Sabino Scolletta ieri ha sottolineato che "il fatto positivo è che più passa il tempo e le condizioni restano stabili, più c'è speranza di un recupero". E i medici continuano ad essere fiduciosi anche perché, al momento, non ci sono "passi indietro".

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Nei prossimi giorni il risveglio dal coma farmacologico

La speranza dei medici, che stanno lavorando in equipe multidisciplinari per valutare tutti gli aspetti del decorso post operatorio di Zanardi, è di poter allungare il più possibile la fase di stabilizzazione del paziente per poi poter iniziare a risvegliarlo dal coma farmacologico a cui è stato sottoposto dopo l'intervento e poterlo valutare neurologicamente. Si tratta di aspettare pochi giorni. Ridurre la sedazione, o sospenderla, è la prima prova decisiva, è la fase più delicata che dovrà dare le risposte su eventuali danni neurologici, quali e se saranno permanenti, e anche di eventuali danni alla vista.

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