Conte: a Francia e Malta 100 dei migranti salvati nel Mediterraneo

Cronaca
Foto d'archivio Getty Images

Le 450 persone su imbarcazione vicino a Lampedusa sono state trasbordate su navi Gdf e Frontex, ferme in attesa di disposizioni. Il premier annuncia ok per la ripartizione: "A breve adesioni di altri Paesi europei". Disposto fermo dei due indagati per caso Vos Thalassa

Dopo un'altra giornata di scontro tra Italia e Malta sulla questione migranti, sembra sbloccarsi il caso delle 450 persone salvate da un barcone nel Mediterraneo, di cui inizialmente La Valletta e Roma non hanno voluto farsi carico. In serata, il premier Conte ha annunciato che "Francia e Malta prenderanno rispettivamente 50 persone dei 450 migranti trasbordati sulle due navi militari. A breve arriveranno anche le adesioni di altri Paesi europei. È il primo importante risultato ottenuto oggi, dopo una giornata di scambi telefonici che ho avuto con tutti i 27 leader europei". Su Facebook il presidente del Consiglio dice: "Finalmente l'Italia è ascoltata". Poco dopo con un tweet, il premier maltese Muscat ha confermato: "Ho parlato con Conte che ha chiesto solidarietà. Coerentemente con la nostra politica, parteciperemo ad un'iniziativa di ridistribuzione. Malta non solo chiede, ma offre anche solidarieta'".

La lettera di Conte ai leader Ue

Conte in giornata ha anche scritto una lettera a Juncker, Tusk e ai leader Ue in cui ha chiesto "di dare un segnale inequivocabile di condivisione della responsabilità" con "un'azione di condivisione a livello europeo" sui 450 migranti soccorsi la scorsa notte. "Anche l'Italia sarebbe pronta a prenderne una quota”. Questo è stato confermato anche dal ministro Toninelli: “Abbiamo salvato 450 richiedenti asilo che avrebbe invece dovuto salvare Malta. Noi li abbiamo salvati, ma la gestione va condivisa. Prenderemo la nostra quota ma non sicuramente tutti”.

I 450 trasbordati su navi Gdf e Frontex

Già nel corso della mattinata è stato completato il trasbordo di tutte le persone che erano a bordo del barcone vicino a Lampedusa su due imbarcazioni che sono ancora ferme in attesa di disposizioni. 176 migranti si trovano infatti sul pattugliatore Protector, inserito nel dispositivo Frontex, che è arrivato nella rada di Pozzallo, e altre 266 sul Monte Sperone della Gdf. La Valletta, intanto, attraverso il suo ambasciatore in Italia, spiega di aver già rispettato tutti gli obblighi. E fa sapere: "Noi adempiamo alle regole internazionali" (LO SPECIALE MIGRANTI).

Protector nella rada di Pozzallo

La Protector è arrivata nella rada di Pozzallo: la si vede in lontananza dalla spiaggia del Ragusano e molti, tra bagnanti e curiosi, l'hanno fotografata. Il pattugliatore della Gdf si trova, invece, al momento al limite delle acque territoriali. A bordo delle due navi arriveranno viveri e medicine oltre ad una equipe di medici. Una donna colta da malore mentre era a bordo della Protector è stata soccorsa e portata a terra, a Pozzallo, con una motovedetta. Saranno fatti sbarcare anche i suoi figli, neonati. Otto fra donne e bambini, invece, sono state già trasportate a Lampedusa per motivi sanitari (GLI OBBLIGHI SUI SALVATAGGI IN MARE).

Salvini: in Italia si arriva solo con mezzi legali

Salvini, in un colloquio telefonico con Conte, avrebbe anche ribadito che "in Italia si arriva solo con mezzi legali". Per il vicepremier i migranti a bordo delle due navi della Gdf e di Frontex "si nutrono e si curano, mettendo in salvo donne e bambini", ma per loro non ci sarà "alcun porto" in Italia. Se non si dovessero trovare accordi con i partner europei, le due ipotesi al vaglio dell’esecutivo Conte sono "contatti con la Libia per il loro eventuale rientro sulle coste libiche da dove sono partiti o la permanenza a bordo delle navi dove fare riconoscimenti ed esame richieste".

Disposto fermo dei due indagati su Vos Thalassa

Novità intanto, sul fronte giudiziario per la vicenda Vos Thalassa: la Procura di Trapani ha emesso un decreto di fermo a carico dei due migranti sbarcati due giorni fa dalla nave Diciotti, finora indagati a piede libero per violenza privata. Le indagini hanno accertato il loro ruolo nell'aggressione subita dall'equipaggio della nave che li aveva soccorsi e i magistrati hanno deciso di modificare le accuse contestando i reati di resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale e concorso in favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

I casi precedenti

Il caso del barcone con a bordo oltre 450 migranti è arrivato subito dopo le polemiche su un'altra imbarcazione, la nave Diciotti della Guardia Costiera. Nei giorni scorsi il Viminale non aveva dato l’autorizzazione allo sbarco dei migranti a bordo della barca, due dei quali risultano in stato di fermo dopo essere stati indagati. Sono accusati di aver minacciato l'equipaggio del rimorchiatore Vos Thalassa, che aveva quindi virato verso l’Italia e trasbordato le 67 persone salvate in mare proprio dalla Diciotti. Lo stallo si era sbloccato solo con l’intervento del presidente della Repubblica, con una telefonata a Palazzo Chigi e con l’autorizzazione allo sbarco per il 13 luglio. Ma Salvini ha garantito: "Proseguo finché qualcuno non verrà assicurato alla giustizia". Intanto, negli ultimi mesi, si sono registrati anche casi di navi private coinvolte nel salvataggio di migranti diretti in Europa che hanno fatto discutere. Da quello della Nave Aquarius, che non aveva ricevuto l’autorizzazione da parte del governo italiano all’attracco, fino a quello della Lifeline che era riuscita ad attraccare a Malta il 27 giugno, passando per la vicenda della nave Sea Watch 3 che era arrivata nel porto di Reggio Calabria lo scorso 9 giugno. 

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